Capitolo 31

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Soppeso a lungo le parole di Asher, ripensandoci il tempismo è stato perfetto, quel giorno, poche ore dopo il nostro primo incontro, siamo state catturate e portate al Ritrovo, non ho mai considerato la possibilità che le due cose fossero collegate. Sospiro. Ma certo, deve averci fatto sorvegliare, penso. Deve aver capito che in qualche modo non ero chi dicevo di essere.

«Posso farti una domanda?» chiedo e lui annuisce, fissando il suo sguardo nel mio.
«A Greenland hai letto i miei pensieri?» socchiude gli occhi e oscilla la testa su e giù, il riflesso del sole cambia il colore dei suoi capelli dorati, rendendoli più chiari.
«Ho percepito la tua agitazione» spiega schioccando la lingua «c'era qualcosa di strano in te, era tutto così intenso» scuote leggermente la testa, ricordo la sua espressione concentrata a studiarmi, come se cercasse di ricordare dove avesse già visto il mio viso, le sue domande insistenti. Ci conosciamo? mi ha chiesto.

«Ho subito avuto l'impressione di sapere chi fossi» continua «eri così familiare, così simile a me ...» la sua voce si abbassa e il suo sguardo si perde su un punto del pavimento. Non ho il coraggio di strattonarlo dai suoi pensieri, aspetto che ricominci a parlare.
«Leggerti nel pensiero è stato così facile» continua dopo un po' «ho visto cosa avevi fatto per sopravvivere, e la tua astuzia e determinazione mi hanno fatto capire che saresti stata perfetta per la Resistenza» torna a guardarmi, mi rivolge un sorriso leggero, lo osservo, questa volta con occhi nuovi. Per me, non è più un Comandante degli Scarti o un allenatore di abilità speciali, è solo Asher. Non so nulla di lui, se non il suo nome e qualche altra cosa e inizio a chiedermi chi sia davvero la persona che ho davanti. È completamente diverso dal finto Scarto che ho conosciuto a Greenland, o dal ragazzo che mi ha aiutato a tirare pugni a boxe durante i miei primi allenamenti, è diverso da ieri ed è ancora diverso da poco fa. La sua volubilità mi travolge e mi confonde, è frustrante ma allo stesso tempo mi incuriosisce.

«Quindi» bofonchio «devo ringraziare te se io e mia sorella siamo al sicuro, ora» studio la sua espressione, sembra sorpreso, le sue spalle si alzano e si raggomitola impercettibilmente su di sé.
«Non si è mai del tutto al sicuro» schiarisce la gola con un colpo di tosse, che mi venga un colpo, lo sto mettendo in imbarazzo?
«Sì, hai ragione» evita il mio sguardo «grazie per averci salvate, se non ti avessi incontrato probabilmente io e mia sorella saremmo nelle mani sbagliate» scrolla le spalle.
«Non credo» ridacchia «avete vissuto per cinque anni e nessuno Scarto vi ha mai beccato, il tuo potere ti ha sempre aiutato, anche se tu non ne eri consapevole» le sue parole mi ammutoliscono, ricontrollo velocemente nella mente tutti gli avvenimenti pericolosi a cui siamo andate incontro negli anni, abbiamo visto atrocità in tutto il territorio del Governo, ma in qualche modo siamo sempre arrivate dopo o scappate prima. Abbiamo sempre trovato ripari sicuri e cibo da rubare, senza mai incappare in nessuno, possibile che sia stato il mio potere a tenerci lontane dalle insidie?

«Il nostro potere si attiva in situazioni di pericolo o di stato d'animo negativo, è così che funziona, è così che Tanya King lo ha progettato» dice «hai vissuto tutta la tua vita chiusa dentro alla tua casa. Quando i tuoi genitori sono morti hai dovuto prendere delle decisioni difficili, far sopravvivere te e tua sorella in un mondo distrutto che non hai mai conosciuto, eri solo una preadolescente, credi davvero di essere stata così fortunata per tutto questo tempo?» lo ascolto in silenzio, lascio che le sue parole penetrino nel cervello, lo credevo davvero? Tutto ciò che ho fatto per salvare me e Cristina è stato dettato da una abilità creata in laboratorio da Tanya King? Il potere che lei mi ha inflitto, sentiva il pericolo e mi ha fatto prendere decisioni in base a quello che stavo facendo?

«Cosa intendi dire per, è così che Tanya King lo ha progettato?» chiedo citando le sue parole.
«Drake Zermatt voleva il controllo, non solo della popolazione, ma anche della mente» spiega grattandosi il collo
«così Tanya ha sviluppato questo progetto ed è riuscita ad attivare in diciassette soggetti» si volta a guardami «in diciotto ora, la sensibilità di fiutare il pericolo, di capire se una persona è sincera o meno, possiamo far fare alle persone cose contro la loro volontà, fargli credere di essere pazzi o semplicemente condizionarli a tal punto da convincerli a spararsi alla testa» deglutisco, il pensiero che potrei fare tutto ciò mi fa rabbrividire.
«È come avere un sesto senso per la paura, la tristezza, la rabbia» continua alzandosi in piedi «ma percepiamo anche emozioni molto forti come l'amore, la passione e il desiderio» sussulto pensando a Liam, Asher passeggia lentamente per la palestra e io lo seguo con lo sguardo.
«Quindi, è stato il mio potere a condurmi da te?» chiedo in un sussurro, lui si blocca, una strana sensazione mi si forma nello stomaco, ma non sono certa che sia la mia, un mix di emozioni mi attanaglia il petto.

«Direi di sì» sentenzia ricominciando a camminare su e giù «c'è qualcosa che ci lega, qualcosa che ci richiama l'uno all'altro. Credo che tu abbia percepito Greenland come un posto sicuro e che tu ti sia recata li, perché il tuo potere ti ha guidato da me, un tuo simile» i corpi penzolanti di Greenland riaffiorano nella mia testa, anche l'odore nauseabondo, che mi costringe ad inalare più aria dal naso.

«Cos'è successo li, esattamente?» chiedo, Asher mi scruta rapidamente.
«Liam non te lo ha raccontato?» il suo tono è tra il sarcastico e il sorpreso, scuoto la testa infastidita.
«Mi ha solo detto che c'è stato un attacco, e che la sua fidanzata è morta» contrae la bocca e mi studia per un po' con un sopracciglio alzato.
«Eve» sussurra scuotendo la testa «ragazza problematica, quella» ripenso alle parole di Liam, al fatto che a sua madre non sia mai piaciuta.
«Cosa intendi dire?» domando curiosa, forse ne potrò sapere un po' di più di questa storia, sul motivo per cui Liam è così riluttante a parlare di lei.
«Eve era sicuramente una ragazza deliziosa» Asher torna a sedersi, accanto a me, giro la testa per vederlo meglio «a vederla da fuori, una bellezza rara, una di quelle che ti ammalia con lo sguardo» un ghigno gli attraversa il viso «ma all'interno era la persona più subdola che io abbia mai conosciuto, peccato averlo scoperto troppo tardi. Se quelle persone sono morte a Greenland la colpa è sua» i miei occhi si spalancano, schiocco la lingua per domandargli in che modo ma Asher mi precede.
«Nel periodo in cui io ero in missione, si è avvicinata a Liam, accedendo con facilità nelle grazie della Resistenza, ha giocato sporco» sbuffa dal naso e le sue narici si dilatano, pendo dalle sue labbra, voglio sapere disperatamente cosa ha fatto Eve.
«Ha rovinato anni e anni di lavoro, ha spezzato vite e distrutto sentimenti» stringe la mascella, sento i suoi denti grattare l'un contro l'altro.

«Asher, che cosa ha fatto Eve?» lo incalzo, voglio sapere, voglio conoscere la verità.
«Era una spia, per anni ha finto di aiutarci nella nostra causa, mentre nella realtà era stata ingaggiata dal Governo per sorvegliare le mosse di Leda, le mosse di tutti quanti» sospira, si passa una mano sul viso e ci si appoggia su.
«Leda sapeva che all'interno della Resistenza c'era una spia, ma non sospettava di lei, ha deciso di spostare la base qui al Ritrovo, e l'ha fatto quasi in tempo» sospira, il suo muro emotivo sta cedendo, percepisco un sentore di rabbia e di dolore «tanti di noi, sono morti per mano sua ed io non sono riuscito a leggere le sue intenzioni» uno sguardo rammaricato gli inclina il viso «Il Governo pensava di averci sterminato, invece Eve, poco prima di morire è riuscita ad avvisarli che la base operativa era cambiata, ma non ha fatto in tempo a rivelare la posizione esatta del Ritrovo»

«Già, è stata giustiziata. Liam deve aver sofferto molto» Asher mi scruta perplesso, quasi basito, apre e richiude la bocca più volte, quando parla il tono della sua voce è grave.
«Nora, è stato Liam a giustiziarla» un brivido mi percorre la schiena, sento il cuore galoppare, scuoto la testa.
«No, non è vero» borbotto presa da uno spasmo «lei è stata impiccata, Liam mi ha detto che Eve è morta per mano del Governo» scuoto la testa più forte, non voglio che questa informazione mi si accolli al cervello.
«No, Nora» la voce di Asher è ferma, mi fissa negli occhi «Liam ha ucciso Eve, le ha sparato in testa»

DICIOTTO - Il dominio della psicheDove le storie prendono vita. Scoprilo ora