Capitolo 26

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Sento delle labbra poggiarsi sulla fronte, del profumo familiare mi inonda le narici, apro leggermente gli occhi ma me ne pento subito per la forte luce, così li richiudo immediatamente.

Sento delle mani che mi coprono leggermente gli occhi: "Prova ad aprirli adesso", al suono di quella voce sorrido inevitabilmente, li apro e stavolta la luce è meno fastidiosa, perché ci son le sue mani a proteggermi.

Io: "Cosa ci fai qui?"

Sof: "Mi hanno chiamata loro, tu invece? Come ti senti?"

Resto a fissarla per un minuto buono e mi perdo nei suoi occhi color nocciola, mi era mancata terribilmente tanto. Alza un sopracciglio e sorride: "Non riesci a staccarmi gli occhi di dosso miss latin lover?"

Scuoto la testa e cerco di tirarmi su con la schiena, il dolore sembra molto meno invadente rispetto a prima, ma purtroppo per me non inesistente.

Io: "Sto bene.. Ho solo fatto un sogno strano"

Sof: "Se hai sognato Natasha che ti schiaffeggiava, posso assicurarti che non era un sogno"

La guardo con sguardo interrogatorio e lei fa una leggera risata, per poi alzare le mani in segno di resa: "Sto scherzando, vai raccontami il tuo sogno"

Mi prende la mano e gioca con l'anello sul mio anulare, io prendo un respiro profondo e inizio a raccontarle tutto, nei minimi dettagli.

Sof: "Questi sono ricordi, no? Tu hai realmente vissuto queste cose"

Io: "Sì.. Ma io della mia risposta, della notte in cui c'era la macchina, non ne avevo ricordo. È come se lo avessi totalmente rimosso, però lì... È come se sapessi cosa stesse succedendo"

Sento picchiettare alla porta, ci giriamo entrambe e vediamo Nat con un vassoio pieno di cibo in mano

Nat: "Salve ragazze, sarete affamate spero"

Sofia si affretta ad alzarsi come una bambina a cui è stata appena offerta una caramella, precipitandosi sul cibo e facendo quasi perdere l'equilibrio a Nat. Io mi godo la scena e scuoto la testa per la reazione esagerata della mia migliore amica. Nat si avvicina al mio letto e si mette seduta al bordo: "Vi ho sentite prima... Non era mia intenzione ovvio, però stavo venendo a portarvi la cena" mi passa un panino con una salsiccia e dei peperoni - il mio preferito - dò un morso e le mie pupille gustative ringraziano, poi Nat continua: "Me l'ha detto Sofia che è il tuo preferito, ho aggiunto anche il ketchup!" Sofia risponde con la bocca piena: "E te l'ho anche cucinato io!" Io quasi mi strozzo e rispondo mentre tossisco: "Cazzo, potevi dirmelo prima, avrei fatto assaggiare il panino prima a Visione"

Sofia mi fa il dito medio, io le faccio la linguaccia e Nat scoppia a ridere, dopo un po' continua a parlare: "Comunque parlando del sogno" prende una pausa e mi guarda dritta negli occhi, per un attimo sento il mio cuore perdere un battito "A volte il cervello quando subisce un trauma, tende a dimenticare.. Un po' come quando si ha un incidente e non riesci a camminare per un po'. Tu sai come si cammina, ma il cervello è come se lo avesse rimosso e devi rifar tutto da capo"

Sof: "È vero. Mio zio ha dovuto fare tipo un mese di fisioterapia per imparare di nuovo a camminare" -dice con la bocca mezza piena -

Nat: "Forse quel ricordo ti ha così scombussolata che il tuo cervello ha preferito dimenticarlo.. Come meccanismo di difesa"

Resto per un attimo in silenzio mentre accumulo le informazioni appena ricevute, poi alzo lo sguardo verso Nat

Io: "Ma perché adesso? Mio padre ogni volta che parlava della separazione, menzionava la mia frase, ma io la ricordavo diversa.. Io ricordavo di aver detto 'Penso lo stesso di Sara, della scuola ecc.. Quindi sto qui'. Perché ricordo una cosa diversa da quello che ha detto mio padre? E poi sogno la stessa frase di mio padre."

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