Capitolo 4

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Catherine rimase a osservarlo negli occhi. Sapeva già cosa fare durante quel mese. Non sarebbe stata buona a quelle regole assurde.

"Ora dovrete incontrare mia madre, la regina, quindi vi consiglio di indossare le scarpe" disse William, lasciandole la mano e facendo un passo indietro.

Catherine si guardò intorno.

"Non trovo le mie cose. Non c'è nemmeno più la mia valigia".

"Non vi servono le vostre cose. Potrete usare tutto ciò che troverete al castello e, se ciò che volete dovesse non esserci, manderò qualcuno ad acquistarlo".

"Quali scarpe dovrei indossare allora se non posso indossare le mie?"

William andò verso l'armadio e ne tirò fuori un paio.

"Dovrebbero essere della vostra misura".

"Hanno i tacchi".

"Sì".

"Non so camminarci".

"Imparerete" rispose, scrollando le spalle.

Catherine si sedette sulla poltrona.

"Posso?" chiese il principe, inginocchiandosi davanti a lei.

La ragazza sollevò un piede e gli permise di aiutarla a mettere le scarpe. Catherine sorrise.

"Un principe ai miei piedi? E chi se lo sarebbe mai immaginato" scherzò.

William rise insieme a lei.

"Ci sono tante cose che non immaginate sul mio conto. Il fatto che io mi sia inginocchiato ai vostri piedi non è poi così eclatante, dato che ho fatto tanto per avervi qui".

Catherine lo guardò negli occhi.

"Perché io? Il mondo è pieno di principesse, perché avete scelto una semplice contadina come me?" chiese, facendo la domanda che si stava ponendo da quando l'aveva incontrato e alla quale non aveva ancora trovato una risposta.

"Ve l'ho già detto: perché nessuna ragazza al mondo è come voi" rispose e non interruppe il contatto visivo.

Catherine si morse il labbro inferiore. Si rese conto che stava diventando nervosa. La stava abbindolando già il primo giorno? No! Non gli avrebbe reso la vita tanto facile. Rise e guardò da un'altra parte, con aria annoiata. William si alzò in piedi e le porse una mano. Lei lo guardò incuriosita.

"Non avete mai camminato sui tacchi, potete fare pratica poggiandovi a me".

Lei lo ignorò e si alzò in piedi da sola. Notò subito come il suo equilibrio fosse precario a causa di quelle scarpe e a causa di quel bustino fastidioso. Sapeva che quasi tutte lo indossavano, ma lei si era sempre rifiutata. Non aveva avuto sua madre accanto quando aveva bisogno di imparare a comportarsi e vestirsi come una donna. Fin da piccola rubava sempre i vestiti dei suoi fratelli e non le importava se le davano del maschiaccio. Aveva sempre preferito la comodità a qualsiasi altra cosa.

Fece un passo in avanti, ma subito barcollò e finì tra le braccia del principe, che la tenne stretta a sé.

"Continuate a non volere il mio aiuto?"

"Non me ne faccio niente del vostro aiuto" rispose lei, mettendosi di nuovo dritta e iniziando a camminare da sola per la stanza.

Era stato facile abituarsi. William sorrise. Sembrava fiero.

"Bene. Vi aspetto nella sala principale. Non è difficile raggiungerla. Vi basterà scendere le scale alla fine del corridoio e sarà la porta più grande che troverete. All'esterno ci sarà una guardia, che annuncerà il vostro ingresso. Nella sala ci saremo io e mia madre. Lei vi farà alcune domande per sapere qualcosa in più su di voi. Vi lascio da sola per abituarvi ancora un po' a stare in queste vesti" disse prima di uscire.

My ladyWhere stories live. Discover now