Faccia da angioletto cap.48

37 8 26
                                    

Steve

«Un cane?! Io non so badare a me stessa e dovrei iniziare con un cane?» Erika ha le mani appoggiate sul volante, gli occhi rivolti sulla strada, ma con la voce si rivolge a me.

Tono incredulo, svariate volte la sua testa si muove a destra e sinistra, come a dire "che bella scusa di merda gli hai inventato."

«Potevi dire qualcos'altro, che andavamo fuori città per una gita, al centro commerciale, ma non un cane. È normale che non l'abbia bevuta completamente... andiamo, ho la pazienza per andare dietro un cane io? Cameron questo lo sa!»

«È stata la prima cosa che mi è venuta in mente. Poi sembrava convincente, sennò avrebbe fatto mille domande.»

«Credimi, Steve, non era convinto. Ma l'hai vista la sua faccia? Presumo proprio di no...»

Spero che Erika non abbia ragione. Perché dopo ieri notte non mi va per niente di litigare un'altra volta con lui.

La verità è che quella lite mi ha devastato completamente.

Mi sono addormentato ripercorrendo tutti quei momenti di ansia che ho provato...

Ripensando ripetutamente a quel "non posso fidarmi di te."

Fra tutto quello che è successo la cosa ad avermi fatto più male è stata proprio quella frase.

Mi si è conficcata dentro come un coltello affilato.

Dritto sul cuore.

«Steve!»  Erika batte un colpo sulla mia gamba.

«Ci sei?» Si volta leggermente.

E io a malapena riesco a sentirla, perché i pensieri sono più forti della sua voce.

«Dimmi.» Con ancora lo sguardo perso nel vuoto decido di risponderle.

«Mi stai ascoltando?»

«No, scusa... cosa dicevi?»

«Ma come devo fare con te... dicevo che avresti anche potuto dirgli la verità, così non creavi nessuna incomprensione.»

«Che sorpresa sarebbe se glielo avessi detto?»

«In realtà è una mezza sorpresa, lui lo sa.»

«Ma non sa che ci sto lavorando.»

Dopo aver fatto sosta a casa mia per prendere il materiale, ci rechiamo dritti ai murales.

Sto ancora lavorando al disegno per Cam e lui non ne sa niente.

Vorrei che tutto fosse una sorpresa.
Ma spero che questo non mi dia problemi con Cameron.

«Erika...» Urlo da sopra la scala.

«Dimmi tutto, ragazzo misterioso!»

«Ma secondo te ha seriamente ha capito che gli stavo mentendo?»

«Ovvio che sì!»

La sua risposta arriva qualche secondo dopo. Come se non volesse rispondere a questa domanda. Come se non volesse demoralizzarmi. Ma alla fine decide di rispondermi in modo secco.

«Cosa ti preoccupa, Steve?»

«Il litigio.»

«Temi la reazione alle tue bugie, insomma. C'è un motivo?»

Poso nervosamente il pennello sulla vernice nera. Respiro pesantemente.

Perché sì, temo la sua reazione, perché ormai ho capito quanto odia che qualcuno gli menta, soprattutto se sono io a farlo.

"L'Angelo e il Diavolo"Where stories live. Discover now