Dolore

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Era stato un viaggio lungo e stancante però ormai eravamo vicini guardavo Alixia dormire era buio e la mattina seguente saremmo attraccati a New York poi avrei dovuto trovare il modo di arrivare nel Montana da mamma accarezzai i capelli della ragazza con lei avevo condiviso molto e probabilmente sarebbe stata sempre un punto di riferimento ma eravamo entrambi giovani difficile dire se la nostra storia sarebbe durata e poi io dovevo coronare un sogno diventare poliziotto per poter combattere la gente come mio padre, mi addormentai sfinito e fu la sirena della nave a svegliarmi uscii fuori eravamo già in porto e scesi a svegliare Ali e lo feci con un dolce bacio sulla bocca che adoravo, mi ritrovai a fissare quelle pozze scure e il suo sorriso...
- sveglia principessa siamo a New York!
Lei balzò in piedi e corse sul ponte la seguii ridendo e come lei restai sbalordito da quella grande città salutammo il capitano e la aiutai a scendere, i rumori e gli odori erano totalmente differenti da Istanbul la presi per mano camminando tra la gente che andava spedita senza guardare niente.
Eravamo ormai alle porte della grande mela quando lo vidi...era Hasser e non feci in tempo a fare niente estrasse la pistola e udii solo quel rumore così forte e metallico poi l'urlo di Alixia fu tutto estremamente rapido la vidi accasciarsi a terra e poi vidi la gente attorno a me e di lui non c'era più traccia era tutto come rallentato mi inginocchiai accanto ad Alixia ma non c'era più vita in lei urlai tutto il mio dolore era morta per colpa mia avrei ucciso io stesso Hasser lo giurai a lei mentre le chiudevo gli occhi ma sentivo le sirene dovevo allontanarmi nonostante il mio cuore fosse lì con lei sull'asfalto, sollevai la testa tra le lacrime ed iniziai a correre non conoscevo la città ma lì ero clandestino e non volevo tornare ad Istanbul la mia corsa durò sino a che le sirene non mi rimbombano più in testa.
Mi sedetti su un gradino asciugandomi le lacrime quando qualcuno mi toccò una spalla...
- ehi ti sei perso?
Guardai quella donna era piuttosto trasandata ma mi ispirava fiducia.
- no ecco...forse si mi può dire dove posso dormire?
Lei sorrise e compresi che forse non dovevo fidarmi al primo incontro e decisi per la cosa giusta corsi di nuovo verso i poliziotti e parlai col primo che incontrai stava recintando la zona con un nastro giallo.
- scusi...posso parlare con lei?
L'uomo mi fissò e annuì...
- hai visto qualcosa?
Chiese gentilmente guardai il corpo a terra coperto da un lenzuolo verde e nonostante le lacrime annuii e sussurrai più per lei che per me e perché così l'avrebbero tolta rapidamente dal freddo di quell'asfalto...
- conosco la ragazza e ho visto chi ha sparato.
Lui mi guardò stupito.
- sei serio?
Annuii e lui mi mise un braccio sulle spalle accompagnandomi da un altro uomo con un aspetto imponente, aveva un block notes e si infilò la penna in tasca.
- iniziamo dal nome vuoi?
Forse sarei finito di guai ma non volevo lasciare Alixia un minuto di più li...
- le dirò tutto se la portate via da qui!
- abbiamo finito rilievi aspetta qui!
L'agente si diresse verso un signore che controllava Ali e poco dopo la caricarono su un ambulanza con tutta la delicatezza possibile.
- ecco fatto vuoi venire con me adesso?

C’è un istante per capire qual è la cosa giusta da fare, e un altro per trovare il coraggio di farla.

- ok vengo con lei!
Non sapevo se era la cosa giusta per me ma lo era sicuramente per lei.
Parlai a lungo con quello che chiamavano Marshall e dopo ore ero esausto e lui lo capì.
- dato che non hai un posto dove stare vuoi venire da me?
Era notte fonda ed ero così stanco che annuii senza pensarci... però non me ne pentii perché appena entrammo nel suo appartamento oltre a prepararmi la cena mi mise un foglio davanti e quello che lessi mi fermó il cuore.

Hadeline Swanson Ozgür e il suo numero di telefono.
- vuoi provare a chiamarla?
Io non sapevo cosa dire...
- ma...come hai fatto?
Mi venne spontaneo dargli del tu e lo vidi sorridere...
- beh se mi dici di essere il figlio di un noto mafioso mi ci vuole poco a fare qualche ricerca!
Mi disse ridendo...
- ma sei sempre stato con me!
- non sempre e poi essere poliziotto ha i suoi vantaggi!!
E quello fu per me l'ennesimo motivo per voler essere un agente...
- io voglio entrare in Accademia!
Dissi d'un fiato e lui sollevò la testa e mi disse...
- Adesso pensa a mangiare poi domani chiami tua madre e quando sarai pronto ne riparliamo!!
Tutto si stava aggiustando e sentivo che li la mia vita sarebbe cambiata e lo dovevo ad un americano non ero certo che se fosse stato il contrario cioè io americano che mi rifugiavo in Turchia la cosa sarebbe stata così facile.
Il giorno dopo quando Marshall uscì per andare a lavoro guardai il telefono per un ora prima di riuscire a comporre quel numero ma poi con dita tremanti lo feci e la voce che rispose era proprio quella che ricordavo dolce e melodiosa...
- Mamma!!!
Lo dissi quasi urlando e nonostante i tanti anni di lontananza non ebbe dubbi e anche lei urlò il mio nome.
- Michael sei tu!!!
La sentivo singhiozzare e anch'io avevo un nodo in gola però mi feci coraggio...
- si mamma...sono scappato da Istanbul quando ho saputo dov'eri!
- Amore mio dove sei?
Sentii una bimba chiamarla mamma e mi si fermò il cuore...
- Micky vieni a sentire tuo fratello!
La vocina che pronunciò il mio nome mi fece provare un emozione ed un calore mai provato.
- Michael fratellone ciao voglio conoscerti!
- Anch'io!
Sussurrai e poi mi passò di nuovo mamma...
- Dove sei tesoro?
Le spiegai tutto e poi scrissi un bigliettino a Marshall per ringraziarlo e dirgli che andavo da mamma.

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