The 100 ·Bellamy Blake·

Cielo rosso al mattino

Pov Madison

Mi risveglio mezza stordita.
Strizzo gli occhi e mi guardo in torno ritrovando delle pareti di latta in cui siamo rinchiusi.
Alzo lo sguardo notando dei fori che fanno trapassare la luce.
«Ragazzi?» uno dopo l'altro i quattro si alzano
«Dove diavolo siamo?» mormora Bellamy poggiando una mano sulla mia coscia aiutandosi a mettersi seduto.
«Sembra un container...» affermo alzandomi affaticata
«La mia spada è sparita!» ci informa Octavia allarmata
«Anche le armi.» continua Jasper
«La fiamma?» alla domanda di Clarke scatto a portare la mano in tasca.
Prendo la scatoletta della fiamma e la apro per assicurarmi che essa sia dentro.
Tiro un sospiro di sollievo quando la vedo lì, perfettamente adagiata sul suo cuscinetto rosso.
Octavia inizia a battere dei pugni contro il container e pochi secondi dopo la porta si apre e la luce del sole penetra all'interno accecandoci completamente.

Mi paro gli occhi con la mano cercando di abituarmi alla forte luce.
Cammino in avanti seguita da Octavia con cautela, ed una ragazza ci viene incontro a sua volta.
«Luna!» esclama Octavia
«Dov'è Lincoln?» ci chiede la ragazza dai capelli gonfi e rossi.
Deglutisco.
«È morto...» le comunico e lei abbassa lo sguardo
«Ha detto che ci avresti aiutati.» interviene Clarke
«Davvero?» sospiro
«Luna... Sei l'ultima della tua dinastia.
L'ultima natblida!» le rammento
«Allora anche Lexa è morta...» annuisco leggermente
«Il suo spirito ha scelto te come prossimo comandante.» aggiunge la bionda cercando di convincerla
«Titus mi ha affidato la fiamma da consegnarti!» mi faccio avanti
«Allora avrebbe dovuto dirvi che ho lasciato il conclave giurando che non avrei più ucciso!» si tira immediatamente in dietro
«Non devi per forza uccidere.
Regnare è un tuo diritto di nascita, come lo farai poi sarà una tua scelta!» prendo la fiamma e glie la consegno
«Riconosco il sacro simbolo...
Ma questo cos'è?» sussurra passando il dito sull'intelligenza
«È la fiamma!
Contiene lo spirito dei comandanti...
Di lexa!
Vuoi prenderla e diventare il prossimo comandante?» mi guarda e nel suo sguardo riscontro un ombra di dispiacere
«No...» mi chiude delicatamente la mano con la fiamma all'interno, sospira e và via.
Sbuffo, guardo i ragazzi dietro di me e la seguiamo.
«Aspetta!» la richiama mia sorella.
Uscendo ci rendiamo conto di essere su una città letteralmente posta sul mare.
Su una specie di palafitta industrializzata.

[...]

Mi accoccolo tra le braccia di Bellamy mentre una ragazza racconta una sua esperienza più che traumatica dove fu travolta da un animale mistico, e vedeva sangue e vittime ovunque.
«Ti donano anche le cicatrici!» mormoro al suo orecchio baciandogli la cicatrice più grande sulla guancia sinistra.
«È arrivata!» mi informa mia sorella schiacciandomi il piede.
«Forse ha cambiato idea» mi incita Jasper.
Mi alzo e vengo seguita da Clarke e Bellamy andando in contro a Luna.
«Le barche tornano di notte, allora ve ne andrete. Per sempre!» ci informa
«Luna lasciaci almeno spiegare...» insiste Clarke
«Ho detto no!»
«Ma perché non vuoi ascoltarci?» sbotta Bellamy ma viene fermato dalla guardia del corpo della ragazza che gli poggia una mano sul petto.
«Là fuori c'è qualcosa che ci distruggerà tutti!» la metto al corrente.
«Qualunque cosa sia non può raggiungerci quì.» mi supera e và via.

Guardo Luna sdraiata addosso alla sua 'guardia del corpo' con il capo appoggiata sul suo petto mentre lui gli bacia delicatamente i capelli.
«Basta vado a parlarle di nuovo!» lancio un sassolino nel fuoco che ci stava riscaldando e mi alzo.
«Lascia perdere» cerca di frenarmi Bellamy
«Non lascerò perdere neanche se ti aggrapperai alla mia gamba impedendomi di andare lì!» gli sorrido lasciandogli un bacio a fior di pelle.
Rotea gli occhi ed io inizio a camminare evitando di inciampare nei bambini e ragazzini che corrono in questa specie di sala ricreativa.
«ai ned to tolk yu!»
ho bisogno di parlarti!
Lei ed il suo amico mi squadrano da testa a piedi e dopo un po' si alza infastidita.