Marcus arrivò a casa esattamente dieci minuti dopo la chiamata, quindi supponevo non fosse andato lontano con Ryan.
Quando entrò si chiuse la porta alle spalle con una certa sensualità e calma. Studiai la sua espressione divertita e lo vidi esplorare il mio corpo e la mia posizione.
Dopo la sua chiamata mi ero limitata ad aspettarlo sul divano, senza shorts e con solo la maglietta addosso. La coperta leggera mi copriva le gambe e sopra di essa c'era appoggiato il telecomando della televisione che stavo facendo finta di guardare.
"Marcus" lo chiamai in un sussurro. Il desiderio adesso era davvero incontrollabile. Ogni singola parte del mio corpo pulsava all'idea di averlo.
Si avvicinò a me lentamente e allo stesso modo si sfilò la maglietta aderente bianca che aveva addosso, subito lo sguardo mi cadde sul suo corpo, suoi addominali scolpiti e sulle sue braccia muscolose. Non c'era un singolo dettaglio del suo corpo che non amavo.
Si piegò sul divano appoggiando le mani al bracciolo e si sporse vicino a me fin quando con le labbra sfiorò le mie, non mi baciò, mi stuzzicò con le sue labbra carnose le guance, il mento e il collo e poi puntò i suoi occhi scurissimi nei miei.
"Te lo richiedo" parlò con una voce bassa e sensuale "Che stavi facendo, A?".
Deglutii. Questa situazione mi eccitava quanto mi rendeva nervosa. Non gli avrei mai detto cosa stavo facendo, anche se lo aveva già intuito. Non avrei aperto bocca.
"I-io" balbettai di nuovo. Non era per niente da me balbettare. Non lo avevo mai fatto, ma Marcus mi stava davvero mandando fuori di testa con il suo modo di fare.
"Tu?" chiese e io mi tappai la bocca. Spostai lo sguardo sulle sue labbra carnose e mi ci fiondai. Avevo una gran fame di Marcus, ma lui si scostò. Si tirò indietro e si inginocchiò davanti a me. Le sue mani scivolarono sulle mie gambe nude sotto la coperta e le strinse.
Marcus non staccò lo sguardo da me neanche un secondo. Tirò via la coperta che cadde per terra e risalì sulle mie labbra, accarezzando ogni centimetro del mio corpo con le sue dita calde e le sue mani accoglienti.
Fu di nuovo a pochi centimetri dalle mie labbra, se il suo scopo era torturarmi ci stava riuscendo.
"Arthemsis" sussurrò "Ti stavi toccando?" mi chiese e avvampai. Avvampai e mi mancò il respiro.
Cosa si aspettava che gli rispondessi se conosceva già la risposta.
Annuii e nei suoi occhi si accese una scintilla di puro desiderio, lessi nelle sue iridi scure quanto mi volesse e il mio cuore esplose.
Lo baciai con tutta la passione che avevo in corpo e lui mi divorò le labbra con una certa ferocia. Sentii le sue mani scorrere lungo il seno e stringermelo, lasciai andare un gemito. Il mio corpo fu privo di controllo quando sentii le sue dita girare attorno all'esastico degli slip e trattenni il fiato quando gli fece scivolare lungo le mie gambe per poi togliermeli definitivamente.
Le sue labbra tracciarono un sentiero infuocato di passione dal mento fino al collo e mi strattonò la maglietta per scoprirmi il seno e prendere i capezzoli tra le sue labbra, li morse e chiusi gli occhi per accogliere quell'ondata di brividi improvvisi. La sua bocca scese, mi baciò la pancia e ogni singolo centimetro di pelle, mentre una delle sue mani mi accompagnò la schiena alla seduta del divano.
Sentii il suo alito caldo proprio in quel punto e tirai la testa all'indietro lasciando andare tutto il nervosismo che stavo provando, il mio cervello non sapeva su cosa concentrarsi, se sulla mano che aveva all'altezza del seno, oppure su quella che mi stringeva l'interno coscia. Nell'esatto momento in cui la sua lingua sfiorò la mia parte più sensibile ogni parte razionale di me si spense e mossi i fianchi nella sua direzione. Avevo gli occhi chiusi, ma sapevo che mi stava guardando o almeno fino a quando non sprofondò la sua bocca in quella parte così sensibile.
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COME ONDE DEL MARE
Romance{COMPLETA} Accetta. Dimentica. Ricomincia. Ricominciare, ecco cosa voleva Arthemsis. Voleva dare una possibilità a se stessa di essere felice dopo un'infanzia piena di dolori. Santa Cruz è la meta perfetta: non troppo lontana casa, ma abbastanza dis...