gli occhi del dolore

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Essere un ombra mi risulta difficile perché Massimiliano Arcuri è molto furbo schivo e attento, anche questa mattina in tuta a correre ma non si ferma mai?
Sospirai cercando di tenere il passo e per non dare nell'occhio lo sorpassai mentre si era fermato ad accarezzare un cane mi sedetti poco più avanti bevendo una bevanda isotonica le donne guardavano tutte il bel avvocato e non mi stupiva la cosa sapeva come attirare l'attenzione e ne era pure compiaciuto ma a quanto pareva non ero l'unico a seguire Arcuri lo lasciai voltare l'angolo e bloccai l'uomo che lo stava seguendo.
- ehi amico puoi dirmi l'ora?
Il mio italiano non era per nulla perfetto ma bastò a farlo girare a guardarmi lo colpii in pieno stomaco e svenne all'istante, per fortuna non c'erano molte persone in quel parco e lo trascinai dietro una siepe poi chiamai i colleghi per farlo sparire tornai rapidamente sui miei passi giusto in tempo per vedere Arcuri rientrare a casa, avevo l'appartamento accanto al suo ed ero stato bene attento a non incrociarlo mai...lo sentivo trafficare forse in cucina poi delle voci e controllai la videocamera sul pianerottolo era ben nascosta e inquadrava la porta di Arcuri.

Una donna giovane e carina ma chiaramente una prostituta lui non era propenso a farla entrare e infatti la ragazza se ne andò e lui torno nel suo appartamento, era quasi monotono e metodico ma quando lo seguivo a casa dei suoi era come se si trasfigurasse in un altra persona era sempre rilassato e felice di stare con la sorellina, quel giorno uscì allegro e pimpante con un orso rosa probabilmente un evento in famiglia o il compleanno della piccola Diana, quasi lo odiai io ero lontano da mamma e Micky ma venni distolto dai miei pensieri quando vidi l'auto di Arcuri scartare a sinistra per evitare un deficiente che era passato col rosso memorizzai la targa e mi fermai poco distante della villetta dei suoi ma qualcosa non mi tornava solitamente la piccola correva ad accogliere il fratello e da li vedevo che anche lui pareva perplesso ma si avvicinò alla porta stranamente socchiusa non sapevo il motivo ma l'intuito mi diceva che era successo qualcosa i miei dubbi divennero realtà quando udii il suono delle sirene scesi ma il mio cellulare squillò era il generale che mi aveva ordinato di tenere sotto controllo Arcuri.

- hai suoi ordini Generale!

- Ozgùr deve far sparire Arcuri e tenerlo al sicuro!
Quello che mi disse mi gelò il sangue uno dei miei peggiori incubi, avevano sterminato la famiglia di Arcuri, dovevo rimanere freddo e mi avvicinai alla villetta e subito mi investì l'odore del sangue intercettai Arcuri evitando di guardare oltre la porta di entrata.
- Massimiliano Arcuri devi seguirmi!
Era vuoto...quegli occhi erano totalmente spenti non immaginavo cosa avessero visto i suoi occhi ma ne intuii l'orrore.
- E tu chi sei?
Non sorrisi non mostrai emozioni ma mi presentai.
- Mike Ozgür sarò il tuo angelo custode per i prossimi mesi!
Ma si era di nuovo spento ed era assorto in qualche tragico pensiero.
- ehi...mi sta ascoltando?
- io? No mi scusi!
- comprensibile direi sono Mike...Mike Ozgür e sarò la tua ombra sino a che si calmeranno le acque!
- si calmeranno? La mia famiglia è morta!
- lo so Massimiliano!
- Max...sono Max!
Annuii e lo feci entrare nel SUV nero probabilmente lo  guardai con occhi compassionevoli...
- non la voglio la tua compassione!
Mi disse freddamente...
- non so nemmeno cosa sia la compassione certo è che mi dispiace!
Lo fissai mentre avviai il motore e partii...
- non sei italiano!
Mi disse Max.
- no...sono turco ma vivo in America da anni per te hanno voluto il meglio eri già sotto protezione hanno sottovalutato che tu avessi una famiglia!
Non era da me mentire e qualcosa mi diceva che lui non amava le mezze verità e mi ispirava simpatia nonostante tutto.
- ah...hanno sottovalutato eh...e ora cosa vogliono da me?
Lo disse quasi urlando.
- tu sei una risorsa preziosa dei servizi segreti!
Guidavo piano perché da lì a poco sarebbe esploso.
- ma a me non frega un cazzo dei servizi segreti...torna indietro non voglio sparire voglio affrontarli uno ad uno voglio trovare chi mi ha tolto la mia famiglia!
Come volevasi dimostrare eccolo lì ad urlarmi contro ma sapevo gestire cose ben peggiori di Massimiliano Arcuri.
- ok ecco la fase rabbia...no mi spiace non posso portarti indietro moriresti in circa due ore!
Divenne serio e i suoi occhi fessure...
- ti ho detto fermati!
Mi disse con odio...
- e se mi fermo torni a piedi? Se vuoi lo faccio ma devi stendere me per andartene!
Lo guardai mentre stringeva i pugni le nocche erano bianche per la rabbia...
- cazzo fermati voglio vedere Diana mia madre!
Lo guardavo con la coda dell'occhio le lacrime uscivano senza che riuscisse più  a fermarle gli lanciai dei fazzoletti...
- è dura è doloroso ma se vuoi vendicarti iniziamo col restare vivi!
Dissi serio stavolta non obbiettò e si lasciò portare al sicuro solo allora chiesi.
- mi dici un nome in codice?
Mi guardò curioso.
- in che senso?
- nel senso che quando parleremo dovrò usare un nome in codice io ad esempio sono Wolf!
Mi fissava e di getto disse.
- Fenix!
- la fenice rinasce dalle sue ceneri complimenti mi piace caro Fenix!
Era un nome in codice che si addiceva a quel ragazzo dopo il dolore appena provato.

Passai un mese con lui ed imparai ad apprezzare quell'uomo a sprazzi ne vedevo la vera essenza e dopotutto era un gran buffone, ma era ancora troppo trincerato nel suo dolore era troppo chiuso o meglio aveva chiuso dentro di sé un dolore che lo avrebbe annientato e non lo volevo era un uomo che meritava di vivere la vita appieno senza nascondere nulla a nessuno ma ogni volta che affrontavo il discorso lo vedevo chiudersi di nuovo, quindi lo lasciai libero di muoversi in autonomia o almeno questo gli lasciai credere perché non lo avrei mai mollato sarei stato di nuovo un ombra e questo lui non lo doveva sapere.

“Nessuno può vivere senza la propria ombra. Chi non ha più ombra non ha più vita. È solo uno spettro.”

ozgür Where stories live. Discover now