16 - How do I say goodbye

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Arya POV

Il solito sogno tormentato mi fece svegliare di soprassalto.

Ero ancora a Riverside, nel letto che mi aveva accompagnata fin dall'infanzia, ma in una stanza che non era più la mia.

In una casa che non sentivo più mia.

Mi stropicciai gli occhi e mi alzai.

La ferita sulla testa mi pulsava ancora ed i lividi erano diventati più evidenti.

Ci avrebbero messo un bel po' a sparire.

Addio pantaloncini corti.

Pescai nel mio armadio un vecchio paio di cargo di un color marrone veramente opinabile e l'indossai. Almeno avrebbero nascosto i segni.

Mi sfilai dalla camera e, dopo aver appurato che mia madre non si trovava nella sua stanza, scesi le scale per cercarla.

Non diverti sforzarmi. Era in salotto collassata sul divano.

Russava con un braccio a penzoloni verso il pavimento.

Ci si era buttata sul divano, o probabilmente ci era svenuta, in ogni caso al suo risveglio sarebbe stata sobria.

Ma forse non ci sarei stata io.

Guardandola mi resi conto di non potercela fare. Guardando il mio riflesso sul vetro della finestra alle spalle del divano avevo capito di non poterlo più fare.

Ero già arrivata al limite, più di una volta e sempre in modo più irreparabile.

Mia madre era la mia rovina, il mio veleno, la mia malattia.

Mia madre era ciò che più mi logorava ogni giorno della mia vita. Non importava quanto scappassi lontano, lei era sempre lì.

Avevo preso il suo problema come la ragione della mia vita e, anche se non più come quando avevo 16 anni, vivevo in funzione di lei e delle sue ricadute.

Non potevo più farlo.

Per la seconda volta, e questa per davvero, dovevo essere egoista e voltare le spalle a mia madre.

Per il mio bene.

Perché sentivo che stavo per spezzarmi.

Sentivo ogni pezzo di me incrinarsi mentre la guardavo piccola e distrutta su quel divano.

E vedevo di averla persa nell'ennesimo taglio sulla mia fronte.

Mi ero convinta che potesse tornare, e forse poteva, ma non potevo essere io a guarirla. E nemmeno Sarah.

Dovevo tornare a casa o quel weekend mi avrebbe portata alla rovina.

Le lasciai un biglietto dove le ribadivo le mie condizioni.

Circa un mese. O guarisci o finisci dentro.

Fu la stessa decisione che comunicai a Sarah prima di mettermi in macchina e tornarmene da dov'ero venuta.

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Ride of heartsWhere stories live. Discover now