5. " Ohoh, guai in vista"

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Entrato nell'aula d'arte,si ferma alcuni istanti,per osservare la ragazza dai capelli scuri che disegna qualcosa su di un cartoncino colorato.

È così concentrata in quello che fa,da non essersi nemmeno accorta del suo arrivo.
Per un attimo gli sembra di avere davanti agli occhi un'adolescente, tranquilla e diligente.
Ma è subito costretto a ricredersi quando quegli occhi nocciola si fissano su di lui.

Gli riserva quel solito sorriso malizioso, mentre raddrizza le spalle per mettere in evidenza una sottospecie di canotta,che sembra una seconda pelle per quanto è aderente.

< Sei in ritardo>, arriccia le labbra in un broncio sexy. Allenta il nodo della cravatta e si toglie la giacca avvicinandosi al tavolo da lavoro.

<Siamo passati al tu?> Non può fare a meno di sorridere.

<Siamo colleghi>, si porta la matita alle labbra soppesandolo con lo sguardo <dov'è il mio caffè?> Si stiracchia e i suoi occhi non possono fare a meno di posarsi sul pizzo del suo reggiseno che aderisce come un adesivo contro la canotta.

<Caffè? Non c'era il caffè nel nostro accordo...>
<È un gesto di galanteria>, fa un gesto vago con la mano per poi ritornare a disegnare.

<Cosa faccio?> Chiede impacciato, ha come l'impressione di essere ritornato al liceo e quella sensazione lo eccita.

Deve calmarsi.

Domani uscirà con Caroline e sbavare sulla maestra di suo figlio, con cui ha scopato, non gli sembra un buon presupposto per l'inizio di una nuova conoscenza.

Ma lei gli riserva un altro sorriso sfacciato
< colora le zucche che ho disegnato>, indica con la testa una pila di cartoncini.

<Colorare?> Spero stia scherzando, lo aspetta un intervento di sei ore.
<Già...colorare sai come si fa?> Si sporge sul tavolo passandogli i colori.
<Non posso, devo operare>, appoggia la schiena alla sedia e la fissa.

Una piccola ruga le deforma il viso, si porta la matita alla bocca,ancora una maledetta volta, facendo nascere dentro di lui una serie di pensieri che è meglio soffocare.

<Allora va a prendermi un caffè,se il tuo unico impiego sará quello di guardarmi mentre lavoro>, pronuncia quelle ultime parole con tono malizioso.

Coglie la palla al balzo e si alza per andare a prendere il caffè per lei. Deve allontanarsi da quella piccola, furba...bellissima tentatrice.
Perchè è innegabile, quella ragazza è bellissima e il suo modo di fare la rende un boccone appetibile.

Ma non può. Si è lasciato andare in vacanza, sa che ha sbagliato...si è preso troppe libertá trascorrendo quei giorni come se fosse un adolescente in preda agli ormoni e non come il padre modello che tutti credono sia.

Ma che non è affatto.

Decide di prendere il caffè al bar all'angolo. Ha bisogno di sbollire i nervi e i suoi pensieri poco casti. Sa benissimo che Brenda non sarà mai il suo tipo, ma la chimica che c'è stata quella notte e che aleggia nell'aria ogni volta che sono vicini e chiara anche a lui.

Quella sera si sono desiderato al primo sguardo, sarebbe da ipocriti negarlo.

<Un caffè schiumato>, sorride nell'ordinare. Mai avrebbe immaginato di ritrovarsi tra i piedi quel suo momento di debolezza, ne di essere in un bar a prenderle un caffè.

È la maestra di suo figlio, roba da non crederci.
Quando l'ha raccontato ai suoi amici di New York, credevano che lui li stesse prendendo in giro e invece era il destino che lo stava letteralmente prendendo per il culo.

BrividiWhere stories live. Discover now