53 Rabbia

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Camilla - Giorno 4 

"Ti va di andare a prenderci un caffè insieme oggi? Ieri non ti ho sentito quasi per niente e non voglio aspettare fino a domani a scuola per vederti"
"Va bene" rispondo a Rebecca al telefono. "Alle 16?"
"Si, ti aspetto a Porta Nuova"

"Rebe.. ho scritto una cosa ieri"
"Bene, sono molto contenta, portala dietro"
"E' una cosa stupida, mi vergogno"
"Non devi mai vergognarti dei tuoi sentimenti, voglio assolutamente leggerli, a dopo" "A dopo"
In questi giorni non mi sono mai guardata allo specchio, non so mano in che condizioni mi trovo.
Mi faccio coraggio ed affronto una mia grande paura.
Il mio riflesso.
Ok, eccomi qua, è il momento.
Ma che capelli ho?
Sembra ho della paglia in testa.
E wow..
Molto belle le mie occhiaie, soprattutto lo sguardo sopra che sembra stia per piangere anche se non è cosi, come si fa a tornare in uno stato decente?
Penso un miracolo e delle grandi belle dormite.
Quelle che non faccio da 4 giorni.
Devo smetterla di contare i giorni, ma è più forte di me.
Poi questi giorni diventeranno mesi e poi cifre sempre più grandi che non riuscirò a stargli dietro ed è meglio così.
Però ora essendo pochi numeri, è così semplice contarli e così difficile pensare che vorrei solo che mi scrivesse.
Vorrei mancarle, tanto quanto lei manca a me.
Eppure non mi scrive, che starà facendo ora?
Spero stia bene.
Anche se io e il mio brutto riflesso non stiamo affatto bene.
Avrà sicuramente la testa altrove ora ed io non sono tra i suoi pensieri.
Magari un giorno pure lei non mi mancherà più così.
Forse alla fine mi stancherò,
mi stancherò di illudermi di essere speciale per qualcuno,
mi stancherò delle mancanze,
mi stancherò delle persone,
mi stancherò di me stessa
e mi stancherò di odiarmi per come mi ha reso fragile.
Ogni difetto l'ha evidenziato in modo talmente profondo, che ora è come se i solchi che ha inciso, dimostrano chi sono davvero e quella che non avrei voluto essere.
Mi vedo così tremendamente peggiore, mi ha fatto tirare fuori il peggio di me ed ora sono spaventata di me stessa.
Cosa dovrei essere?
Quella che cerca in tutti i modi di tenere vicino a me la persona a cui tengo o quella

che lascia andare chi si allontana?
Ora il mio riflesso, mi sembra ancora più triste.

Perché piango?
Cosa mi aspettavo? Perché piangeva?
Che cosa si aspettava?

Sento di averla delusa, tanto quanto lei ha deluso me. --

Mi faccio una doccia sperando che la mia brutta cera, si levi con l'acqua. Mi vesto, cercando qualcosa di decente ed esco.

"Allora cosa hai scritto?" Mi chiede insistente Rebecca. "Una nota alla me del futuro"
"Beh è un buon inizio"
"E' una buona fine, odio tutto questo"

"Lo stai facendo per te stessa, ricordati quanto sei importante e quanto vali una buona volta nella vita"
"Sono tutte cazzate, se tanto le persone si prendono gioco di me lo stesso"
"Non va sempre come deve andare e le persone che ti dovrebbero far bene, ti fanno male è vero, però non tutte sono così, ok? Io ci tengo davvero a te"

"Anche io ci tengo a te"
"Facciamo una cosa, abbiamo sempre parlato della tristezza, dimmi una cosa che ti ha provocato rabbia ora"
"Te che insisti di farmi scrivere"
"Non ti obbligo, è un consiglio imposto. Comunque scema, intendo del rapporto con lei"
"Mi fa rabbia essere arrivata al punto che dicevo a me stessa 'ci penso io, faccia tutto io tranquilla. Io con tutte le mie forze, posso farcela. Ti posso portare sulle mie spalle senza alcun problema, devi solo darmi del tempo. Devo finire gli studi, devo trovare un lavoro e poi tutti i nostri sogni, possono diventare realtà.' E lei mentre io pensavo a tutto questo, pensava 'guarda questa nuova serie. Io esco'. Questo mi fa davvero provare rabbia."

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