Capitolo 3

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Una spessa e strana recinzione costruita con dei pannelli bianchi opachi, costeggia il perimetro della cittadina, in molti punti è spianata a terra, come se qualcosa di molto potente e grande ci si fosse imbattuto con violenza. Le parti ancora erette, sono alte all'incirca tre o quattro metri, mai vista una cosa simile, sembra una tecnologia moderna che stona completamente con il resto della città. Evitiamo le carcasse di vecchie auto incendiate e i cumuli di immondizia che infestano la strada di insetti volanti e blatte, un brivido mi percorre la colonna vertebrale, scatenandomi un fastidioso prurito, c'è qualcosa di insolito qui. Il sole mattutino ribolle sull'asfalto, subito la mancanza di civili e Scarti stride nel silenzio assordante spezzato solo dai nostri passi.

Tutto pare congelato, abbandonato. Come da Mandato Cittadino, i civili hanno l'obbligo di rientrare nelle proprie abitazioni non appena tramonta il sole, ma durante la giornata solare sono lasciati liberi di girare per recarsi al lavoro o per accedere ai Depositi. La mancanza dell'esercito mi turba, loro sono ovunque, sempre. La curiosità gratta sul mio petto come un gattino voglioso di giocare e mi sprona a proseguire, il rigore del mio cervello invece, mi frena. Ho sempre avuto un sesto senso per il pericolo, una specie di campanello di allarme che molte volte mi ha salvato da situazioni spiacevoli, ma questa volta esito. Confusa e spaventata, curiosa e spavalda.
Anche Cristina sembra valutare la situazione con i miei stessi dubbi, guardinga scruta ogni angolo, quasi si aspettasse di incappare in un tranello. Non potendo più consultare la mappa non abbiamo idea di cosa aspettarci, non saprei nemmeno dove cercare il Deposito cittadino.

Greenland non pareva molto grossa vista dalla cartina digitalizzata, ma i suoi alti palazzi potrebbero ospitare migliaia e migliaia di persone, noto un particolare.
Con un distacco netto i palazzi fatiscenti e le strade ricoperte di buche lasciano spazio a costruzioni dipinte di bianco candido con le finestre adornate da tende oscuranti. La lunga via principale è stata ripulita dalle macerie e dall'immondizia, giro le spalle, sembra di trovarsi sul limitare di due poli opposti. Questo luogo è una stranezza, una perla rara che ammalia il suo spettatore, un'occhiata di speranza nel futuro di questo paese.
«Stanno ricostruendo la città.» mormoro sorridendo a Cristina.
«Così sembra.» borbotta perplessa, passandosi una mano sulla fronte sudata, non sembra elettrizzata quanto me da questa scoperta.

A qualche centinaia di metri, alla fine della lunga via principale, si profila una grossa piazza, preceduta da portici bassi e con archi molto caratteristici, mi ricordano quelli sul libro di storia dell'arte della mamma, trascino mia sorella presa dalla frenesia di visitare questo posto, che sembra appartenere solo a noi. Per la prima volta dopo tanti anni percepisco un briciolo di libertà e di sicurezza, corro incurante di tutto e di tutti con la mano di mia sorella ancora stretta nella mia, protesta qualcosa ma non l'ascolto. È una sensazione troppo bella per essere spenta così presto. Sui soffitti si distinguono, anche se rovinate dal tempo, rappresentazioni di figure umane in convivialità, immerse in una natura verdeggiante, quasi stento a credere che una volta il mondo era così.

Nemmeno i nostri genitori hanno conosciuto quel tempo passato, sono nati anni dopo la Grande Guerra Europea, quando oramai i vecchi confini erano stati eliminati e sostituiti. La Penisola è il luogo più strategico dei nostri mari, conquistò gran parte degli Stati vicini sottomettendo le loro popolazioni per anni. Fino a che una grave epidemia, dovuta ad un virus infettivo, ne sterminò la maggior parte. I ribelli di ogni vecchia nazione, uniti dall'odio, fronteggiarono lo Stato Assoluto, così era chiamato un tempo, e ripudiarono la Penisola ai suoi vecchi confini, non sapendo però che quest'ultima era in possesso di armi micidiali. A parte il nostro Stato non rimase altro, al di fuori della Penisola non esiste nulla, se non terre arse e desolate rase al suolo dai predecessori di Drake Zermatt.
Dei cartelloni di propaganda e moniti di avvertimento contrastano sui muri affrescati.
La pena per chi nasconde dei minori al Governo, è la morte.
In basso a caratteri cubitali, c'è una ricompensa.
Aiutaci a scovare questi delinquenti!

DICIOTTO - Il dominio della psicheDove le storie prendono vita. Scoprilo ora