Prologo.

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"Papà basta! Fermati non farlo!
Papà ti prego non fare male alla mamma, lei è buona e mi fa sempre i biscotti con la cannella.
Papà la mamma piange sempre perché le fai questo?
Papà la mamma è sempre triste e ha gli occhi gonfi.
Papà dov'è mamma?"

Era tutto grigio in questa stanza e io avevo molto freddo. Guardavo i signori con la divisa blu camminare avanti e indietro, erano molto nervosi e cercavano di parlarmi ma io non volevo. Dovevo tornare a casa dalla mia mamma che sicuramente mi stava aspettando. Non avevo fatto la cattiva, avevo ascoltato la maestra e avevo fatto tutti i compiti che aveva assegnato.
Una signora con un cappello si inginocchiò davanti a me e tentò di accarezzarmi un braccio però io non mi fidavo, volevo tornare a casa e poi la mia mamma diceva sempre di non fidarsi degli sconosciuti.

- Piccola come ti chiami? - Mi domandò. Aveva degli occhi azzurri come il cielo che avevo disegnato oggi a scuola.

- Sammy - Risposi mentre grattavo una piccola macchia incrostata sulla felpa.

- Ok Sammy, ti va di venire con me? - Chiese prendendomi per mano. Io non volevo andare con lei, la mia mamma si sarebbe tanto arrabbiata.

- Voglio andare a casa mia, perché non posso andare ? - Le chiesi iniziando a piangere. Era un brutto posto e io avevo freddo.

- Perché ora starai un po' qui con noi Sammy e poi ti porteremo in un posto bellissimo dove potrai mangiare un gelato e anche dello zucchero filato- Disse la signora col cappello.

Mi piaceva lo zucchero filato e anche le caramelle alla fragola.

- Posso mangiare anche le liquirizie quelle tonde ? - Mangiucchai la cerniera della felpa sporca che mi ero messa per andare a scuola.
Mi vestivo sempre da sola perché mamma era stanca per farlo.

- Potrai mangiare tutto quello che vorrai piccola, ora andiamo- Mi prese per mano costringendomi ad alzarmi dalla piccola sedia rossa su cui ero seduta.

La seguii aspettando di ritornare dalla mia mamma, magari mi avrebbero lasciata tornare a casa se avessi fatto la brava. Ma così non fu.

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