Capitolo 11

7 2 0
                                    

~Siate felici! E se qualche volta la felicità si scorda di voi, voi non scordatevi la felicità.~
Roberto Benigni

Sono nel cortile della scuola, pronto ad andare verso l'entrata quando la campanella suonerà.
Ad un certo punto, vedo Jake venirmi incontro sorridendo.
Mi era mancata questa quotidianità, io che me ne sto nel mio solito angolino e lui che viene a cercarmi.
Un po' come due persone che giocano a nascondino, l'unica differenza è che i nascondigli sono sempre i soliti, ormai non hanno più il loro utilizzo originale, servono soltanto per avere dei punti fermi da usare per potersi orientare.

Lo vedo arrivare, sfoggia il suo solito sorriso che potrebbe illuminare un'intera città, a passo svelto ma intimorito si dirige verso di me, probabilmente deve chiedermi qualcosa.

Quando arriva davanti a me sembra quasi impaurito, rinnovo l'ipotesi di prima, dovrà chiedermi qualcosa.

Non posso non sorridere quando noto che sta cercando di guardare ovunque tranne che me.

Nonostante la situazione mi diverti, decido di aiutarlo a uscire dalle sensazioni che penso stia provando.

«Ciao Jake.»

«Ciao Josh, come va?»

«Io bene. Tu piuttosto? Mi sembri agitato.»

«Io...emh...vorrei...lascia stare, meglio lasciar perdere.»

Lui si volta per tornare da dove era venuto, ma io non posso fare altro che scoppiare a ridere.

Lui si gira e mi guarda.

«Jake sembra che tu stia parlando con uno sconosciuto. Sono sempre io.»

«Sí, ma tu...»

«Jake smettila, sembri una bambina innamorata che parla con la sua cotta.
Dimmi quello che vuoi dirmi.»

Finalmente scoppia a ridere anche lui.

«Oh cazzo, mi hai beccato, non volevo che lo scoprissi così...»

Per un attimo rimango pietrificato.

Cosa?

Ma poi Jake scoppia a ridere un'altra volta e capisco che mi stava solo prendendo in giro.

«Avresti dovuto vedere la tua faccia. Sembrava che avessi appena visto un fantasma.»

«Simpatico.»

«Tantissimo.»

Gli tiro uno scappellotto.

Lui mi guarda.

«Come mai sei così espansivo?»

Rimango interdetto.
Il sorriso mi muore e ritorno come ogni giorno.
Mi giro, lo guardo e vedo la sua reazione.
Ha paura di aver toccato il tasto sbagliato.
Ha paura che con questa domanda abbia spezzato la bolla in cui eravamo entrati, in cui ci comportavamo come amici normali.

La realtà è che lui ha toccato il tasto sbagliato.

Ma questo non lo può sapere, così, decido semplicemente di insabbiare tutto e ricominciare a sorridere.

Vedo nei suoi occhi il sollievo che gli ha portato questo mio gesto. Ora è tranquillo.

«Ho solo riflettuto.» e ho incontrato una persona che mi sta aprendo gli occhi...ma questo non glielo dico, lo penso e basta.

«Dai, ora dimmi perché mi cercavi.»

«Ah, già. Volevo presentarti la mia ragazza.»

«É più seria di quel che sembrava se hai deciso di presentarmela.»

«Sí, lei mi fa sentire bene, vorrei passare tutta la mia vita con lei...ma è ancora presto per dirlo, forse a farmi dire queste parole è solo la magia dell'inizio della relazione.
In fondo, stiamo insieme da poco più di un mese.»

«Jake non ti devi giustificare, se ti piace e ti fa stare bene, allora va bene così, a me basta questo.»

Mi sorride.

«Mi piace questa nuova versione di te.»

Anche a me...spero duri.

****

Mi porta dall'altra parte del cortile e da lontano vedo una ragazza, immagino sia lei perché è molto agitata, chissà cosa le ha raccontato
Jake...povera.

«Josh, lei è Kate. La mia ragazza. Kate lei è Josh, il mio migliore amico.»

Lei mi tende la mano, imbarazzata, non faccio in tempo a stringerla che parte a parlare a macchinetta:

«Ciao Josh. Io sono Kate, anche se questo lo sai già. Bel nome Josh, chi l'ha scelto? Il mio l'ha scelto mio fratello...non gli ho mai chiesto perché, dovrei chiederglielo.
Tu pensi che dovrei?»

Okay...wow.

Scoppio inevitabilmente a ridere e vedo che lei arrossisce.

«Cavolo...scusa quando sono agiatata parlo molto e Jake mi ha detto che sei un po', si un po', emh, silenzioso, ma silenzioso in modo figo, non che tutti ti stanno sulle scatole e ti credi superiore.»

«Kate calmati. Non ti mangia.»

Guardo Jake che mi guarda un po' in imbarazzo e quasi titubante.

«Sí Jake, ti confermo che non sono cannibale, puoi stare tranquillo, non ti mangerò la ragazza.
Comunque credo il mio nome l'abbia scelto mio padre e che dovresti chiedere a tuo fratello perché ha scelto quel nome.»

Kate fa una risatina imbarazzata.

«Grazie della risposta e scusa ancora...sono un po' tanto agitata...
È che voglio veramente piacerti perché sei il migliore amico del mio ragazzo e beh, sì, è imbarazzante ma non ho molti amici, tutti mi ritengono strana e vorrei piacere almeno a te...e sto straparlando ancora.»

Sorrido perché davanti a una scena così non si può fare altro.

«Jake hai scelto bene.»

Kate, probabilmente presa dal momento, mi salta addosso e mi abbraccia tipo koala con l'albero.

Scoppio a ridere di nuovo. Sto ridendo di più in questi dieci minuti che negli ultimi cinque anni.

Lei scende da me appena si rende conto di quello che ha fatto.

La vedo arrossire tantissimo.

«Scusa...»

Sorrido appoggio un braccio sulle sue spalle.

«Tranquilla piccoletta. Ora però andiamo che sennò facciamo ritardo.»

Mi giro verso Jake e lo vedo sorridermi.

«Mi piace. È adatta a te, ma secondo me ti darà filo da torcere su alcune cose.»


Cup of loveWhere stories live. Discover now