Chapter 17

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"Alla fine compresi che,
se le persone non sono dotate del buonsenso,
non può certo essere colpa mia."

Klariza K.




Eden

Ho ancora gli occhi socchiusi, eppure una fitta luce mi colpisce all'istante. Impiego poco a spalancare le palpebre, che si muovono freneticamente per mettere a fuoco la stanza.

Realizzo che è lunedì.

Un altro lunedì del cazzo.

Chi è stato il genio che ha deciso che la settimana debba iniziare di lunedì, è letteralmente la cosa peggiore che esista.

Anche se non credo sia il nome del giorno a renderlo una merda, la parola 'lunedì' serve solo a ricordare l'inizio di una nuova settimana. Ergo, è un giorno qualunque.

Poi con la mia fortuna sfacciata sicuramente succederà qualcosa, mi cadrà un meteorite addosso, o magari la professoressa di matematica scoprirà che non sono preparata nella sua materia?

Sarebbe sicuramente peggiore la seconda.

Ma oggi non posso permettermi di assentarmi, ci sarà filosofia, una delle mie materie preferite, insieme alla letteratura.

Molti odiano questa materia, ma con il professor Avery sicuramente la mia giornata sarà migliore.

Il professor Alexander Avery. Sicuramente uno tra i membri più giovani del corpo docente, detiene il maggior numero di studenti bocciati nella sua materia, ogni anno.

Detiene anche il record di minacce educative rifilate agli alunni. Ma non è cattivo, certe persone sono semplicemente più idiote di altre.

Ma in questo momento l'unico vero problema è uno: alzarmi.

Sembra di avere le gambe atrofizzate, che rifiutano di muoversi di mezzo millimetro. Ogni fibra del mio corpo non ha la benché minima intenzione di scostare le coperte.

Ma dovrò farlo a breve, e me ne rendo conto.

Nonostante ieri sera sia tornata a casa relativamente presto, sto morendo di sonno.

A proposito di ieri sera temo di star impazzendo, per tutto il tempo ho avuto la sensazione che ci fosse qualcuno ad osservarmi, e poi l'ho visto, o almeno credo di averlo visto.

Era Andrew.

Ho il suo volto impresso nella mente. E, ogni volta che torno a domandarmi il perché ieri Ryan sia fuggito all'improvviso, in mente mi balena una sola risposta.

Andrew.

Andrew Jones.

Il suo migliore amico.

Mister simpatia, per antonomasia.

La persona più fastidiosa e detestabile al mondo.

Il ragazzo più figo su cui i miei occhi si siano mai posati.

D'accordo dovrei smetterla. Forse dovrei ricominciare a bere caffè, inoltre dovrei smetterla di divagare ogni volta che apro un discorso.

Di che stavo farneticando? Oh, sì, ci sono.

Spero non si siano cacciati in qualche casino.

Ma per scoprirlo devo andare a scuola.
Mi alzo in maniera svogliata per scegliere cosa indossare, apro l'armadio e mi rendo conto che è in totale disordine.

Afferro una felpa verde e dei jeans neri, sono letteralmente la prima cosa che abbia preso sotto mano, ma mi accontenterò.

Ho bisogno di una doccia, Kat arriverà tra quaranta minuti, quindi credo di potercela fare senza dovermi fiondare dalle scale e rischiare di spaccarmi la testa.

Nothing so farDove le storie prendono vita. Scoprilo ora