[11] non dovresti lasciare le tue cose in giro.

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"Vuoi davvero entrare nel cofano della sua automobile?!" sussurrai agitando le braccia

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"Vuoi davvero entrare nel cofano della sua automobile?!" sussurrai agitando le braccia.

"Non hai altra scelta. Mano, distrailo" disse Mercoledì.

Ma lasciate che vi faccia un riassunto di ciò che stava accadendo:
il giorno dopo la visita piacevole/spiacevole da Xavier, ci siamo dirette verso la casa dei Gates e indovinate chi abbiamo trovato lì a ficcanasare? Il sindaco, che oltretutto aveva anche ricevuto una chiamata sospetta. E ovviamente cosa voleva fare mia sorella? Seguirlo e capire cosa ci facesse lì.

"Lo stato dovrebbero pagarmi per questo" sibilai una volta entrate.

L'uomo entrò in auto dopo qualche minuto, si mise in viaggio ed arrivammo al Weathervane. Lui scese dalla macchina avviandosi verso l'entrata del locale.
Ci alzammo leggermente per riuscire a vedere chi lo aspettasse, ma l'unica cosa che vedemmo fu un'auto bianca e azzurra che lo travolse. Io e Mercoledì sobbalzammo e subito scendemmo dal veicolo per avvicinarci.

"Chiamate il 911! Chiamate un'ambulanza!" lo sceriffo ci precedette. Alzò il capo e ci vide.

[...]

"Come fate ad essere sempre all'epicentro di ogni tragedia?" una preside furiosa camminava avanti e indietro nel suo ufficio.

Dopo ciò che era accaduto, lo sceriffo ci aveva "interrogate" per capire cosa ci facessimo nella macchina del sindaco; dopo avergli detto la verità, ma solo in parte, ci scortò alla Nevermore, dove ci aspettava la Weems infuriata.

"Fortuna sfacciata" rispose Mercoledì.

"A partire da ora, la scuola è in isolamento e i vostri permessi in città sono sospesi" concluse per poi congedarci.

"Dalla tua faccia sembra che tu abbia un'idea" ridacchiai mentre ci dirigevamo verso il nostro dormitorio.

"Ovviamente. Sii pronta per le 20.00, ci incontreremo al cancello"

"Meglio non chiedere niente" feci una smorfia.
Della famiglia, chi era quella che elaborava i piani era per lo più Mercoledì, poi insieme li mettevamo in atto. Solitamente io ero fondamentale per far sì che il piano riuscisse, difatti non fallivamo mai.

Finii di leggere un libro, nella mia camera, e quando Mano mi svegliò dal mio stato di trance mi diressi verso il luogo d'incontro. C'era una macchina ad aspettarci, mia sorella già era entrata al suo interno, Enid stava per seguirla a ruota.

"Aspetta, lui è il nostro uber?" domandò la bionda quando entrammo.

"Uber? Pensavo fosse un appuntamento" disse Tyler guardando Mercoledì. Quasi non scoppiai a ridere.

"Io una serata tra amiche" disse subito Enid girandosi anch'essa verso la mora.

"Cambio di programma, a quanto pare" commentai godendomi quella scena.

𝐁𝐥𝐚𝐜𝐤 𝐝𝐚𝐡𝐥𝐢𝐚┊𝙓𝙖𝙫𝙞𝙚𝙧 𝙏𝙝𝙤𝙧𝙥𝙝𝙚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora