Capitolo 6

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~Ho riconosciuto la felicità dal rumore che ha fatto andandosene.~
Jaques Prévert.

Sono passate due settimane. Sono ufficialmente solo, Jake neanche mi guarda più, ma a preoccuparmi di più sono quelle occhiaie sotto gli occhi, neanche si sforza a mostrarsi felice.

Sono stato egoista, tremendamente egoista. Ho pensato solo a me e alle mie paure. Come se lui non le avesse, ma me ne sono reso conto troppo tardi.
Ho capito la cazzata che avevo fatto quando, dopo un'intera notte passata in giro e poi nel letto, all'alba ho avuto il coraggio di alzarmi e andare al parco, ma lui se n'era già andato.
Capì all'istante di averlo perso, ma non sapevo che fare.
Sono un disastro, lo sono sempre stato.

In più, la mattina stessa l'ho sentito piangere nei bagni della scuola, lui pensava di essere solo. In realtà, ero entrato ed uscito silenziosamente.
Non riuscivo e non riesco a fare nulla.

Poi, è passata un'altra settimana e lui finalmente ha ricominciato a sorridere, lo vedo come prima, ma io sono ancora qui.
Completamente solo.

Ho perso l'unica persona che mi abbia mai veramente capito, accettato.
Fa male, perché non ho capito la sua importanza finché non se n'è andato.
Fa male perché per me lui era un fratello, era l'unica persona che non avrei mai voluto perdere.
Invece, per una mia cagata, l'ho perso.
Lui ha sempre fatto di tutto per me, non mi ha mai forzato in nulla e non ha mai preteso nulla.
Per una volta che mi ha chiesto qualcosa, io non sono riuscito a dargliela.
Fa ancora più male la consapevolezza che lui pensa che io lo odi.
Perché lui non sa di essere l'unica persona a cui tengo realmente.
Lui non sa e forse non saprà mai quanto è importante per me.

Tutto questo perché sono uno stupido che non riesce a mostrarsi debole.
Non riesco a fidarmi, come se Jake possa realmente abbandonarmi.

Ho fatto un errore e ne sto pagando ogni conseguenza, perché lui ora è felice.
È riuscito ad andare avanti, io invece vado sempre più indietro.

Mi isolo sempre di più, anche se più di così non credo di poter realmente fare.

Ormai, non parlo con nessuno se non con mia madre ogni tanto. Giusto per non farla preoccupare troppo. Anche perché sennò ne parlerebbe alla madre di Jake per farsi dire qualcosa. Perché lei ancora non sa della nostra litigata, se così si può definire.

Non ho avuto il coraggio di dirglielo. Lei ha sempre sofferto per questa mia timidezza, aveva ed ha paura che io mi uccida a causa della solitudine.
Vedo quando sta male, quando mi guarda con la tristezza negli occhi, ogni sera quando esco.

Quando, anni fa, si è resa conto che ero riuscita a farmi un vero amico, era al settimo cielo.
Non ho avuto il coraggio di dirle che anche quell'unico amico se n'è andato.
Sarebbe una delusione troppo grande per lei.
Così, faccio finta di nulla e vado avanti.

Passo i pomeriggi a suonare la colonna sonora dei Pirati dei Caraibi, nella speranza che lui entri dalla porta come quando eravamo bambini. Ma la porta rimane chiusa tutto il pomeriggio.

Così, la sera dopo cena esco e vado alla scogliera.

Ormai, faccio solo questo.

Questa è l'ennesima notte che passo qui. Fisso la chat con Jake, l'ultimo messaggio è il suo. È quel messaggio.

Non riesco più a stare fermo a questa scogliera. Non ce la faccio.

Così, mi alzo in piedi e inizio a girovagare.

*****

Forse, come scherzo del destino, mi sono ritrovato di nuovo davanti a quel bar.

Oggi è pure venerdì. Mi sembra uno scherzo, direi anche di cattivo gusto, ma a quanto pare qualcuno si diverte a mettermi in difficoltà.

Non so perché, non so per come o altro, ma entro nel bar.

Subito lo sguardo della ragazza finisce su di me.

Nei suoi occhi verdi bosco leggo sorpresa e divertimento.

«Ma guarda un po', il bello e tenebroso è tornato.
Iniziavo a perderci le speranze.
Allora bel tenebroso, che mi racconti?»

«Caffé, Crystal.»

«É Carin ma vabbè.»

«Non mi interessa. Voglio solo il mio caffè.»

«Che scorbutico. Ecco qua il tuo caffè.»

Mi porge la mia ordinazione e io mi siedo su una sedia.

«Secondo me, pensi a qualcosa.»

«Wow, quanto sei intelligente. Forse te non lo sai ma è letteralmente impossibile non pensare.»

«Non in quel senso. Tu pensi a qualcosa di pesante, che ti sta schiacciando. Probabilmente sei triste.»

La guardo storta. Mi conosce da troppo poco per capire queste cose.
Mi fa paura.

Mi sorride.

«C'ho preso vero?»

Faccio un piccolo cenno per dirle di sì.

«Beh, qualsiasi cosa sia, devi affrontarla. Solo così riuscirai a stare meglio.»

Questa conversazione sta prendendo una piega che non mi piace.
Così, semplicemente, lascio i soldi sul bancone e mi dirigo all'uscita.

«A venerdì prossimo misterioso Josh.»

«Non ci contare, fastidiosa Carin.»

Esco da quel locale, accompagnato dal dolce suono della sua risata.

*****
Ho deciso di dare ascolto alla pazza, non so perché, forse per disperazione.

Tocca a me fare un passo avanti, mi manca più di quanto potessi mai immaginare.

Devo dirglielo, deve saperlo. Poi, se vorrà uscire comunque dalla mia vita, allora sarà okay, lo lascerò andare. Come è giusto che sia.

Ora però devo trovare il coraggio di chiamarlo.

So che non sta dormendo, è online.

Mi fa strano perché solitamente quando era online a quest'ora mi scriveva sempre, invece ora la nostra chat è morta da una settimana.

Faccio un bel respiro e poi mi convinco a chiamare, forse sto per fare una cazzata.

Clicco sulla rubrica e vado sul suo numero.

«Posso farcela, giusto? Infondo è solo una chiamata, è solo il mio migliore amico che sto chiamando. Il mio migliore amico con il quale ho litigato e okay, ma è pur sempre l'unica persona a cui voglio realmente bene.»

Così, parte la chiamata.

Uno squillo.

Due squilli.

Tre squilli.

Quattro squilli.

Cinque squilli.

Sei squilli.

Poi smette. Mi ha messo giù. Non vuole neanche sentirmi.

Mi sento....uno schifo.

Messaggio ricevuto Jake.

Spero soltanto di poterti raccontare come siano realmente andate le cose quel giorno, forse tra qualche anno. Quando il tuo dolore si sarà affievolito abbastanza.

Fino a quel giorno, il posto di migliore amico è solo tuo e lo sarà sempre.

Cup of loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora