11. Ti va di essere felici?

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I rumori nella mia testa sono svaniti nel momento in cui ho sfiorato le sue labbra quella sera, come fosse stata la prima volta. Inizialmente tutto quello che volevo era rivederlo e chiarire con lui. Quando però lo feci non mi sono sentito appagato completamente. Non era solo per scusarmi con lui che ero giunto a Tokyo. Avevo finalmente compreso i miei sentimenti celati per anni, avevo capito cosa provavo per Inui e di certo non era solo amicizia. Un tempo lo consideravo un errore, uno sbaglio. Non l'ho valutato più così quando mi sono sporto verso di lui per baciarlo. Ma anche in quel momento di pura gioia per me io non...ero soddisfatto. Era ferito, non dovevo desideralo in un altro modo, eppure...eppure lo volevo, lo volevo in ogni sua minuta parte, ardevo della sua essenza, desideravo il suo essere, desideravo lui.

Così ci siamo portati a letto a vicenda e quella notte riscoprii, come fosse la prima volta il piacere, l'amore, il dolore, lo sfinimento e la passione tutti insieme.

Quando anche io ebbi soddisfatto il fuoco celato dentro di me, mi sono poggiato sul suo torace nudo per sentire i battiti del suo cuore.
Gli ho baciato il petto, la pancia, il collo, non smettevo di baciarlo, non volevo farlo ora che era nudo sotto di me.

Ma anche in questo momento, dopo averlo incontrato, dopo averlo baciato, dopo averlo scoperto di nuovo e fatto l'amore con lui si nascondeva ancora qualcosa dentro di me, nella parte più profonda...qualcosa di cui neppure io ero a conoscenza.

E venne fuori da solo, involontariamente, come un orgasmo che attende di essere manifestato ed è proprio così che gli ho detto: «Ti amo.»

È come un soffio di vento che ti sfiora l'orecchio e a malapena te ne accorgi, è come quando qualcuno ti sorprende mentre sei immerso in profondi pensieri e ti desta e ti fa tornare alla realtà.

Quando mi accorgo delle parole che ho pronunciato rimango in silenzio, senza respirare per lunghi, infiniti istanti. Anche lui smette di buttare fuori l'aria, entrambi i nostri mondi si fermano.

È Inupi il primo che riprende il respiro, ma è tutt'altro che regolare. Dalla sua bocca fuoriescono singhiozzi mozzati, come se non avesse voluto farsi sentire da me. Io alzo la testa dal suo petto e lo guardo negli occhi e vedo quelle sue iridi chiare colme di lacrime, alcune che fuoriescono e gli bagnano delicatamente le guance.

Rimango sorpreso dal suo gesto, non so neppure che dire. Lui chiude gli occhi e si fa circondare dall'acqua cristallina che esce da essi.

Io mi avvicino e bacio quelle lacrime sulle sue guance, poi le mie labbra finiscono sulle sue palpebre chiuse e sfioro anche quelle.
«Inupi. Cosa c'è?» Sussurro, non appena la mia bocca si avvicina alla sua e la bacio «Non piangere per me...non merito le tue lacrime.»
Parlami, mio angelo custode, penso. Guardami e fammi tuo ancora e ancora e per sempre. Fammi capire cosa provi, fammi capire...

«Koko.» Bofonchia lui a quel punto «Non pensavo che...non pensavo che questo potesse mai accadere, se non nella mia mente. Io non...»
Lo afferro per le guance e lo faccio tacere «Io sono qui, ora. E questa volta niente ci separerà. Niente. Non me ne andrò più.»
«Non lasciarmi, non lasciarmi mai.» Piagnucola, stritolandosi sotto di me.
Io continuo ad abbracciarlo, non volendo smettere mai, mentre dico: «Non ti lascio, non ti lascio. Nessuno ti toccherà più in quel modo, nessuno ti farà sentire più...sbagliato.»
E ci rincorriamo di nuovo tra le lenzuola.

«Koko.» Mormora di nuovo lui, una volta che i nostri respiri tornano leggeri e regolari.
«mhm?»
«È vero? È vero che mi...»
«Sì. Non sono mai stato più sincero di così. Sì.» Dico «Sì.» Ripeto con più decisione e non ho bisogno di una sua risposta.
Ora lo sa.

Rimaniamo dei lunghi minuti sdraiati insieme sul letto, mentre entrambi giochiamo con le nostre mani che si lasciano e si riacciuffano e le dita si intrecciano e noi che ridiamo come bambini.
«C'è un'altra cosa.» Aggiungo all'improvviso, diventando serio.
Lui mi guarda e attende che continui.
«Il sesso è solo un contorno del mio amore nei tuoi confronti. Quello che provo per te...merda, non so come spiegarlo. È più grande di noi, più grande del mondo e non raggiunge nemmeno l'infinito. No, non l'ho detto bene...non è neppure comparabile solo con le mie parole.»
Lui si mette a ridere e questa cosa mi fa arrossire imbarazzato.
«Sei un romanticone, ho capito.» Si mette sopra di me e mi lascia col fiato sospeso quando dice: «Ora lo so.» E mi lascia un bacio all'angolo delle labbra «Lo so.» Ripete e questa volta si infila sotto di me.

Dove il mondo non ci tocca - Koko x InuiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora