Chapter 13

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ATTENZIONE: Il capitolo che segue contiene un argomento molto delicato, ovvero gli attacchi di panico. Nel caso foste persone sensibili, o facilmente influenzabili, vi invito a smettere di leggere. Spero non accada, in quanto i possibili TW erano già stati specificati in passato.

Detto ciò, buona lettura💝

-Welcome to the panic room...-

Andrew

Da almeno una settimana sto evitando tutto ciò che si trovi al di fuori della scuola, non sono di certo impazzito, bensì ho bisogno di staccare. Staccare da tutto...Da tutti.

Credo sia ormai chiaro che sto evitando la ragazzina come se fosse la peste, fortunatamente i miei amici non si accorgono di nulla.
Thomas e Ryan...Credo che qualcosa all'interno del gruppo si sia spezzato, inoltre da quando Ryan si è invaghito per Eden, non sta più dietro a nulla.

Magari è colpa mia, ma loro nemmeno ci provano a comprendermi, dopo un'estate di merda voglio solo i miei amici, non penso di chiedere troppo.

Non gli faccio più conto dei miei attacchi di panico, faccio finta che non ci siano più, che gli antidepressivi facciano effetto, ma non è così facile. Cazzo, quanto vorrei che lo fosse.

In un attimo un'altra settimana è volata, stasera c'è una festa, di preciso non so chi l'abbia organizzata, ma a quanto pare qualcuno di conosciuto, dato che ha invitato tutta la scuola.

Non so se dovrei andarci, non mi sento molto bene, il mal di testa mi martella le tempie da tutta la mattinata.

Ma perché mai rinunciare a una serata di divertimento? Magari ci guadagno una scopata, per togliermi dalla testa ogni pensiero.

Sono buono solo a questo: eliminare i pensieri. Non riesco mai ad affrontarli.

Mentre sto ancora rimuginando su cosa fare alla festa, e come evitare Eden, mi arriva una chiamata da parte di Ryan.

"Ehi, va tutto bene?"

Meglio non dirgli che non sto molto bene, si preoccuperebbe inutilmente, come al solito.

"Si, sto bene. Esattamente dov'è che andiamo stasera?" Dentro di me prego che i miei amici abbiano rinunciato alla festa, e preferiscano una cosa tra noi, non è serata.

"Da una certa Dalila, è in classe con te."

Non mi sovviene nessuno a primo impatto e Ryan, capendo che il mio silenzio deriva dal fatto che non ricordo chi sia, continua.

"Quella con cui hai scopato, al compleanno di Thomas, lo scorso anno."

Il mio migliore amico sa bene come farmi ricordare delle persone.

Dalila è molto carina, potremmo ripetere i vecchi tempi, non sarebbe mica male. Tra l'altro credo sia amica di Eden, le ho viste chiacchierare un paio di volte, a scuola.

"Ah si, me lo ricordo."

Rispondo dopo qualche secondo.

Se Ryan fosse qui, in questo momento, probabilmente alzerebbe gli occhi al cielo, e so che probabilmente lo sta facendo, dall'altro capo del telefono. A questo pensiero, un lieve sorriso si fa spazio sul mio volto.

"Va bene amico, entro due ore sono da te!" Esclama, prima di riagganciare all'istante.

Bella chiacchierata devo ammettere.

Benissimo, ho ancora un'ora e mezza per cercare di rilassarmi, e far passare questo fottuto mal di testa.

Mi getto sul letto, sento la testa scoppiare, percepisco che lentamente la mia vista si annebbia. Cerco di farmi forza, mi sollevo dalla posizione supina e afferro la confezione gialla, contenente le pillole, che si trova sul comodino.

Nothing so farWhere stories live. Discover now