Esemplificazione perversa, parte 2

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Rientro nella sala del trono sentendo delle urla.
Ritrovo Clarke inginocchiata a terra con abby sdraiata di fianco che urla dal dolore che le causa l'aggeggio per sciogliere il cip.
Quando chiude gli occhi e le sue urla cessano Clarke allontana L'emp dalla sua testa.
«Avremmo potuto usarlo per qualcun'altro» asserisco pungente appoggiandomi al muro con le spalle, mentre la bionda spera in un risveglio della madre.
«Mamma perfavore... Ho bisogno di te!» piagnucola.
Dopo un po' Abby apre gli occhi.
«Clarke...» mormora
«Stai bene, stai bene» la conforta aiutandola ad alzarsi.
Abby guarda Ontari e poi guarda me.
Sotto il suo sguardo abbottono la mia giacca evitandogli la vista dei tagli che mi ha procurato.
A supportarmi arrivano Bellamy e Pike con i fucili puntati e John dopo di loro
«Mi dispiace tanto» piange Abby coprendosi la bocca.
A quella vista Bell abbassa il fucile rendendosi conto che era ritornata in sé.
«Mi dispiace!» continua, guardandomi.
«Hai fatto di peggio di tua spontanea volontà, non credo siano questi graffi il problema.» sorrido sarcasticamente, guadagnandomi degli sguardi interrogatori dai due ragazzi.
«Hai usato L'emp?» chiede Bellamy, Clarke annuisce.
«Ed Ontari? Avevi detto che c'era un solo tentativo.» parla murphy.
«Attualmente Ontari è in stato di morte celebrale.
Non è un opzione per la fiamma.
Ma sicuramente Clarke vorrà usarla per qualcos'altro, quindi vai sorellina mia.
Esponici cos'hai intenzione di fare.» incrocio le braccia divertita.
«Prima voglio sapere se il piano che hanno attuato ora è sicuro.»
«Jaha e le altre guardie sono rinchiusi, legati in una stanza.» comunica Bellamy
«Abbiamo fatto esplodere la scala, nessuno può seguirci.» conclude pike.
«Ok allora abbiamo tempo per una cerimonia d'ascensione.» sospiro alle parole di mia sorella, comprendendo le sue intenzioni.
«Hai detto che Ontari non è un opzione e poi anche lei ha il cip, e non abbiamo più L'emp.» sbotta John
«Non vuole usare Ontari» gli chiarisco rendendoli ancora più confusi
«Voglio impiantare la fiamma nella mia testa.» asserisce.
«Clarke, Madison dice che se hai il sangue rosso quella cosa prenderà la tua vita!» gli ricorda Bellamy preoccupato.
«Infatti Clarke ha intenzione di fare una sottospecie di trasfusione, vuole collegarsi come Mount Weather.» spiego e mia sorella annuisce.
«No. È troppo pericoloso!» nega Abby alzandosi in piedi
«Non c'è alternativa!» ribatte Clarke.
D'improvviso arrivano di corsa Octavia, Miller e Brian.
«Qualunque cosa vogliate fare.
Fatela in fretta!» afferma la mora.
«Perchè? Che succede?» le chiede il fratello
«Stanno arrivando!» ci precipitiamo fuori al balcone e guardiamo giù, notando migliaia di persone che costruiscono scale e che hanno già iniziato a scalare le mura del palazzo.
«Lo devo fare per forza.» asserisce Clarke
«Okay! Ti aiuterò.» accorda abby.

Sistemiamo Clarke sul trono e la colleghiamo tramite dei tubicini al corpo di Ontari.
«Abbiamo versato olio.
Nessuno può entrare quì.» ci rassicura pike.
«Bene, c'è abbastanza olio per ogni finestra, tranne per le stanze del comandante.» parla Bellamy
«Sarà lì che inizierà la lotta.
Ci nasconderemo lì!» conferma Pike e dopodiché và via seguito da Brian, Miller ed Octavia.
«O'» la richiamo e le sorrido cercando di rallegrarla leggermente, mi rendo conto che non sarà facile combattere al fianco dell'uomo che ha ucciso il ragazzo che amava.
«Sii prudente.» le rammenta il fratello, annuisce e và via.
«Possiamo cominciare.» afferma abby, mi posiziono di fianco mia sorella e le dò la mano, rassicurandola.
Dopodiché nostra madre apre una valvola situata su un tubo collegato alle vene di Clarke e da lì parte il suo sangue per andare nel corpo di Ontari e viceversa.
Poggio la testa sulla spalla del mio ragazzo, aspettando che io possa impiantare la fiamma.
«Funzionerà!» mormora Clarke fiduciosa.
«E se non funzionasse?» sussurra abby preoccupata
«Morirà! Ma se non ci prova morirà come tutti noi quando gli scalatori arriveranno su.» afferma Murphy avanzando verso di noi.
Sorrido, quello che ha detto non è il massimo, ma il modo in cui lo ha detto fa ridere.
Con John tutto sembra più facile.
È una delle cose che mi piacciono di lui.

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