CAPITOLO 4

1.3K 32 3
                                    

Aron

Ma là dove c'è il pericolo,
Cresce anche ciò che salva

Aron non era mai stato un tipo da grandi feste, perferiva le cose intime, senza fotografi, senza troppa gente che non conoscesse. Si era presentato a quell'inaugurazione solamente perchè voleva fare bella impressione su Vincent, manipolarlo. Ce l'aveva in pugno e forse non ci sarebbe stato neppure bisogno di andare fino a Parigi se non fosse stato per Achille Lacroix, era un truffatore senza scrupoli. Non che Aron potesse fargli la predica, il lavoro che s'era scelto era il più disonesto e miserabile, anche se si definiva sempre un bravo imprenditore. Si era accordato con il francese perchè il suo locale gli ripulisse il denaro sporco, in cambio di una percentuale minima. Era un modo funzionale di allargarsi in Europa, cosí almeno avrebbe avuto entrate vicino casa, in Polonia. Ogni tanto passava qualcosa a delle associazioni che si occupavano delle famiglie più povere, fondazioni. Nessuno chiedeva da dove arrivasse quel denaro, serviva troppo per poterlo rifiutare.

Quando Cassandra era arrivata, lui l'aveva già notata da lontano, s'era subito chiesto che diavolo ci facesse in mezzo a quella gente schifosa, poi pensò che anche lui facesse schifo, che c'era cresciuta in mezzo alle cose sbagliate. La evitò, gli faceva strano ogni volta che la vedeva vestita da sera, che si atteggiava a fare la grande.
Ma lei è grande. Eppure a lui pareva sempre quella ragazzina di quindici anni distrutta dalla morte dei genitori, che si chiedeva perchè suo fratello non volesse stare con lei.

Più che per le ripetizioni, Klaus l'aveva implorato di aiutarlo a gestirla perchè da solo non ce la faceva. Cosí Aron ci passava i pomeriggi insieme, cercava di farle da baby sitter intanto che il suo migliore amico tentava di capire come sostituire il padre. Come entrare in un sistema troppo complesso per essere assorbito da un ragazzo di ventitrè anni tutto insieme.

Si sistemò nervosamente i gemelli della camicia, la giacca gli dava quasi fastidio. Si sentiva a disagio? Pensò di prendersi qualcosa da bere, fu lí che la notò, ancora, con il solito sguardo annoiato; sorrise mentre rivedeva la stessa quindicenne che non aveva voglia di studiare. Eppure, c'era qualcosa di diverso. Indossava ancora il suo cappotto scuro, i capelli erano arruffati e il trucco avgressivo. La raggiunse da dietro. Non vorrai mica controllarla, Nowak.

« Non ci credo, cassandra Van Der Meer. »
Aveva uno sguardo strano, come se lo odiasse. Eppure non ne capiva il motivo, a modo suo Aron le aveva voluto bene. Appunto, a modo tuo.
Ella si volse, e a lui diede quasi fastidio non vedere la piccola Cassy a cui era abituato. Lo fece sentire strano. Come se qualcosa non fosse al suo posto.
Prese a trattarla con sufficienza, per sottolineare quanto fosse ancora piccola, e insignificante.
Non poteva accettare che fosse cresciuta, che fosse assolutamente elegante mentre parlava, mentre con le dita afferrava delicatamente il gambo del calice di cristallo che aveva appena ordinato.

Irina fu una salvezza, arrivò da dietro e riuscí a dargli qualcosa con cui distrarsi. L'aveva conosciuta durante una serata con Klaus, era una ballerina e sapeva come farlo divertire. Il suo obbiettivo principale era sicuramente conquistarlo in qualche modo, entrare a far parte di quel mondo tanto sbagliato. Ti faccio un piacere a lasciarti fuori.

Quando le spiegò chi fosse Cassandra sembrò gelosa, eppure non c'era motivo per cui esserlo. Era una ragazzina, no? Fece finta di ignorarla, in realtà stava ascoltando tutto. Quando udí il nome di Achille avrebbe voluto metterla in guardia, ma era grande, non poteva fare più niente. E poi c'era Vanessa, quella sua amica troppo felice che a quanto pareva aveva deciso di conquistare Vincent. Si stavano infilando tra le fauci del diavolo, e lui non poteva farci nulla.

REBORNDove le storie prendono vita. Scoprilo ora