scontro

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5 anni di duro lavoro, 5 anni di sacrifici...ero lì fermo per giurare fedeltà alla mia nazione ero da 5 anni uno dei migliori marines degli stati uniti d'America...ed ora a 21 anni ero libero di continuare o tornare ad essere un civile ma chiaramente la prima cosa era riabbracciare mamma e Micky.
Fu un viaggio lungo su un bus scassato non mi erano rimasti molto soldi la paga per un Marine non era esorbitante  le rose per mamma e la bambola per Micky mi erano costati una buona metà contando il viaggio verso Monhegan nel Maine.

Monhegan. La piccola Monhegan è un insediamento situato su un'isola al largo della contea di Lincoln. Monhegan in realtà significa “isola fuori dal mare” in algonchino, il che è appropriato, dato che l'isola si trova a 12 miglia nautiche dalla terraferma.

Adoravo conoscere la storia delle piccole città americane e poi li mamma si era rifatta una vita con Marshall io ne ero certo già dall'inizio e ad ogni telefonata a casa lui era lì, c'era al mio giuramento e avevo notato il suo istinto protettivo verso mamma e nonostante la pioggia scrosciante di quella giornata avevo visto anche l'occhiolino che mi aveva fatto, era un grande uomo Marshall un colonnello della polizia un esempio da seguire non certo un mafioso come mio padre, pensare a lui mi fece trasalire non ci pensavo più da anni ormai e forse nemmeno lui si ricordava di me o di avere un altro figlio al di fuori di Dilan.
Scorsi un auto grigia sul ciglio della strada che ci seguì poco dopo e qualcosa mi mise in allerta, le marce sotto la pioggia e strisciare nel fango avevano acuito i miei sensi, mi alzai a guardare l'auto dietro di noi ed ebbi la conferma che il mio intuito, non era cosa da nulla il luccichio di una pistola sul cruscotto corsi verso l'autista nello stesso istante in cui l'auto grigia ci sorpassava.
- ascolti!
L'uomo alla guida mi guardò come fossi un alieno ma fu una frazione di secondo perché il suo sguardo tornò sulla strada giusto in tempo per frenare e fermarsi a pochi centimetri dalla berlina grigia e dai due uomini in piedi davanti al mezzo puntavano la pistola in direzione dell'autista, erano passati  poco più di 5 anni eppure riconobbi immediatamente uno degli uomini era al servizio di mio padre, mi mossi veloce verso il retro del bus il colpo di pistola mi fece trasalire raggiunsi la mia sacca e presi la mia Glock e mi accucciai nel penultimo sedile spiai appena davanti l'uomo alla guida era riverso sul sedile chiaramente morto...
- Michael scendi su non mi fare salire!
Quella voce tornò direttamente dal mio passato ma ora ero preparato non avevo più 5 anni restai fermo e aspettai la prossima mossa, solo allora mi resi conto della stranezza ero solo su quel pullman non ci avevo fatto caso prima...
- dai Michael tuo padre vuole solo riabbracciarti!
Chiusi gli occhi a concentrarmi da buon Navy Seal ero stato addestrato a restare praticamente immobile ed invisibile.
- quando il pullman traballò quel tanto da farmi capire che qualcuno stava salendo mi sollevai e presi la mira non attesi null'altro  la figura dell'uomo appena salito si stagliò nel corridoio tra i sedili non attesi oltre e impugnando la Glock con fermezza esplosi il colpo centrai perfettamente la testa dell'uomo che cadde riverso a terra. Il rombo del motore mi fece scattare avanti agilmente giusto in tempo per vedere l'uomo sulla berlina grigia fuggire.
- maledizione!
Urlai frustrato mi girai a perquisire il cadavere a terra dell'uomo di mio padre oltre al portafoglio che aveva una green card scaduta ed un nome falso e pochi dollari null'altro, sospirai e guardai l'autista morto riverso sul sedile non sapevo chi fosse o se anche lui fosse coinvolto e ucciso per non risalire a mio padre, ebbi più riverenza nel perquisire l'uomo e trovai finalmente un cellulare chiamai la polizia che arrivò mezz'ora dopo mostrai numero di matricola e rilasciano la mia testimonianza poi mi feci accompagnare a casa di mamma.
Passai con lei Marshall e Micky qualche giorno senza dire del mio piccolo scontro sul bus...me ne tornai a Washington per continuare la mia carriera militare che fu per lo meno più semplice che essere un Navy Seal in pochi anni divenni uno dei migliori agenti e quando mi proposero un ultimo incarico lo accettai senza riflettere, nel mio piccolo appartamento da scapolo a New York aprii la cartelletta.
- Massimiliano Arcuri... Ok italiano e cavolo bel curriculum!
La mia voce rimbombava in quel buco semivuoto dovevo partire per l'Italia l'indomani per essere l'ombra di uno con un curriculum di tutto rispetto che però aveva schiacciato i piedi sbagliati...un ombra...mi riusciva così bene passare inosservato nonostante la mia stazza e gli occhi di ghiaccio come diceva mamma ero uno dei migliori e se fossi riuscito a tenere al sicuro Massimiliano Arcuri sarei stato promosso a capitano dei servizi segreti per la gioia di Marshall che era rimasto sempre un investigatore del FBI risi tra me e me per le volte che lo avevo preso in giro.
Guardavo dall'oblò dell'aereo di linea lo stagliarsi di Palermo iniziava la mia ultima missione sarebbe stato divertente non farsi vedere da uno con un intuito quasi come il mio...
- Preparati Massimiliano sto arrivando!
Sussurrai con un sorriso smagliante in direzione della hostess che mi guardava in totale adorazione, ma non avevo tempo per le donne non era una mia priorità.
Palermo era davvero afosa e mi tolsi la giacca sollevai la mano a chiamare un taxi.

"Palermo mi sembrò una città al contempo splendida e decadente, il cui aspetto un po’ in rovina mi affascinò moltissimo. Ebbi l’impressione di una città molto diversa dalle altre città italiane, con una sua identità molto particolare e una bellezza tutta sua."
(Daniel Pennac)

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