Chapter 15

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-Tell me pretty lies,
look me in the face.

Andrew

Ho fatto una grandissima cazzata.
Questa è l'unica frase che mi gira per la testa in questo momento.

Sono passate circa due ore da quando ho sentito la porta d'ingresso chiudersi definitivamente.

Adesso mia madre sarà nel suo letto a dormire, beata lei, penso tra me.

Non riesco nemmeno a chiudere gli occhi, figurarsi a dormire per una nottata intera.

Mi chiedo cosa cazzo mi sia passato per la mente mentre dicevo quelle parole ad Eden...mi viene il voltastomaco solo a pronunciare quel nome.

Dio, non la sopporto. È una ragazzina presuntuosa che pensa di piacere a tutti, di piacere a me, soprattutto.

Mi sembra abbastanza chiaro che non provo nulla per lei, mi sono semplicemente lasciato andare a causa della debolezza.

Mentre mi rigiro tra le coperte non posso far altro se non pensare, penso alla prima volta in cui le ho parlato, nonostante la vedessi ogni giorno degli anni precedenti. Tutti i battibecchi che ci hanno coinvolti in un solo mese, le parole di disprezzo, poche sere fa quelle di conforto, ed ora siamo punto a capo.

Sembra di vorticare in un tornado, da cui non usciremo facilmente.

Ora mi è più chiaro di prima che non provo nulla per lei, ci basta una sola parola per scatenare un litigio, parole dal nulla che dilaniano l'anima.

L'Eden dovrebbe rappresentare il paradiso terrestre, eppure mi sembra di essere all'Inferno.

Proprio così, quella ragazzina, tanto carina a vedersi, è il diavolo in persona. E detesto ammettere che sento sarà il mio peccato più grande.

Mi chiedo a cosa stia pensando lei in questo momento.

Accendo il telefono, sperando che abbia risposto al messaggio che le ho inviato poco fa.

Non riesco a fare nulla in questo momento, mi è passata anche la voglia di fumare, ecco la cosa più strana.

Vorrei solo parlare con qualcuno, ma indovinate: non posso.

Ryan è la causa di tutto questo casino, Thomas da sempre ragione a lui ultimamente, dunque non ho un cazzo.

Domani non saremo a scuola, almeno non sarò costretto a ritrovarmi in mezzo alla gente, ne uscirei in panico.
Mi è persino venuta voglia di studiare per occupare la mente, il che è ancora più strano rispetto alla storia del fumo.

Continuo a rigirarmi nel letto, in cerca di pace, ma l'unica cosa più vicina al sonno sono gli incubi che mi mangiano vivo.

Eden

Senza nemmeno rendermi conto del passare del tempo, mi accorgo che si è fatta mattina inoltrata.
Non ho chiuso occhio tutta la notte, ma me lo sarei dovuta aspettare, dopo ieri sera.

Non ho nemmeno la benché minima voglia di alzarmi dal letto.

Andrew ha detto delle cose che mi hanno lasciata indetta, ed io non sono riuscita a far altro, se non rinchiudere quelle parole in un angolo recondito della mia mente.

Ma che altro avrei dovuto fare?

Questa situazione non mi piace per nulla, devo stargli lontana necessariamente, o si farà un'idea sbagliata di me.

Mentre affondo la mente in questi pensieri continuo a fissare il cellulare, non ho fatto altro che guardare i messaggi che mi erano stati inviati a poca distanza, l'uno dall'altro.

Nothing so farWhere stories live. Discover now