Capitolo 30

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Consiglio: ascoltate Make this go on forever degli Snow Patrol. A me ha tenuto compagnia durante la scrittura e mi è stato davvero di aiuto.

2 mesi dopo...

Fermo l'auto di fronte a casa e spengo il motore senza però accennare a scendere.

Quando cinque mesi fa sono scappata da qui senza guardarmi indietro, le persone che ho lasciato sono state abbastanza da impedirmi di trovare il coraggio di scendere dalla mia auto e affrontare le conseguenze delle mie scelte.

So che dietro quel portone troverò mia madre e la mia migliore amica. E so anche che non mi giudicheranno, non mi odieranno e non mi faranno pesare la mia scelta sconsiderata. Ma dentro di me so di averle abbandonate nel momento del bisogno. So che tutte noi avevamo bisogno l'una dell'altra e le ho lasciate da sole a combattere contro un dolore che era simile al mio. Ma ho toccato il fondo con la morte della nonna e avevo bisogno di prendermi tempo per me stessa per ricostruire la nuova me senza di lei. So che non è semplice da capire, ma è il mio modo di pensare. Ho sempre messo gli altri davanti a me e alle mie necessità. Ho sempre messo in un ripostiglio il mio dolore per non permettermi di crollare perché sapevo che c'era sempre qualcuno che aveva bisogno che rimanessi lucida. Questo è stato il tempo che mi sono concessa per la prima volta nella mia vita per pensare solo a me e rimettere in sesto me stessa e nessun altro.

Ovviamente mia madre ed Emily sapevano dove fossi. Le ho contattate qualche giorno dopo la mia fuga perché non volevo che a mia madre venisse un infarto e che Emily cadesse in un circolo vizioso per cui ha lottato tanto perché ne uscisse. Ma ho comunque messo le distanze e questa è la prima volta che mi rivedono dopo cinque mesi di assenza

Prendo un profondo respiro e spalanco lo sportello, scendendo.

Osservo i miei piedi fasciati da un paio di Hogan blu notte mentre compiono piccoli e incerti passi in direzione del mio appartamento

So che mia madre ha passato il tempo qua per stare vicino ad Emily e supportarsi a vicenda. E mi sento dannatamente in colpa ad ogni passo che compio. Il cuore mi batte forte e lo sento in gola nonostante loro sappiano del mio arrivo. Melissa è rimasta in contatto con loro aggiornandole sulle mia situazione e tranquillizzandole. Entrambe credevano che fossi finita in qualche burrone morta. Non ho mai cercato nessuna delle due perché assistevano a ogni telefonata con Melissa e ogni volta tiravano fuori l'argomento "Aston" che è fin troppo sensibile e doloroso per me.

Varcando questa porta davanti a me so che troverò la mia famiglia che mi è sempre rimasta vicino. Persino mio padre è rimasto in contatto informandosi di ogni mio miglioramento. E non so bene neppure come affrontare questa cosa. Ma Aston è il passo più complesso, ma anche quello più importante. Il perdono di una madre è scontato e sempre ben disposto. Ma il perdono di un ragazzo a cui è stato già spezzato il cuore e al quale ho fatto male nel modo peggiore....beh, non è poi così scontato. So che troverò un muro invalicabile e che dovrò lottare con le unghie e con i denti per recuperare almeno un rapporto di amicizia. Ma sono tornata apposta. Sono tornata per sistemare tutto con tutti e trovare il mio posto nelle vite di ognuno di loro.

Metto riluttante la mano sul pomello della porta e con estrema calma apro la porta.

Vengo immediatamente avvolta da una valore familiare mentre le mie narici si riempiono di profumo di cioccolato. Ed è quando incontro due paia di occhi emozionati e trepidanti delle mie due persone preferite, che mi permetto di crollare in un pianto liberatorio ma felice.

Le braccia forti e confortanti di mamma e di Emily mi circondano senza bisogno di dire una sola parola e io sento finalmente tornare qualche pezzo insieme.

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