Chapter 26: L'Astuzia dei Lapislazzuli (Parte II)

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Izuku era estremamente tranquillo.

I suoi occhi di tanto in tanto si posavano su qualche cartellone, tende di negozi o persone ma la sua espressione rimaneva apatica. In pratica, era come estraniato dal mondo intero.

Dietro di lui, Katsuki ed Eijiro lo tenevano d'occhio e di tanto in tanto uno dei due gli prendeva la mano o gli poggiava dolcemente la mano sul capo o su una spalla.

Eijiro tirò fuori il cellulare dal solito zaino di pelle che ciondolava su una sola spalla. Rody gli aveva scritto e voleva sapere come si sentisse Izuku. Guardò l'Omega che si era improvvisamente fermato e gli rispose che più o meno stava bene. Nel mentre che metteva via l'arnese, notò qualcosa di particolare da Katsuki.

Il biondo si era avvicinato a Izuku per stimolarlo con qualche inutile conversazione sul cibo. La mano destra raccolse quella più piccina del verdino, l'altra fece per raggiungere la parte più pronunciata dello stomaco quando un'espressione di disagio e colpevolezza comparve e con essa le falangi scivolarono nella tasca del pantalone nero.

Eijiro corrugò le sopracciglia con fare preoccupato. Perché Katsuki aveva dei ripensamenti?

Izuku sbatté più e più volte le palpebre; i suoi occhi acquistarono molta più lucidità. Katsuki gli sorrise appena prima di gettare un'occhiata a Eijiro perso nei suoi pensieri e infine sulle numerose vetrine piene di luci e colori. Il cielo era più bruno, all'orizzonte una striatura di arancione mista a dorato si specchiava nelle vetrate degli edifici più alti.

Era meraviglioso come un ennesimo giorno si spegnesse per lasciar posto alla sera e infine alla notte profonda.

«Uffa...» borbottò improvvisamente Izuku. «Tu sei fortunato, Kacchan. Esci con il tuo ragazzo ed io faccio il terzo incomodo».

«Sei stato tu a voler venire» sfidò, malizioso, Katsuki. «Non te lo ricordi?».

Izuku si fermò, la mano lasciò quella dell'amico storico.

«No. Non me lo ricordo...» ammise con un filo di voce.

«Non importa. Tanto ti avremmo portato lo stesso con noi» aggiunse, addolcito, Eijiro.

Il verdino sorrise con fare brillante, tuttavia un broncio davvero adorabile contrasse la sua espressione. Ad accompagnare quell'improvviso fastidio ci pensarono le braccia che incrociò sul petto.

«E ora che altro c'è?» sbuffò Katsuki.

«Perché il mio ragazzo non mi scrive o mi chiama mai? Mi odia davvero così tanto?».

Biondo e rosso non seppero cosa rispondergli. Eijiro sapeva che Rody non rispondeva mai alle continue chiamate di Izuku o ai messaggi e quando erano insieme si premurava di tenere silenzioso il cellulare.

«Dagli un po' di tempo» disse, bonario, l'Alpha rosso.

Izuku sospirò pesantemente, i suoi occhi caddero su una coppietta di ragazzi che mangiavano un frappé seduti in una piccola caffetteria poco più avanti. Sembravano molto innamorati. Compì qualche passo, curioso e ammaliato da quei sorrisi e un senso di dispiacere gli attanagliò il petto quando vide quelle loro mani intrecciarsi insieme.

Gli occhi di Katsuki si spinsero verso un'altra sdolcinata coppia, seduta poco più avanti, sempre contro la vetrata. Erano un Alpha e un Omega, quest'ultimo incinto di probabilmente sei-sette mesi e si accarezzava il pancione. Il suo cuore sobbalzò un po' quando vide il ragazzo più muscoloso baciare la parte superiore del ventre dell'altro.

Immancabilmente portò la mano sul suo stomaco ma le sue dita fremettero e le abbassò di nuovo. Chinò lo sguardo colpevole, la frangia gli oscurò quasi completamente la metà superiore del suo viso deluso. 

Petit FleurWhere stories live. Discover now