Capitolo 23.

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-Mamma che ci fai qua?-

Chiedo confusa e portando le braccia ad incrociarsi sotto il petto, è una delle ultime persone che avrei voluto vedere.

Lei fa una smorfia con la bocca, evitando il mio sguardo. Indossa uno dei suoi vestiti della Gucci, un paio di scarpe col tacco e il rossetto rosso, deve essere appena uscita dall'agenzia.

-Voglio parlarti.-

-Ho da fare.-

Rispondo fredda chiudendo la porta, ma lei mi blocca.

-Sei mia figlia, Madison. Ho sbagliato tutto.-

Mormora bloccandomi. Riapro la porta con lentezza, osservando la donna sull'uscio abbassare ogni difesa e far inumidire gli occhi azzurri.

-Prendi.-

Mormora porgendomi una busta bianca. Faccio per aprirla ma lei mi ferma.

-Ho impedito troppe volte che tu potessi organizzare i tuoi sogni. Aprila quando sarai sola.-

Sorride leggermente ed io spalanco gli occhi confusa.

-Mamma, cos'è che vuoi davvero?-

Chiedo io, fredda come il ghiaccio.

-Voglio te, ti rivoglio indietro, Madison. Con o senza quel ragazzo, non mi interessa.-

Sussurra a mala pena, ma la sento.

-Che succede?-

Chiede Lou venendo dietro di me. Mia madre sussulta e lui si irrigidisce quando la vedo.

-Vada via da qui.-

Sbotta il mio ragazzo stringendomi le mani attorno alla vita e tirandomi verso il suo bacino.

-Non andrò via, Louis. Rivoglio mia figlia indietro.-

Poco dopo che lei finisce la frase si sente il pianto di Erik provenire dall'interno. Io e il mio ragazzo sbianchiamo di colpo mentre mia madre si acciglia, confusa. So che se sapesse tutta la storia non mi permetterebbe mai più di vedere Louis, perché lei mi aveva avvertita.

-Chi è?-

-Ehm...-

Inizia Louis pallido. Quasi non mi strozzo con la mia stessa saliva per parlare.

-È il bambino a cui Louis sta facendo da babysitter, sai gli servono dei soldi per iscriversi all'università.-

Esclamo velocemente, quasi inciampando nelle parole per via dell'evidente bugia. Mia madre sorride subito dopo ed annuisce.

-Comunque Lou, sono venuta a scusarmi per tutto quello che vi ho causato, per tutto quello che ti ho causato.-

Mormora mia madre torturandosi le mani. Louis annuisce leggermente prima di rimanere basito e realizzare le parole di mia madre.

-Io... grazie.-

Sussurra Louis e poi rientra per andare a calmare il bambino. Sorrido raggiante e mi getto tra le braccia della donna che mi ha creato.

-Grazie mamma.-

Mormoro emozionata mentre lei mi stringe.

-Sei mia figlia, Madison e mi sono comportata da perfetta troia...-

-Mamma.-

La riprendo.

-No, davvero piccola. Non ti meriti nulla di quello che ti ho fatto. Lui ti ama e tu lo ami, mi dispiace per tutto, sul serio.-

Mormora e mi stacca da lei mentre per la prima volta vedo una lacrima rigarle il viso ben curato. Mi mordo il labbro inferiore mentre mia madre mi bacia entrambe le guance.

-È tutto okay mamma, ora che hai capito è tutto okay.-

Rispondo io dandole un altro abbraccio.

**

-Mi faranno le siringhe?-

Chiede Lou, quasi tremando mentre porta il passeggino in giro per l'ospedale. Io ridacchio e poggio una mano sulla sua spalla, molto più felice.

-Non lo so, Lou. Voglio solo che facciano subito.-

Lui annuisce mentre raggiungiamo il piano predefinito. Un dottore ci sta già aspettando e ci fa un cenno quando ci vede.

-Siete i signori Tomlinson?-

Arrosiscono a quel nomignolo ed abbasso lo sguardo mentre Louis annuisce, quasi felice.

-Siamo noi.-

Il dottore dai capelli bianchi sorride.

-Cosa posso fare per voi?-

Chiede con un sorriso rassicurante, che si spegne leggermente quando nota il bimbo.

-Vorrei fare un test del DNA per vedere se questo bambino è davvero mio figlio.-

Mormora Louis un po' incerto. Il dottore annuisce.

-Mi segua. Lei può aspettare qui.-

Dice indicandomi. Annuisco e mi siedo su una delle sedie nella sala d'aspetto mentre Louis, il bambino e il dottore si allontanano a passo lento. Batto un po' i piedi sul pavimento mentre aspetto, ma dopo un po' mi annoio. Decido di aprire la busta di mia madre, così la caccio dalla tasca interna del giubbino e la apro lentamente con il cuore a mille.

Caccio con lentezza la carta dal contenuto e la apro sulle ginocchia.

-Vediamo..-

Mormoro mentre faccio passare gli occhi sulla carta, per poi stringere le mani sulla bocca, incredula.

-Non ci credo.-

Sussurro a me stessa mentre leggo le parole.

Madison Sullivan, la vogliamo avvertire che è stata ammesso ai corsi di psicologia alla London University. Congratulazioni.

Sento gli occhi pizzicare dalla felicità e continuo a leggere. Mia madre ha pagato ogni cosa. I libri sono stati pagati, i corsi e addirittura i corsi pomeridiani. Scuoto la testa con un sorriso, non posso crederci.

-Madison.-

La voce di Louis mi desta dai miei pensieri, cogliendomi di sorpresa e sorride raggiante.

-Cosa?-

Chiedo io curiosa e ancora un po' confusa.

-I risultati escono domani... che è successo?-

Chiede quando nota i miei occhi rossi.

-Mia mamma.. io non so come ringraziarla.-

Ammetto porgendogli la carta e lui la legge velocemente prima di sorridere.

-Allora era seria.-

Annuisco prima che Louis mi abbracci e mi lasci un bacio sulle labbra.

Spazio autrice.

Hei.

Come state?

Capitolo schifoso lo so.

-2 capitoli + epilogo alla fine.

Domanda: ora odiate ancora la mamma di Madison? Hahaha.

Dedicato a petrolio che nonstante tutto è ancora in piedi. Piccola, stai tranquilla.

Martina❤

Wherever you are (Sequel 92 days)Where stories live. Discover now