Capitolo 15

1.2K 88 36
                                    

Osservo la tazza di the fumante scorrere sotto al mio naso e prontamente ne agguanto il manico avvicinandomela per poterci soffiare sopra e renderla bevibile

I the di nonna Grace sono deliziosi quanto letali per le temperature che raggiungono e l'ultima cosa che mi serve è perdere l'uso della lingua, strumento di lavoro essenziale per me

Poggio cauta le labbra sul bordo della tazza pregando di aver fatto un buon lavoro e mi perdo a guardare il caos che regna sovrano intorno a me

Nonna Grace dopo avermi lasciato la mia dose di teina, si è fiondata da Emily per darle tutte le attenzioni del caso e per farle interrogatori vari sulla sua relazione con quel traditore di Andrew che ormai con me è latitante, mia madre sta sfornando la mia torta al cioccolato mentre rimane con un orecchio direzionato all'ascolto minuzioso dei racconti sognanti di Emily commentando di quando in quando, mentre l'uragano tutto biondo si lascia andare alla sua solita esuberanza rilasciando ultrasuoni che alle dieci di sabato mattina dovrebbero essere illegali

Io, dal canto mio, me ne sto in disparte a comportarmi come la solita guastafeste che sono: troppo presa dalle mie elucubrazioni mentali per prestare loro la dovuta attenzione

Nonna e mamma sono arrivate ieri sera da San Diego dietro mio esplicito invito. Ho detto loro che avevo il weekend libero e che volevo godermi la loro compagnia, ma la verità è che avevo bisogno di trovare qualsiasi scusa per non andare ad urlare davanti alla porta di casa di Andrew, gesto che avrebbe sicuramente attirato il suo vicino di casa; cosa che mi avrebbe costretto ad affrontare anche Dylan. Insomma qualsiasi verso avesse preso questa storia, l'epilogo trovava me, Andrew e Dylan insieme a dirci chissà cosa ed onestamente non ne avevo alcuna intenzione

Per cui eccomi qui, con le donne della mia vita ed un'enorme emicrania da pensieri e congetture da psicopatica

È passata una settimana da quando Dylan è tornato e dopo avermi dato buca a quell'incontro da me richiesto, lui non si è più fatto vivo e io di conseguenza ho deciso di far cadere tutto nel silenzio assenso che però, cela un gigante vaffanculo non troppo contenuto

L'ho rincorso dal primo giorno che ci siamo conosciuti, quella sera al Golden. Sono stanca, delusa e onestamente svogliata...ho perso entusiasmo a corrergli appresso. Se vuole parlarmi conosce tutti i miei ritmi e i luoghi che frequento, se non vuole confrontarsi, può stare a crogiolarsi nella sua stupidità rimanendo al capezzale della sua compagna di squadra

Io ho finito con la generosità e la pazienza infinita. Lui se n'è andato, lui deve sistemare le cose...sempre che ci sia qualcosa da risolvere, ovviamente, perché il dubbio che in realtà ci siamo già detti tutto e che non ci sia altro da aggiungere, è un pensiero sempre più vivido e netto nella mia mente

Sobbalzo quando sento una mano posarsi sulla mia spalla in una carezza delicata che arresta il flusso di pensieri, ma mi rilasso subito quando, con la coda dell'occhio, riconosco mia madre intenta a porgermi una fetta della mia torta preferita

"Sento gli ingranaggi di quel tuo bellissimo cervello evoluto muoversi e arrovellarsi"

Sorrido posando la mia mano sulla sua ancora ferma sulla mia spalla mentre allungo l'altra per prendere un pezzo di torta da portare in bocca

Le mie papille gustative esplodono di piacere mentre continuo a masticare e mando giù

Il cioccolato fondente diventa un tutt'uno col mio palato lasciandomi quel leggero retrogusto amaro che amo follemente

"Sei una donna eccezionale" la elogio afferrando un altro pezzo portandomelo subito in bocca, pronta a godere nuovamente del gusto

"E tu una figlia ineccepibile quanto furba nel sorvolare sulle questioni" mi riprende con un buffetto sulla guancia su cui poi posa un soave bacio materno che mi fa esplodere il cuore d'amore

Through the water Where stories live. Discover now