Capitolo 35

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GRACE


Quella sera ci sarebbe stata la festa di Capodanno alla quale ci aveva invitati Davon, quindi venni trascinata da Amber e da Melanie in ogni dannatissimo negozio di quel piccolo paesino a valle. Dovevamo trovare un vestito adatto alla serata.

«Davvero, ragazze. Sarà freddissimo... è necessario mettersi proprio un vestito?» domandai permettendo loro di trasportarmi controvoglia.

Melanie sospirò e mi diede un pizzicotto «Mia piccola Grace, sappiamo che non hai più bisogno di far colpo su nessuno perché ormai hai reso pubblica la tua relazione con Caleb-figone-Walker, però dovrai mantenere vivo lo spirito, e per questo ci siamo qui noi.»

Aggrottai le sopracciglia «Quante volte ve lo devo dire? Non siamo una coppia.» sbottai «E poi, quale spirito dovrei tener vivo?» domandai allarmata.

Le mie amiche si scambiarono uno sguardo d'intesa e scoppiarono a ridere. Io proprio non le capivo.

«Voi due state complottando contro di me, per caso?»

Mi sedetti su una panchina e le costrinsi a fermarsi «Qualcosa del genere. Ma lo facciamo per il tuo bene.» annunciò Mel, convinta.

«E per quello di Cal...» aggiunse Amber sottovoce.

La cosa mi preoccupò non poco. Quando quelle due si mettevano qualcosa in testa non le fermava più nessuno. Sperai solo che non fosse qualcosa di tremendo.

Alla fine, tornammo a casa soddisfatte, anche se io continuavo a non essere sicura che l'abito che avevo scelto – sotto gentile costrizione delle mie amiche – fosse adatto a una festa di Capodanno in montagna. Ero sicurissima che mi sarei risvegliata l'indomani con un febbrone da cavallo.

Quando varcammo la soglia dello chalet, trovammo i ragazzi spaparanzati sul divano a guardare un episodio di Breaking Bad con delle bottiglie di birra in mano e un'espressione svogliata stampata in volto.

Quanto li invidiavo...

Si accorsero di noi solo quando Amber si sedette accanto a Jace e lo baciò. Lui la salutò con un gran sorriso e la strinse a sé.

«Vi siete divertite? Avete trovato quello che cercavate?»

La mia espressione annoiata e stanca parlò per me e fece ridacchiare Alan. Lo guardai truce e lui alzò le mani in segno di resa.

«Ora mi concederò un bel bagno caldo e non disturbatemi fino all'ora di cena, perché se lo farete vi ucciderò tutti.» minacciai i presenti uno ad uno, puntando loro un dito contro.

Detto ciò, salii le scale con i nuovi acquisti e li buttai sul letto con noncuranza. Il pensiero di indossare quel vestito mi fece rabbrividire.

Entrai in bagno e chiusi a chiave la porta, riempii la vasca con l'acqua più calda possibile e ci versai del bagnoschiuma... molto, troppo bagnoschiuma. Legai i capelli in uno chignon, mi tolsi i vestiti e mi immersi, rilassandomi subito.

Accesi la musica e mi lasciai cullare dalla bellissima voce di Matt Bellamy che cantava Unintended. Quell'uomo era il mio sogno proibito, e la sua voce mi mandava letteralmente in estasi. Chiusi gli occhi e mi appoggiai al bordo della vasca sospirando. Lasciai che la playlist continuasse per la sua strada mentre l'acqua diventava via via sempre più fredda.

«Tigre, è pronta la cena.» la voce di Caleb mi raggiunse attutita e mi distolse dal mio paradiso personale.

Aggrottai la fronte, rifiutandomi di riaprire gli occhi e tornare alla normalità. Nel frattempo, lo shuffle del mio telefono passò a Ed Sheeran.

La mia vita è un clichéWhere stories live. Discover now