una famiglia scomoda

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“Io non voglio cancellare il mio passato, perché nel bene o nel male mi ha reso quello che sono oggi. Anzi ringrazio chi mi ha fatto scoprire l'amore e il dolore, chi mi ha amato e usato, chi mi ha detto ti voglio bene credendoci e chi invece l'ha fatto solo per i suoi sporchi comodi. Io ringrazio me stesso per aver trovato sempre la forza di rialzarmi e andare avanti, sempre.”
Oscar Wilde

La lettura grande compagna della mia infanzia forse per molti che mi vedevano da fuori potevo sembrare un bimbo fortunato, ma se si oltrepassava il cancello di quella grande casa tutto era diverso...
Dilan era più piccolo di me ma stava sempre con papà non voleva giocare con me, per mia fortuna mamma era così dolce e presente e forse per questo mio fratello mi odiava ma era tutto così strano lì dentro, ecco perché amavo le passeggiate con mamma almeno per qualche ora non si respirava un aria che per un bimbo di 6 anni era pesantissima.

Forse prima di iniziare a raccontarvi la mia storia è meglio che mi presenti...
Mi chiamo Michael Ozgür per tutti Mike oggi  sono padre e marito devoto di una donna bellissima Altea, per tutta la vita sono stato agente delle forze dell'ordine poi capitano dei servizi segreti ho fatto cose di cui pentirmi ma mai senza un motivo e quel motivo era proteggere e difendere le persone che amavo...sempre e per sempre fedele alla famiglia e ai miei due fratelli sivero non di sangue ma non per questo meno amati ed ora immergetevi con me nella mia vita...

6 anni sono pochi per la maggior parte dei bambini che devono crescere nell'amore della famiglia o almeno così dovrebbe essere, ma non valeva per me che nonostante non mi mancasse nulla avrei voluto forse non fare parte di quella famiglia gli Ozgür che in Turchia era vista come il male assoluto ma solo più tardi ne avrei compreso i reali motivi.

Quel giorno di Natale cercavo mamma, Dilan uscì dal salone dove non mi era permesso entrare nonostante i suoi 5 anni aveva uno sguardo gelido.
- Cosa fai qui?
Chiese Dilan.
- cerco la mamma!
Lui non mi guardò nemmeno e iniziò a camminare in direzione della sua camera...
- la tua mamma...quella nullità non è niente per me!!!
Non te lo aspetti da un bimbo di 5 anni ma lui era così maturo e forse era solo il fatto che frequentava più adulti che bambini a portarlo a dire cose che per me erano assurde ma già allora prevalse il senso di protezione verso mamma e lo afferrai per un braccio...
- sei scemo?
Lui mi colpì la mano che lasciò la presa e rimasi stupito dalla forza ma lo spinsi forte...
- la mamma non devi nominarla!
Ma mi sentii sollevare dalla felpa...
- non osare toccare tuo fratello!
Girai la testa e lo sguardo torvo di papà mi fece davvero paura mi scosse per poi buttarmi contro il muro, girava tutto avevo battuto la testa al muro e sembravo un pupazzo vuoto la porta della camera di mamma scricchiolò appena lei era così leggera nei movimenti e si inginocchiò al mio fianco...
- stai bene tesoro?
Sollevai la testa e quel che vidi mi sconvolse così tanto il suo viso angelico era tumefatto il dolore alla testa passò immediatamente in secondo piano e mi alzai scagliandomi verso mio padre ma lo schiaffo che mi diede mi buttò di nuovo al mio posto...
- sta fermo piccolo stupido tu non potrai mai essere l'erede che merita questa famiglia sei un debole Michael!
Mi sollevai barcollando e lo guardai strinsi i pugni e sputai il sangue che avevo in bocca ai piedi di quell'uomo così duro.
- non voglio essere erede di niente!
Mi girai a guardare mamma che spalancò le braccia e mi ci tuffai, la voce fredda di papà mi arrivò alle orecchie sgradevole...
- portalo via con te sparite dalla mia vista!
La mamma mi sollevò in braccio e mi portò in camera sua e mi depose sul letto...
- sta tranquillo cucciolo prima o poi ti porterò via da qui!
Le accarezzai il viso pieno di lividi e fu il mio ultimo ricordo coerente quel giorno.
Mi svegliai con un torpore strano in testa era buio o così sembrava mamma non era lì e la puzza di muffa mi nauseava mi sollevai e cominciai a capire dove fossi era la cantina c'ero stato una volta perché avevo seguito papà ma i miei ricordi di bimbo erano offuscati dal dolore pulsante alla testa non mi azzardai ad urlare mi portavano regolarmente pranzo e cena ma non mi ero mai lamentato, le lezioni private rano giornaliere ed io studiavo diligentemente ma da quel giorno non avevo più rivisto mamma e la cosa mi spaventava, papà passava sistematicamente a trovarmi durante le lezioni con l'istitutore sembrava persino amorevole il mio sguardo si spostò dal libro al giardino dove mio fratello giocava allegro, sentii un dolore acuto alla spalla mio padre premeva forte e si chinò a sussurrarmi all'orecchio.
- studia non ti distrarre!
Le lacrime fecero capolino nei miei occhi chiari ma le ricacciai indietro tornando a guardare i libri, la mia infanzia fu così sino ai 12 anni poi papà decise che potevo tornare di sopra in camera mia e non più in cantina ma devo dire che quel periodo mi aiutò molto nel mio carattere che divenne duro e cattivo anche Dilan mi stava alla larga dopo averlo appeso ad un muro e quella volta papà non disse nulla anzi si congratulò divenni così il suo preferito e più io diventavo cattivo più lui mi adorava lo avevo compreso e ne faceva le spese Dilan, ma io avevo in mente solo di capire che fine avesse fatto mamma di mio padre me ne importava poco ma ormai sapevo come conquistare la sua fiducia ero scaltro per i miei 12 anni.
Ero diventato ciò che più odiavo ma dentro di me c'era ancora Mike quello che mamma aveva tanto amato.

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