Lui sceglierà me cap.118

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Luis

Mi sento nervoso.

Non so per quale motivo in realtà.

Forse è perché Steve non mi ascolta, forse perché si trova un'altra volta in piedi vicino a quel ragazzo da strapazzo che si ritrova.

E forse perché devo rassegnarmi al fatto che, Steve non è più un ragazzino, e che non lo posso più tenere d'occhio come un tempo.

Forse perché prende decisioni da solo, senza neanche chiedermi cosa ne penso.

E la cosa mi infastidisce.

Non so per quale assurdo motivo... ma adesso lo sento più lontano da me.

Adesso che ce l'ho vicino lo sento più distante.

Sono fuori dalla stanza, davanti a una macchinetta del caffè, intento a inserire delle fottute monetine.

E mi cadono per terra.

Vado per prenderle, quando mi accorgo degli occhi addosso della ragazza rossa.

«Mi trovi interessante?» Le dico.

Lei è seduta su una delle sedie del corridoio, proprio dietro di me.

«Quindi tu sei il padre di Steve?»

«Sì, sono il padre di Steve!»

«Ho sentito parlare poco di te.»

Mio figlio sarà andato in giro a raccontare quanto suo padre sia un grandissimo figlio di puttana, ne sono più che sicuro.

«Steve ti ha parlato di me?» Nel mentre raccolgo la moneta, e la inserisco senza più farla cadere.

«No, Steve, no...»

«E chi?»

«Cameron mi aveva raccontato del tuo intervento al cuore, diceva che fossi una testa di cazzo e che aveva l'istinto di picchiarti tutte le volte che ti vedeva, però non mi ha mai detto il motivo.»

Be', è reciproco.

«Che gentile.»

«Molto!»

«Luis, giusto?»

«Sì.»

«Io sono Kloe!» E questa volta è lei a porgermi la mano, vorrei ignorarla come ha fatto lei prima, ma alla fine non lo faccio.

«E ti vedi con Erika, vero?» Alla sua domanda mi brucio il palato con il caffè bollente.

«Cosa!?»

«È così?»

«No... be', non è che ci vediamo. Noi ecco... ma perché devo darti spiegazioni?»

«Però vi volete molto bene!»

«Ma da cosa le deduci certe cose, te le ha dette lei?»

Kloe si affianca a me, e anche lei inserisce delle monete dentro la macchinetta.

«No, in realtà io ed Erika non ci conosciamo tantissimo, non ci siamo frequentate spesso. Però mi è capitato di parlarle, e mi ha detto che si trovava bene con un uomo... più grande di lei.»

«E perché dovrei essere io?»

«Perché forse ti sei innervosito non appena l'ho nominata? Forse perché mi hai quasi confermato che vi vedete?»

«Noi non ci vediamo!»

«Va bene, va bene...» Alza le mani in segno di resa, e poi le abbassa nuovamente ed estrae il suo caffè.

"L'Angelo e il Diavolo"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora