Capitolo 10

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"Mi dispiace tanto" sussurró Cleo stringendo Hamina fra le braccia dopo aver ascoltato la disavventura del pomeriggio. Come tutte le sere, si era materializzata sul davanzale della  finestra perché nell'aria aveva percepito che qualcosa di sbagliato, di crudele e di ingiusto si era scatenato nei confronti di Hamina.
"Che poi non capisco. Ho parlato con mio fratello ed è stata la prima volta in assoluto in cui l'ho sentito davvero interessato ai miei sentimenti e alle mie considerazioni. Ha parlato come un vecchio saggio e sembrava davvero convinto di volermi aiutare"
Cleo la guardò con aria colpevole. Hamina corrugó la fronte e alla luce della luna che penetrava dalla finestra, studiò l'espressione della giovane dagli occhi verdi. Non gliela stava raccontando giusta
"C'è di mezzo il tuo zampino?"
Cleo la guardò in silenzio poi chiuse gli occhi e Hamina sentí la sua voce, sottile, distendersi nel suo cervello. Come se qualcuno le stesse parlando nell'orecchio e il cranio facesse da cassa di risonanza.
Sta usando la telepatia constató mentre Cleo sorrise complice Sì esatto, non parlare come se non potessi sentirti.
Hai ragione, non mi sono ancora abituata a queste intrusioni. Ma poi scusa questo non equivale a leggere nel pensiero?
Assolutamente no, in questo caso stiamo comunicando perciò non c'è niente di male se percepisci la mia voce nel tuo attivissimo cervello.
Hamina non la percepiva soltanto nella mente, ma anche nello spirito. Era una sensazione strana, ma ad ogni parola di Cleo le vibrava il cuore, era come se la ragazza dagli occhi verdi pizzicasse le corde del suo spirito come fossero quelle di un'arpa e generasse una melodia dolce, simile alla sua voce terrena.

Sembra diversa la tua voce le rivelò Hamina che senza rendersene conto iniziò a trasmettere i suoi pensieri con naturalezza attraverso la telepatia.
Anche la tua lo è, leggermente più acuta e limpida come l'acqua di un ruscello. Hamina arrossí per quel paragone. Le esperienze che le stava facendo vivere Cleo erano incredibili, quasi impensabili anche per una mente fantasiosa come la sua "Quindi hai suggerito tu a mio fratello quei ragionamenti profondi sul solo alla morte non c'è rimedio?" Hamina interruppe la comunicazione mentale tornando a sussurrare nella stanza.
"Forse, ma non è questo che ci interessa. Ciò che conta è che tuo fratello voglia aiutarti a parlare con i tuoi genitori e a trovare una soluzione"
Hamina si mordicchiava l'interno delle guance. I giorni scorrevano troppo velocemente e la sagoma di Karim si faceva sempre più nitida e reale. Come avrebbe fatto a vivere una vita intera insieme a lui? Soffocando la sua personalità, i suoi principi e restando completamente sola? I suoi genitori al momento non rappresentavano un porto sicuro, erano stati proprio loro a tradirla e a spingerla nelle braccia di quell'energumeno violento e pieno di sé "Non biasimarli, pensa che anche loro sono vittime" Hamina spostò lo sguardo su Cleo che la osservava con solennità e dolcezza al tempo stesso.

Era la seconda volta nel giro di poche ora che qualcuno cercava di farla ragionare sulla presunta innocenza dei suoi genitori. Il suo cuore era ancora troppo ferito per essere ragionevole, ma per fortuna, la sua mente era propensa ad accettare anche quella versione della storia.
Potrebbero effettivamente essere stati ricattati rifletté Hamina.
"In fondo tua madre e tuo padre hanno sempre lavorato e faticato per mantenere la famiglia..." ragionó Cleo. Era vero, a lei e a suo fratello non era mai mancato niente. Se escludeva la questione dell'istruzione ovviamente, ma le donne nel suo villaggio non avevano mai avuto troppi sbocchi per lo studio. Eppure l'oro che avevano ricevuto in dono dalla famiglia di Cleo era una chance allettante per farle conoscere il mondo. E allora perché non glielo avevano dato quando aveva compiuto ventuno anni? Era quello il patto. Perché l'avevano venduta a Karim?
E se Karim li avesse ricattati?
A quel pensiero, soltanto accennato, Cleo annuì.
Le stava leggendo i pensieri. Di nuovo. Ad Hamina scappò una risata perché Cleo era piena di paradossi. Arrivava da un altro pianeta e aveva delle conoscenze e delle capacità ad Hamina ignote eppure quando si trattava di curiosità non riusciva a controllarsi né tantomeno ad essere discreta "Ti piace leggermi nella mente?" la stuzzicó Hamina.
"Mi piace il tuo modo di pensare, di ragionare, di arrivare alla soluzione analizzando più aspetti senza lasciare da parte il lato emotivo"
Il battito cardiaco di Hamina acceleró quando Cleo accompagnò quelle parole con un'azione. Le posò due dita sulla tempia poi scese verso la guancia fin sotto al mento. Fece pressione per attrarla a sé, Hamina non poteva credere ai suoi occhi né tantomeno alle sue emozioni. Perché le era venuta la pelle d'oca? Ma soprattutto perché desiderava con tutta se stessa che Cleo poggiasse le labbra sulle sue?
Purtroppo non ebbe tempo di chiedersi altro perché all'improvviso, nel buio della stanza, qualcosa lampeggió.
Hamina si guardò intorno alla ricerca del bagliore intermittente, per capire da dove provenisse. Si alzò in piedi sul letto per sbirciare sulle mensole dove aveva riposto la sua agendina piena di racconti.
Niente. Allora provò a sbirciare sotto al letto, ma ancora niente, la luce non giungeva da lì "Che succede?" chiese a Cleo che sembrava fin troppo tranquilla quando sollevò la mano sinistra mostrando tra l'indice e il pollice il suo ciondolo a forma di goccia che emanava brevi bagliori blu e verdi. Lo posò sul palmo della mano di Hamina che rimase a bocca spalancata, ammirata da quei prodigi inspiegabili.
"Ora è il caso che io vada, Hamina" Cleo ruppe l'atmosfera magica che si era creata con una frase che assomigliava ad una sentenza. Perché doveva andarsene proprio adesso? E perché così bruscamente, senza spiegazioni?
"No...dove vai? Io ho bisogno di te, non riuscirò mai a trovare una soluzione a questo disastro" Cleo era già con i piedi a penzoloni dal davanzale
"Non preoccuparti, segui il tuo cuore, fatti guidare dalle tue intuizioni e dalle tue sensazioni" Hamina le andò vicino, allarmata. Le poggió una mano leggera sul polso mentre Cleo seguiva il movimento di quel gesto con i suoi occhi verdi così profondi e insondabili.
Le due giovani donne si guardarono per un lungo istante, poi il ciondolo ricominciò ad illuminarsi, stavolta con più intensità.
"Non te ne andare" la supplicó.
"Confida in te stessa"
"Ci vediamo domani, giusto?"
Cleo le strinse la mano e per Hamina fu tutto buio in un istante. Non filtrava più neppure la luce della luna, fu un attimo, ma bastò a Cleo per svanire.
Hamina si affacció alla finestra scoraggiata e delusa. Le sue speranze si stavano sgretolando una per una
"Come farò adesso?" sospirò preoccupata, lanciando lo sguardo verso l'infinito e l'immensità del cielo.

Sotto il cielo d'EgittoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora