Avrei voluto non capire perché il mare mi aveva ridotto così. Seduta sulla spiaggia, con le stampelle di fianco a me, mi domandavo perché una cosa a cui ero così profondamente legata mi avesse sepolto sotto le sue onde, iniettandomi una paura che non avevo mai avuto.
"Non entri in acqua?" mi chiese Lio e scossi la testa. C'erano delle belle onde per il surf oggi, ma oltre a non poterlo praticare, non volevo toccare il mare.
"Sto bene qui" risposi e fissai la distesa azzurra davanti a me.
Lio storse il naso e mi si sedette accanto a guardare gli altri nostri amici divertirsi.
"Non ti succederebbe niente, Sis. Staremmo vicino a te e Marcus non ti mollerebbe un secondo"
"Non mi va, Lio" lo fermai subito.
"Le onde sono altissime. Non voglio entrare con il ginocchio ancora instabile" risposi e fu una mezza verità. Non volevo entrare perché la sola idea di non riuscire a riemergere da sott'acqua scatenava l'ansia nel mio stomaco e in tutto il corpo.
"Sto bene. Tu vai" dissi sorridendogli "Sto solo aspettando che il mio ginocchio guarisca del tutto" lo rassicurai e lui raggiunse gli altri.
Li avevo praticamente dovuti pregare per andare a fare surf e lasciarmi qui sulla spiaggia. Marcus era una testa dura, voleva restare a farmi compagnia a tutti i costi, ma prendermi un po' di tempo per ammirare l'oceano e fare due conti con me stessa non mi dispiaceva.
Erano passate due settimane dall'incidente e il dottore aveva detto che avrei potuto tranquillamente entrare in acqua se fossi stata sdraiata sulla tavola da surf e non avessi sforzato il ginocchio, al che Marcus aveva sorriso contento, ma si era subito rabbuiato quando aveva capito che non avrei toccato il mare finché non fossi sistemata.
Avevo paura. Non pensavo lo avrei mai detto, ma avevo paura. Nessun tipo di trauma, solo paura del mio ginocchio fragile, infatti avevo ancora con me le stampelle anche se non necessarie.
Vidi Marcus fare un cenno a Honey e agli altri e uscì dall'acqua agitandosi i capelli con una mano, mentre nell'altra reggeva la tavola. Venne verso di me correndo e fui catturata immediatamente dalla sua bellezza. Mi sorrise e il mio cuore fece una capriola. Era così bello e assolutamente sexy in costume e con i capelli bagnati. Era... romantico.
"Ciao" mi salutò. Sorrisi e cercai di alzarmi il prima possibile senza che fosse lui a sollevarmi.
"Anche oggi niente bagno?" mi chiese con un filo di tristezza nella voce.
Scossi la testa e lui venne vicino a me e mi stampò un bacio sulla fronte.
"Mi dispiace, A" sussurrò "Speravo non capitasse proprio a te" disse e mi guardò negli occhi. I miei occhi stanchi e taciturni. Marcus sapeva quanto il surf mi mancasse.
"A piccoli passi" sussurrai e sorrisi ancora.
"Ti va di salutare il mare?".
"Marcus" lo fermai.
"Solo un secondo" mi pregò e mi cinse la vita con un braccio. Iniziò a lasciarmi dei piccoli baci sulla spalla, poi si diresse verso il collo e chiusi gli occhi per godermi quella sensazione così piacevole e famigliare.
"Va bene" sussurrai poi. Alla fine mi aveva convinto, lasciai fosse lui a decidere cosa fosse meglio per me.
Camminare sulla sabbia con le stampelle era un vero incubo. Anzi, era impossibile infatti le avevo abbandonate titubante e mi ero aggrappata al braccio di Marcus per fare piccoli passi.
Ci avvicinammo al bagnasciuga e lasciai che il mare mi accarezzasse le caviglie, per poi proseguire più avanti finché le mie gambe non erano coperte quasi del tutto.
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COME ONDE DEL MARE
Romance{COMPLETA} Accetta. Dimentica. Ricomincia. Ricominciare, ecco cosa voleva Arthemsis. Voleva dare una possibilità a se stessa di essere felice dopo un'infanzia piena di dolori. Santa Cruz è la meta perfetta: non troppo lontana casa, ma abbastanza dis...