Capitolo 10

148 9 2
                                    

Mando un messaggio a mia sorella, per sapere se fosse in casa e se avesse già cenato. Lei mi lascia il visualizzato e non risponde. Le mando altri messaggi per sapere se devo prenderle il mc o no e lei mi manda solo un 'No.'

*Ma vaffanculo*

Metto il telefono in tasca e faccio segno a Sofia di andarcene, arriviamo vicino alla moto e mi mette una mano sulla spalla, mi guarda negli occhi e so che mi legge dentro perfettamente.. Lei sa già tutto ciò che mi frulla nella testa anche senza la capacità di comunicare con la mente.

Sof: "Lascia stare.."

Io: "È sempre così, a volte penso che neanche ci voglia stare con me"

Sof: "No! Non pensare 'ste cose, okay? Se lei non c'è mai e ti risponde male beh, peggio per lei, si perde una magnifica persona.. E un lupo!"

Sorrido e saliamo sulla moto, devo tenere la testa impegnata e non pensare per un po', altrimenti mi viene un attacco di panico bello e buono. E guidare con un attacco di panico non è una buona cosa. Lei sembra capirlo e mi stringe i fianchi di più, poggiando la testa sulla schiena. Un sorriso mi spunta sulle labbra e ce l'ho per tutto il tragitto, mi fa sentire capita. Arrivata a casa scendiamo e apriamo la porta. Io mi fiondo sul divano e lei mi segue, mettendosi seduta vicino a me, guardandomi dritta negli occhi, io alzo un sopracciglio invitandola a parlare.

Sof:" Okay, ascoltami. So quello che hai passato con la tua famiglia.. Ma non puoi soffrire per loro."

Una risata amara esce dalla mia bocca e prendo un respiro profondo.

Io: "La fai facile tu.. Ogni tanto ci spero sai? Che cambi tutto, che invece di svegliarmi con gli avengers in casa, mi sveglio con la mia famiglia unita.. Ci ho sperato tanto da piccola.. Pensa che una volta in paese a Natale, c'era un grosso albero, dove i bambini scrivevano lì i desideri e poi 'babbo natale' andava lì per avverarli. C'è chi scriveva giocattoli, chi cose assurde tipo andare sulla luna" -sento la leggera risata di Sof che si mischia con la mia - "Io avevo scritto di far tornare i miei insieme. Stupida ragazzina di 8 anni, che cazzo vai a sperare"

Mi butto di peso sullo schienale e chiudo gli occhi per scacciar via le lacrime, sento Sof prender un respiro profondo, poi si mette bene e si poggia sulla mia spalla con la testa.

Sof: "Non sei stupida. Neanche la te di 8 anni è stupida. So che fa male, tua madre poi neanche ti cerca il che rende tutto più difficile"

Io: "Non è quello che fa più male Sof.. A volte vorrei trovare la solidarietà su mia sorella, invece mi ritrovo solo lei incazzata con mia madre e che se la riprende con me, come se io fossi la causa di tutto, come se fosse colpa mia che lei se n'è andata. E me lo ha detto, sai? Mi ha detto che è andata via perché non mi sopportava più e lì son morta Sofi.. Mi sentivo soffocare, mi son chiusa in camera e non riuscivo più a respirare, è stato orribile.."

Sofia mi abbraccia di più e io cerco per l'ennesima volta di esser forte, di non pensarci più. Cerco di non esser più debole di fronte a queste parole. Ma fallisco miseramente, facendo scivolare delle lacrime sulle mie guance.

Sof:" Purtroppo ognuno vive il dolore a modo suo.. Lei anche se non è giusto, lo sfoga su di te e tu lo sfoghi su altri.. Dovreste esser unite ma da una parte ci sei te che vorresti un rapporto con lei e da una parte c'è lei che non vede l'ora di andarsene da tutto questo, so che fa male, ma state male entrambe, lo sai"

Io: "Lo so.. Non dò la colpa a lei per questo, però almeno provarci? A me piace star da sola in casa, hai pace e nessuno ti rompe e okay.. Però vorrei anche stare un po' con mia sorella"

Lei mi dà un bacio sulla guancia e poi mi guarda negli occhi, ha gli occhi lucidi, segno che sta trattenendo le lacrime anche lei.

Sof: "Hai me.. So che non son tua sorella di sangue, ma non importa, tu avrai me, sempre."

Roma-New YorkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora