Capitolo 22

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Come ogni sera lei si sedette davanti allo specchio, togliendosi le forcine e il diadema dai capelli, poi si avvicinò al catino e si sciacquò la faccia. William rimase in piedi a guardarla. Avrebbe passato così ogni singolo giorno della sua vita. Amava guardarla.

Una volta finito, Catherine raggiunse William, mettendosi davanti a lui. Il ragazzo vide subito il turbamento nei suoi occhi.

"Sei nervosa?" chiese, prendendole il volto tra le mani.

"Un po'" rispose lei con sincerità.

"Non siamo costretti a fare nulla stanotte. Non c'è alcuna fretta. Se non te la senti non dobbiamo. Abbiamo tutto il tempo" provò a rassicurarla.

"No, i-io voglio...è solo che..."

"Parlami, my lady. Dimmi a cosa stai pensando".

"Dovrai avere pazienza" rispose lei, abbassando lo sguardo.

William sorrise e le lasciò un bacio sulla tempia.

"Tutta quella del mondo, my lady".

Lei rialzò la testa e gli accennò un sorriso.

"Devi dirmi cosa fare perché io non ne ho idea".

William le si avvicinò e iniziò a baciarla lentamente, senza fretta. Avevano tutta la notte davanti e le avrebbe dato il suo tempo per abituarsi. 

Portò le mani sulla sua vita e l'avvicinò a sé, sentendo il bisogno di far toccare ogni centimetro dei loro corpi.

"Spogliami" sussurrò William, facendo staccare le loro labbra per un secondo e prendendo le mani della ragazza per poggiarle contro il proprio petto.

Catherine iniziò ad aprire la giacca, un bottone alla volta in un modo talmente lento da mandare William fuori di testa.

Una volta aperta tutta, il ragazzo fece scivolare via la giacca dalle sue spalle, rimanendo con la camicia, che subito dopo fece la stessa fine, lasciandolo a petto nudo. 

Catherine si prese un secondo per osservare i suoi muscoli. I pettorali scolpiti, le linee degli addominali e la V che spariva nei pantaloni.

"Toccami" sussurrò di nuovo William, avendo il bisogno di sentire le mani della ragazza sulla sua pelle che stava bruciando per lei.

Catherine alzò una mano e la poggiò sul petto del ragazzo, che subito chiuse gli occhi, beandosi di quel tocco delicato. Prima ancora che potesse rendersene conto, la mano fu sostituita dalle labbra e William sospirò soddisfatto, perché era bastato quel gesto così semplice a fargli sentire le farfalle nello stomaco. Lo stava facendo impazzire senza rendersene nemmeno conto. 

Catherine si staccò e solo in quel momento William riuscì di nuovo ad aprire gli occhi. Gli aveva tolto il respiro soltanto con la delicatezza dei suoi baci.

Le prese di nuovo le mani e le portò sul bordo dei pantaloni, incitandola a continuare. Catherine lì afferrò e iniziò ad abbassarli. William rilasciò un sospiro di sollievo per la diminuzione di pressione che stava iniziando a dargli fastidio. Finì di togliersi i pantaloni da solo, lasciandoli sul pavimento insieme alla giacca e alla camicia.

L'afferrò per la vita, la fece voltare di spalle e si avvicinò.

"Ora tocca a me" sussurrò nel suo orecchio, facendola rabbrividire.

Sorrise nel vederla reagire in quel modo. William iniziò a sbottonarle l'abito, fino ad arrivare all'ultimo bottone alla base della schiena. Poggiò le mani sulle sue spalle, afferrando il vestito e facendolo scivolare lentamente dal suo corpo. Raggiunse il pavimento e William le prese una mano per farla uscire definitivamente da lì.

My ladyWhere stories live. Discover now