Piacere solo tuo

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- Perché non c'è nessuno ?- Maya mi guardò non capacitandosi di come la Saint John, alle otto in punto, fosse vuota.

- Non ne ho idea - Mi strinsi nelle spalle e osservai i corridoi quasi deserti ad eccezione dla decina di studenti sparpagliati qua e là.
- Chiedi in segreteria - La spinsi per le spalle fin quando non raggiungemmo il vetro sottile e forato dove Layla, la bidella, guardava il monitor del pc in maniera del tutto sconsolata e priva di qualunque vitalità.

- Buongiorno, mi sa dire quali corsi sono attivi oggi ?- Chiese la mia amica a Layla.

Il suo viso era talmente paffuto da risultare quasi una caricatura e gli occhiali ovali e piccolissimi le donavano un'aria alquanto buffa.
Aveva i capelli castani striati di grigio ed erano raccolti in una minuscola crocchia, tenuta ferma da una spilla a forma di...mantide religiosa (?).
Ci mancava l'amante degli insetti.
Mi girai di scatto per nascondere l'ampio sorriso sapendo che di li a poco si sarebbe trasformato in una fragorosa risata se non avessi stoppato la cosa sul nascere. Attirai lo sguardo di Maya che mi guardò come se fossi pazza ma quando le feci un veloce cenno con la testa, vidi il suo viso cambiare ventisette tonalità di rosso mentre stringeva le labbra per evitare di scoppiare a ridere ma peggiorò solo la situazione.

- Finiscila Maya - Mi schiarii la voce tentando di frenare ogni mio impulso ma ci riuscii a malapena.

- Allora signorine sono attivi solo fisica e chimica. È stato indetto uno sciopero all'ultimo minuto e gli orari sono stati modificati. Non vi è arrivata la mail?- Chiese e ci passò un foglio con le variazioni degli orari.

- No, non è arrivato nulla- Dissi aggrottando le sopracciglia.

Layla accennò un sorriso svogliato e poi senza nemmeno salutarci richiuse la piccola finestrella che aveva sollevato per poter parlare con noi.
Diedi un'occhiata al foglio e sbuffai, avevo chimica proprio ora.

- Sam, io torno a casa. La mia prima lezione è tra due ore e non ho la minima intenzione di passarle qui dentro. Fortnite mi aspetta!- Disse euforica pregustando il momento. I suoi occhi a mandorla sta mattina sembravano ancora più sottili del solito.

- Io ho chimica, adesso- Alzai gli occhi al cielo.
Un fugace pensiero mi paralizzò gli arti e mi fermò per un istante il cuore. - Chimica Maya, CHIMICA.- Il mio tono era disperato e la voglia di scappare a casa mi stava divorando.

- Eh lo so anche a me fa schifo- Non aveva minimamente  capito.

- Maya sveglia, Alexander e Christina sono nel mio stesso corso, proprio in questo- Misi le mani sul viso cercando di trattenere l'ansia che stava nascendo nei meandri del mio petto e mi voltai percorrendo il corridoio dirigendomi all'uscita.

- Dove stai andando? - Mi fermò prendendomi per braccio impedendomi di continuare. Sussultai scansandomi velocemente mentre il cuore iniziò a battere furiosamente. Odiavo essere toccata nelle braccia, diventavo vulnerabile e la sensazione di oppressione mi schiacciava facendomi mancare l'aria nai polmoni. Maya mi guardò stupita e si allontanò leggermente sondandomi con lo sguardo.

- Che ti prende?- Chiese titubante mentre guardava insistentemente le mie braccia. Colsi la sua tacita domanda e risposi.

- Si ci sono delle ferite ma sono vecchie. Non mi piace il contatto nelle braccia. Mio padre per punirmi mi legava i polsi e mi lasciava in un piccolo stanzino per uno o due giorni- Le confidai una piccolissima parte di ciò che avevo subito senza lasciarmi trasportare troppo dai ricordi.
Avresti potuto girarci intorno invece che spiattellarlo così.

Sgranò gli occhi pentita dal gesto fatto e mi abbracciò forte iniziando a singhiozzare sulla mia spalla, farfugliando parole incomprensibili e annegandomi la maglietta di lacrime. Le accarezzai la schiena dolcemente per calmarla.
Dovrebbe essere il contrario.

The Perfect CureWhere stories live. Discover now