Chapter 67: Due Omega, una Bimba e una Panchina

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Izuku si fermò dinanzi alla farmacia.

Aveva corso a perdifiato con una certa ansia nel cuore. Sebbene adesso la sua forza di volontà era venuta meno, la determinazione ancora resisteva. Deglutì un paio di volte, pronto per entrare.

«Ci incontriamo spesso, ultimamente!».

L'Omega sussultò con una mano sul petto, mentre si voltava a sinistra. Eijiro fece un cenno di scuse con il capo mentre salutava amichevolmente. Il capotto nero che indossava lo faceva sembrare più muscoloso e alto di quanto già non fosse.

«Eijiro-san» rispose l'altro. «Che coincidenza, eh?».

«Sì. Ma... cosa ci fai fuori la farmacia? Stai male?».

Izuku fece le spallucce, con lo sguardo basso e un po' pensieroso. Corrugò le sopracciglia nervosamente, inspirò a fondo e si decise a parlare.

«Kacchan mi ha detto di compare un test di gravidanza... per me» disse. «Il mio odore è dolce e pensa che potrei finalmente essere incinto».

Eijiro si illuminò e un enorme sorriso spiccò sul suo viso.

«Posso annusarti?».

«Certo».

L'Alpha si chinò gentilmente verso la ghiandola, il suo naso non premette sulla sensibile pelle per evitare disagio all'Omega Interiore. Inspirò a fondo, dopodiché annuì.

«E' effettivamente molto dolce. Ma ora non stai indossando cerotti?».

«No. Però dopo sì alla festa di Rody» spiegò Izuku.

«Vuoi che venga con te a comprare il test?».

Il verdino annuì istintivamente. Era molto spaventato e la cosa buffa era che non ne capiva il motivo.

I due varcarono la porta scorrevole della farmacia, attesero un paio di persone e finalmente Izuku disse il nome del test di gravidanza che gli aveva consigliato Katsuki. Quando uscirono, per poco non perse l'equilibrio.

Eijiro lo sorresse immediatamente con un braccio intorno alle piccole spalle.

«Ultimamente... vomito tutto ciò che mangio... sono un po' debole...» ammise l'Omega. «S-scusa, Eijiro-san e grazie».

«Non puoi evitare di mettere il -san alla fine, Izuku? Insomma... ci conosciamo da tempo ormai e siamo ottimi amici!» se la ridacchiò il rosso mentre lo lasciava andare.

Izuku sorrise appena. «E' più forte di me, scusami...».

«Dai, va bene lo stesso. Ora andiamo alla Petit? Ho voglia di vedere il mio ragazzo e il mio bambino!».

«Sì, va bene» rispose gentilmente l'altro.

I due saltarono in moto e non ci impiegarono che pochi attimi a raggiungere la caffetteria. Entrarono, Izuku corse immediatamente dietro al bancone con un'espressione quasi trafelata.

«Sai come fare, no?» disse il biondo.

Yuri fece un versetto quando vide Eijiro, dopodiché agitò i pugnetti. Il giovane padre si sciolse nella gioia e lo prese amorevolmente. Lo tenne sulla sua spalla, con una mano sotto al sederino.

Katsuki amava molto godersi quei piccoli momenti. Il suo cuore palpitava di gioia e con un sentimento d'amore crescente. Sorrise appena, le sue gote si imporporarono leggermente.

«Sì» rispose Izuku, febbrilmente.

Nel correre verso il bagno, inciampò nei suoi stessi piedi e finì con una spalla contro il muro. Lasciò perdere, aveva solo bisogno di essere rapido. Non sapeva esattamente il motivo di quell'ansia mista a terrore e gioia, ma doveva assolutamente sapere.

Petit FleurWhere stories live. Discover now