3. "ERRORE"

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I tre specchi della sua anima le siedono di fronte. L'espressione di stupore sui loro volti è quasi esilarante, ma nessuna ride dopo aver ascoltato in silenzio il suo racconto.

< Aspetta...Mi stai dicendo che tu...Che fino a qualche mese fa avresti creduto che la terra fosse piatta se fosse stato Steven a dirlo, lo hai scopato e l'hai cacciato dal tuo letto?> A parlare è Noel. Ha la bocca spalancata, è incredula.

Dio era davvero così patetica durante la sua relazione con Steven?

Ma poi finalmente le sorride, scoppiando in una risata liberatoria.
< Sei una grande...Fanculo a quello stronzo!!!> alza in aria una mano in attesa che lei le batta il cinque.

Anche Betty ride con le lacrime mentre l'unica a rimanere seria è Catrine. Lei non ride perchè sa quanto dolore le è costata quella stupida rivalsa.

Ed è stato così, dopo averlo mandato via è crollata in una crisi di pianto, non ha chiuso occhio per tutta la notte e il giorno dopo a scuola era un vero e proprio straccio.

< Non approvo il tuo comportamento, ma sarei voluta esserci solo per vedere l'espressione delusa sul viso di quel pezzo di merda...> addolcisce lo sguardo allungando una mano sul tavolo, le accarezza le nocche in segno d'affetto.

Saluta le sue amiche e si incammina verso l'ingresso principale del Downtown Park. È una giornata soleggiata e piacevole, l'idea di rinchiudersi in casa per l'intero pomeriggio non l'attira.

Il parco è gremito di persone. Ci sono ragazzi che giocano a pallone sulle lunghe distese di verde, gente che prende il sole e famigliole felici che si godono la giornata.Avrebbe dovuto portare Koby con se, si sarebbe sicuramente divertito pensa felice mentre raggiunge il piccolo lago.

Si siede incrociando le gambe tra di loro e osserva il laghetto. Si sta così bene, si sente in pace e rilassata. Ma una pallonata le arriva dritta in testa interrompendo quella pace,provocando un dolore tonfo al lato della testa.

Si volta pronta ad incenerire quel gruppo di adolescenti, ma le parole le muoiono in bocca nel momento in cui il suo sguardo si incrocia con un paio di occhietti vispi e azzurri.

<Maestra Brenda...> le corre incontro sorridente.
Si massaggia il lato indolenzito della testa e si solleva <ciao piccolo, è tua la palla?>
< Si, scusaci stavamo giocando> ma a risponderle non è il piccolo Brandon, solleva lo sguardo e per poco non le viene un infarto.
Suo padre, la sua follia, è di fronte a lei con il petto muscoloso in bella vista e un sorriso mozzafiato. Si passa la mano tra i capelli scompigliandosi il ciuffo, è così sexy...forse troppo è costretta a riportare l'attenzione al piccolo.

Si avvicina in maniera pericolosa, le porta la mano all'altezza della testa.
<Ti fa male?> Chiede tastando con le dita.
È troppo vicino, il suo profumo, l'odore della sua pelle, il tocco delle sue mani la riporta a quella maledetta notte.

Vorrebbe non fosse mai successo e invece il destino è beffardo e con lei si sta divertendo fin troppo.

Scuote la testa facendo un passo indietro ha bisogno di mettere distanza.
< Papà ci sono i miei amici posso?>
<Si, ma stai dove posso vederti> risponde.

Entrambi lo seguono con lo sguardo mentre corre felice. Un sorriso spontaneo le piega la bocca.

<È impegnativo?> Chiede.
< Prova a chiedermelo quando non sono reduce da un turno di notte.> Ridono entrambi.
Si siede di nuovo sull'erba e lui la imita.

Stargli accanto ha riacceso in lei il desiderio, ha le guance accaldate e qualcosa tra i suoi leggings si sta risvegliando.

Dio perchè le fa quell'effetto? Dopotutto è stata una semplice scopata...perchè il suo corpo reagisce in questo modo.

BrividiWhere stories live. Discover now