Goodbye Savannah

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Ero fuggito dall'ospedale perché la giovane ragazza aveva riaperto sentimenti ormai sepolti, New York era caotica a quell'ora e mi piaceva camminare tra la gente vedere le espressioni era un periodo di calma nel mio lavoro e questo mi dava troppo tempo per pensare.
Era passata una settimana e guardavo le mail arrivate da Max non mi piaceva il casino fatto da Dilan ad Istanbul dovevo mettere tutto in ordine dovevo tornare in Turchia qualcuno bussò mentre preparavo la valigia e appena aprii mi trovai davanti Savannah.
- Ehi ciao!
Mi ricordavo a malapena il calore di quella voce ma in un attimo si riversò su di me come miele caldo mi guardava stupita.
-Che succede?
Mi disse entrando ed io la lasciai passare...
-Parti?
Annuii e lei mi fissava...
- scusa non volevo piombare qui così.
Sembrava imbarazzata tanto quanto me e non so che successe perché me la ritrovai tra le braccia che sussurrava un grazie.
- Non mi devi ringraziare era mio dovere aiutarti!
Ma dio avere un corpo caldo tra le braccia risvegliando in me l'uomo e nonostante tutto io non a evo una donna forse da troppo, abbassando lo sguardo fui perso nei suoi occhi azzurri mi stregarono mi ritrovai a baciarla senza rendermene conto e lei rispose con un mugulio che arrivò dritto al mio cuore quella notte non pensai più a Dilan a mio padre e alla mia adorata Turchia ma a quel corpo caldo tra le mie braccia.
Passai con lei giornate stupende avevo ritrovato la voglia di vivere per qualcuno sino a quel maledetto giorno in cui per un errore il padre venne rilasciato ero in doccia quando sentii uno sparo un rumore che rimbombò per tutto il palazzo uscii con un asciugamano in vita e la vidi a terra in un lago di sangue tutto il mio mondo crollò in quel momento presi la pistole dal comodino e corsi giù per le scale e lo individuai immediato c'era una marea di gente in strada e probabilmente mi credevano un pazzo mezzo nudo con una pistole perché ci fu un fuggi fuggi generale poi lui si voltò ed il mio viso fu l'ultima cosa che vide il colpo che sarai lo raggiunse in pieno al petto lo guardai cadere e chiesi ad un passante di chiamare il 119 e spiegare l'accaduto mentre tornai da Savannah.
La settimana più lunga della mia vita mi tolsero distintivo e arma per le indagini ma quando mi resero il tutto avevo già preso una decisione che forse mi avrebbe cambiato la vita, dopo l'ultima mail di Max sapevo che aveva sgominata l'intera rete malavitosi di mio padre e Dylan quindi dovevo tornare in Turchia e completare la sua opera non sapevo cosa mi aspettava ma ero deciso a smontare tutto ciò che mio padre ed il mio caro fratello avevano fatto.
Salutai mamma e micky e mi imbarcai per Istanbul l'ultima volta che ero stato lì avevo 16 anni ed ero fuggito, il viaggio mi sembrò lunghissimo e quando atterrai il sole accecante di Istanbul mi portò ad abbassare gli occhiali, mi guardai attorno e sollevai il braccio a richiamare un taxi l'uomo mi sorrise cordialmente ed io ricambiai immediatamente.
- mi può portare qui?
Gli porsi il biglietto con l'indirizzo di una delle case che erano state di mio padre e lui annuì partendo.
Dopo 10 minuti scesi e mi guardai attorno c'erano guardie armate ovunque quindi non mi ero sbagliato mio fratello dal carcere ancora dava ordini e li sarebbe finito quel regno di terrore degli Ozgür mi avvicinai al cancello e mi bloccarono due uomini estrassi rapidamente la glock e la puntai in testa al più vicino.
- Bene bene bene non mi pare molto salutare puntare la pistole al vostro capo...mi presento sono Mike Ozgür e da oggi comando io potete andarvene senza troppe storie siete liberi di fare ciò che vi pare prima che arrivi la polizia!
Non ci volle molto per vederli sparire, la casa era enorme ma sentivo un vociare nel seminterrato aprii la porta e scesi c'erano due uomini a guardia di una porta e li fissai prima di parlare, perché se quello era il loro .odo difatti la guardia capivo perché mio fratello era stato fregato facilmente.
- ehi!!!!
Quando si girarono probabilmente il mio sorriso li gelò perché si alzarono di scatto...
- lei è...
Il balbettare dell'uomo mi fece capire che probabilmente assomigliavo a Dilan anche se la cosa mi faceva ribrezzo.
- Via da qui siete liberi!!
Mi fissavano due secondi per correre via subito dopo ed ora ero curioso a cosa o a chi stavano andando facendo la guardia?
Aprii la porta con cautela e con mia somma sorpresa un ammasso di capelli biondi sollevò il viso troppo scarno e pallido per due occhi tanto grandi e chiari.
- Non farmi del male!
Mi avvicinai con cautela.
- Tranquilla sono Mike Ozgür capitano della polizia americana!
Tremava e faceva fatica a rimettersi in piedi probabilmente era stata maltrattata non osavo pensare il peggio, allungai la mano ad aiutarla.
- tranquilla non sono qui per farti del male sei libera!
- dove sono?
- a Istanbul!
- aspetta qui controllo una cosa...
Mi recai nell'altra cella ma era vuota chiunque fosse li era riuscito o riuscita a fuggire dalla finestra ma dubitavo persino ci fosse qualcuno li dentro, tornai dalla giovane donna e la presi in braccio portandola di sopra sul divano..
- se mi dici chi sei posso trovare la tua famiglia!
- Leyla....sono Leyla Aydin!
- ok Leyla vuoi chiamare qualcuno?
- non potrebbe portarmi a casa?
- si si faccio qualche telefonata e poi ti porto a casa senti vuoi rinfrescarti?
- sarebbe gradito ma con me c'era un uomo dov'è?
- li sotto eri sola..mi dispiace!
L'aiutai ad andare in una delle camere
- se vuoi puoi guardarti attorno e vedere se trovi qualcosa da metterti!
- grazie!
Uscii e chiamai uno dei soci di mio padre e chiarii che da adesso qualsiasi attività di mio fratello e ordini sarebbero passati attraverso me, odiavo tutto ciò ma per smantellare un organizzazione così era necessario essere risoluti, mi voltai e vidi la giovane aveva trovato dei jeans ed una maglietta informe e nonostante tutto era davvero molto bella...
- Vieni ti porto a casa!!

- Vieni ti porto a casa!!

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⏰ Last updated: Aug 28, 2023 ⏰

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