[13] Ayla, come il chiaro di luna.

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"Hai piazzato il localizzatore?" chiesi osservando di nascosto, Xavier che si allontanava dal suo rifugio d'arte in sella alla sua bicicletta celeste

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"Hai piazzato il localizzatore?" chiesi osservando di nascosto, Xavier che si allontanava dal suo rifugio d'arte in sella alla sua bicicletta celeste.

"Tranquilla, ci ha pensato lo Zio Fester" mi passò il marchingegno che ci avrebbe aiutato a capire dove fosse diretto Xavier.

"Bene. Mettiamoci in marcia" annunciai osservando i movimenti del ragazzo tramite il monitor.

"Cos'è quella faccia? L'ho preso mentre venivo qui" disse soddisfatto mostrandomi il veicolo con il quale avremmo viaggiato. Dalla mia faccia si capivano molte cose, come anche il disgusto verso quell'incarnazione del film la carica dei 101 sotto forma di mezzo di trasporto da dog sitter.

"Lo sai che mi piace viaggiare in incognito" continuò sorridendo e chinandosi per prendere i caschi. Me ne lanciò uno.

"Fantastico. Ha anche le..." roteai l'oggetto tra le mani
"Orecchie" emisi una smorfia.
Avevano la stessa fantasia del mezzo di trasporto, bianco con macchie nere, ma i caschi avevano addirittura delle orecchie corvine penzolanti.

"Andiamo, si parte!"

Finito quello strazio di viaggio, raggiungemmo Xavier, e a dovuta distanze lo spiammo. Grazie all'aiuto del mio cannocchiale vidi tutti i suoi movimenti: una volta posata la bicicletta vicino un albero, andò spedito verso un'automobile bianca dalla quale uscii la dottoressa Kinbott; si scambiarono brevi battute che non riuscii a comprendere e poi entrarono nuovamente nella macchina.

"Allora?" Zio Fester mi diede dei leggeri spintoni.

"I sospetti di Mercoledì potrebbero essere fondati. L'Hyde e il suo padrone. Però c'è qualcosa che non quadra" ammisi.

[...]

"La Kinbott è la padrona di Xavier" disse mia sorella leggendo il diario. Insieme a Zio Fester, ci trovavamo seduti ad un tavolo del Weathervane.

"L'Hyde si risveglia per un trauma, uno stimolo chimico o l'ipnosi" continuai a leggere sporgendomi verso Mercoledì.

"Ci stai ascoltando?" dicemmo all'unisono vedendo che l'uomo di fronte a noi non faceva altro che bere dal contenitore del ketchup.

"Lei l'ha scoperto e risvegliato con l'ipnoterapia" si rivolse a me la ragazza.

"Ciò spiega le loro sedute segrete" finii il discorso e lei annuì.

"Il ragazzino dietro il bancone mi ha adocchiato" si girò
"Sì. Viene verso di me. Userò uno strangolamento rumeno!"

"Zio Fester, con tutto il rispetto, ma penso che Tyler abbia adocchiato tua nipote con le trecce" bisbigliai mentre il ragazzo si avvicinava al nostro tavolo.

"Un quadruplo espresso e un caffè macchiato. Offre la casa" Tyler poggiò le bevande sul piano.

"Grazie ragazzo! Già che ci sei, riempi questo" l'uomo porse al cameriere il contenitore del ketchup ormai vuoto.

𝐁𝐥𝐚𝐜𝐤 𝐝𝐚𝐡𝐥𝐢𝐚┊𝙓𝙖𝙫𝙞𝙚𝙧 𝙏𝙝𝙤𝙧𝙥𝙝𝙚Where stories live. Discover now