L'angelo cap. 9

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Steve

Ti detesto!

Non lo sopporto, non sopporto come voglia essere sempre così disponibile, così generoso nei miei confronti, nonostante io non gli dia niente in cambio.

Ti detesto, ma non voglio dirtelo, però lo capirai, perché da me non avrai mai niente, indifferenza più totale.

"Tu non sei fatto per portare rancore."

In verità mia mamma non sapeva che io in realtà sono capace addirittura di odiare, odiare qualcuno con tutto me stesso. Trattarlo male, sputargli veleno addosso, non sapeva che, sono capace di distruggere tutto quello che mi circonda anche senza toccare niente.

Cameron invece è diverso, lui non riuscirebbe mai a odiare una persona, anche se essa gli facesse male, lui perdonerebbe, passerebbe sopra ogni cosa.

Tu sei buono.

Ha il cuore impavido, sicuro, intero, nessuno potrebbe mai distruggerlo, anche se ci farebbe entrare anche uno come me dentro quell'organo.

Io non posso permetterlo, non mi posso permettere di donargli il mio cuore, perché a differenza sua, il mio è fragile, insicuro, rotto, e se solo provassi a farlo, smetterei di respirare. Perché lo distruggerebbe del tutto, e di conseguenza per restare in vita toglierei il respiro anche a lui.

Come potrei?

"Rallenta"
Lo direbbe anche Cameron.

Lasciami respirare.

Una volta catapultato nella sua vita, non potrei farlo. Potrei fare a botte con il diavolo, vincerebbe lui, come ha sempre fatto.

Potrei buttarmi sul fuoco per sovrastarlo, oltrepassarlo. La freddezza della mia anima mi farebbe passare davanti a questo. Forse per lui lo farei pure, ma a cosa servirebbe?

A cosa servirebbe se una volta passato dovrò oltrepassare il suo paradiso.

Posso affrontare tutto, tranne un angelo.

E continuo a detestarlo, a invidiarlo. Cameron scenderebbe dal paradiso per affrontare l'inferno, e vincerebbe lui.

Per poi trovarsi davanti al diavolo in persona, e per lui questo non significherebbe comunque niente.

Ci farebbe a botte, trionferebbe senza problemi, perché lui ha coraggio, e non si fermerebbe davanti a nulla, anche se non ne valesse la pena.

Me l'ha dimostrato, la mia indifferenza, le mie parole, sembra non siano servite, sembra che non gliene fregasse, so con certezza che è così.

E vorrei urlargli di andare via, potrei spingerlo lontano con tutta la furia che ho in corpo, troverebbe anche la forza per poter ritornare da me.

E continueremo così a vita, fino a quando non si stancherà, perché io non lo farò.

Io ti mando all'inferno e tu mi offri il paradiso.

«Steve, concentrati ti prego!» È da tutta la sera che sto lavorando parecchio male, ho rotto due bicchieri, sbagliato un cocktail, e ritardato a fare le cose più banali, come posare una tazzina sul lavandino.

Ho la testa completamente persa. Sono stanco, soprattutto mentalmente, mi servirebbe una pausa, o dormire, fare un sonno profondo, uno di quelli che quando ti risvegli il giorno dopo ti chiedi quante ore hai dormito.

Non posso fare nessuna delle due cose, è sabato, nel week end al lido si lavora di più, è completamente pieno, anche il BlackAngel lo è, infatti oggi non ho visto il tramonto.

"L'Angelo e il Diavolo"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora