mamma

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Sono stato in ansia per tutto il viaggio in aereo ma Marshall era stato un grande a volermi accompagnare quello mi sembrò il checkout più lungo mai fatto ma appena varcai la porta del terminal la vidi era sempre bellissima mia madre i capelli raccolti e gli occhi azzurri proprio come li ricordavo nonostante quei lunghi 12 anni di lontananza ed incertezze sulla sua sorte, restammo fermi a fissarci poi fu lei ad avvicinarsi e ad abbracciarmi, anche il suo profumo era identico mi sciolsi in un pianto liberatorio proprio come il suo...
- Oh Michael ho pensato...
La voce le si incrinò avevo 16 anni ed ero più alto di lei quindi la strinsi forte...
- non pensarci mamma ora siamo insieme!
Marshall ci salutò per tornare a New York qualche giorno dopo...io dal canto mio mi stavo rapidamente ambientando con mamma e la mia sorellina che però era nata da una situazione tragica che mamma disse di volermi raccontare un giorno, non insistetti dopotutto ora lei e mamma erano al sicuro ed io ero sempre più convinto di voler entrare in Accademia di polizia.
- Sai mamma il tuo appoggio è importante per me!
Micky era come al solito fuoria giocare coi suoi labrador ed io parlavo con mamma in cucina.
- ieri ho sentito Marshall!
Disse mamma la guardai stupito mentre impastava la mia torta preferita e poi mi porse il cucchiaio, un gesto che da bambino mi faceva dimenticare tutto tranne la bontà che leccavo di gusto...
- te ne sei ricordata!
I suoi occhi dolci ridevano come i miei.
- Certo tesoro preparo la torta per Micky ogni domenica perché era il nostro piccolo rito segreto Michael!
- mamma chiamami Mike è da quando sono in America che lo preferisco forse è il mio modo di dimenticare la Turchia!
Le resi il cucchiaio e l'aiuto a infornare la torta.
Passammo mesi idilliaci ritrovando l'amore di una madre per il proprio figlio non chiedeva mai di Dylan però e quindi chiedi io il perché vidi il suo sguardo incupirsi.
- quando tuo padre mi ha allontanato da te mi ha violentata poco prima di buttarmi su una nave cargo e Dylan era lì guardava...
Si interruppe per riprendere freddezza e restare distaccata da quel tremendo ricordo, allora la fermai abbracciandola.
- basta così mamma!
Ma lei sussurrò sul mio petto...
- no Mike è giusto che tu sappia!
Si scostò per guardarmi...
- Micky è frutto di quella violenza ma non posso essere certa di chi fosse il padre perché si quella nave ero merce di scambio per potermi guadagnare la libertà!
Fu un pugno in pieno stomaco e quel senso di nausea mista all'odio per mio padre e per mio fratello ma la domanda fu spontanea.
- ma Dylan è mio fratello almeno?
Lei annuì.
- si è tuo fratello ma non mio figlio, è stato il frutto dell'infedeltà di tuo padre e del suo potere su ogni donna che lui riteneva di volere ma credo amasse davvero la madre di Dylan non ho mai saputo chi fosse!
Il dolore che mamma aveva sopportato era mille volte più forte del mio lo si percepiva ad ogni sua parola.
Quelle verità che io avevo fortemente cercato erano solo la conferma di come io non fossi e non sarei mai stato come mio padre.

"Il tempo è la moneta della tua vita. È l'unica moneta che hai e solo tu puoi determinare come verrà spesa. Fai attenzione a non lasciare che altre persone lo spendano per te.
Carl Sandburg"

Quando entrai all'accademia militare fu Marshall adirmi di adottare il cognome di mamma e quindi ecco il nuovo me.
- Come ti chiami ragazzo?
Mi chiese la segretaria dell'accademia e io non tentennai.
- Mike...Mike Swanson!
Prese i miei documenti e non disse nulla Marshall dopo avermi fatto prendere la cittadinanza americana aveva cambiato ogni documento eliminando ogni dubbio sulla mia identità.
- grazie di tutto mi raccomando prenditi cura di mamma e Micky!
Lo vidi guardare a terra imbarazzato e non era da lui...
- Guarda che ho 16 anni non sono un bambino!
Avevo capito che c'era qualcosa tra lui e mamma veniva da noi troppo spesso per essere disinteressato.
- tu hai un forte intuito Mike e nel nostro lavoro sarà un grande aiuto per te!
Risi
- Dai per scontato che io riesca a diplomarmi!
Lui mi fece occhiolino.
- Ne sono fermamente convinto!
Ci salutammo ed entrai a fare parte delle forze armate americane...i primi mesi fu dura non solo per me ma per la maggior parte dei ragazzi che piano piano mollavano , eravamo partiti in 120 e alla fine dei tre mesi canonici per poter entrare nei Marine siamo rimasti in 43, senza contare che molti di noi erano lì per poter mantenere la famiglia.
- Ehi Mike!
Guardai Hector il mio compagno di branda lui si sporse a guardare giù ed io sollevai appena il berretto militare per osservarlo meglio.
- cosa c'è?
- Stasera abbiamo libera uscita che ne dici di fare festa?
Sorrisi e tornai a chiudere gli occhi sapevo che il suo fare festa era ubriacarsi ma non era proprio da me.
- Dai guastafeste ci sono le nuove cadette magari trovi anima gemella!
Mi tornò in mente Alixia e mi alzai uscendo nel grande cortile dell'accademia guardavo quel cielo troppo distante.
- mi manchi!
Asciugai rapidamente la lacrima nessuno doveva vedere mezza mia fragilità mi ero guadagnato la fama da duro senza cuore e andava bene così.

" Non avrei mai immaginato di doverti dire addio. Mi manchi terribilmente e vorrei tornare indietro per ritrovare di nuovo il tuo abbraccio e dirti ancora una volta quanto sei stata importante per me."

ozgür Where stories live. Discover now