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P: "Scusami tu, ho reagito male"
O: "Io non so che sta succedendo tra noi, so che sto bene con te e che non mi sono mai pentita di ciò che abbiamo fatto"
P: "Dovevo rispettare l'essere amici, non ti preoccupare cercherò di contenermi"
In quel momento quella parola mi suonava male, "amici" non ci crediamo neanche noi a questa definizione, io ho sempre avuto un debole per lui e dopo quello che mi ha detto poco fa in piscina mi sembra di capire che la cosa sia reciproca. Mi avvicino a lui e con un coraggio che non sapevo di avere lo bacio, un bacio casto che inizialmente non riceve risposta e proprio mentre mi sto maledicendo per questo ecco che le sue labbra tornano sulle mie, in un bacio più passionale però.
P: "Non puoi continuare a torturarmi così" dice mentre prende fiato tra un bacio e l'altro-"Torni da me, e poi ti vengono i dubbi"
O: "Lo so, ora però so cosa voglio"
Paulo mi posiziona sulle sue gambe e con una mano sfiora la mia coscia coperta dal l'accappatoio che ora sta slacciando, lo libero anche io dai vestiti e siamo con i nostri corpi nudi uniti dopo tanto.
P: "Oriana devi essere sicura, non posso veramente illudermi ancora"
O: "Sono sicura"
Entra dentro di me mentre ci baciamo come due persone desiderose di avere sempre di più, i nostri respiri diventano affannati da subito e dei versetti escono dalla nostra bocca. Mentre ci muoviamo in sintonia non riusciamo a non lasciarci andare a gemiti sempre più rumorosi ma era il suono più soddisfacente per entrambi.

Paulo's pov
Ribalto la nostra posizione e vederla sul mio letto con un espressione di puro piacere mi fa sentire al settimo cielo e pazzo di lei. Le stringo le mani e le lascio qualche bacio sul collo fino a quando il nostro godimento arriva al massimo e i nostri respiri cominciano a tornare regolari. Mi bacia un'ultima volta prima di rannicchiarsi acconto a me dandomi le spalle, così da poterla avvolgere.

*il giorno seguente*
Quando mi sveglio non la trovo nel letto, ecco che si è pentita un'altra volta....mi alzo velocemente e corro giù, in giardino non c'è, in salotto nemmeno, mentre sto per impazzire sento il rumore di una tazzina rompersi e corro in cucina. È qui, sul tavolo ci sono dei pancake, spremuta e caffè, lei è lì senza parole per la tazzina rotta.
O: "Perdonami Paulo, avevo le mani bagnate e la tazzina mi è caduta"
La sua voce è così preoccupata, ma io l'unica cosa che riesco a fare è sorriderle, perché non è sparita e perché forse è finalmente mia.
P: "Tranquilla, non le uso mai"
Mi avvicino a lei cercando di schivare i pezzi di vetro e la stringo forte a me, è bello averla qua.
O: "Hei, tutto ok?"
P: "Sono felice che tu non te ne sia andata"
O: "Te l'avevo detto che questa volta ero sicura"
P: "Grazie"
Dopo aver pulito per terra ci sediamo al tavolo e iniziamo a fare colazione, con in sottofondo i rumori della natura provenienti dal giardino, e una luce del sole che rendeva tutto più bello.

DestinoWhere stories live. Discover now