capitolo 4🔥

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Matteo's pov:

Dopo la chiamata di Viktor, e dopo una sana sigaretta decisi di muovermi verso il luogo prestabilito.
Uscii da casa mia e andai verso il garage dove c'erano parcheggiate circa dieci macchine?
Non lo sapevo, non avevo il tempo di contarle.
Scelsi quella che mi inspirava di più in quel momento, una bellissima Porsche 911 nera.
Mi avviai in quel luogo che solo poche persone come me conoscevano provando ad ascoltare della musica dalla radio, fallendo miseramente a causa della merda che trasmettevano.
Arrivai circa quindici minuti dopo, intravedendo l'uomo che mi aveva chiamato fra tutte le teste lì in mezzo.
Appena poggiai lo sguardo su Viktor mi sorrise e venne verso di me.

"Matteo!" Disse con il suo fare sarcastico venendomi contro.

"Viktor." risposi a mia volta cercando di mantenere una certa freddezza, per sembrare più serio sul luogo del lavoro, ovviamente.

"Dai Matteo che succede, sei un po' teso? Magari posso farti aiutare da qualcuna, o qualcuno certamente." Chiese cercando di imitare il gesto di una sega, ricevendo uno spintone.

"Va bene sei troppo arrabbiato per i miei giochi." Concluse tornando serio mostrandomi il cammino per arrivare al mio cosiddetto 'cliente' della tortura.

Era un uomo che cercavo da molto, mi stava dando problemi riguardo la mia reputazione e il mio lavoro.
Viktor riprese a parlare, ma io non gli diedi ascolto.
Ormai ero sincronizzato sulle parole di Lorenzo.

'non ci sarà più un noi fra me e te'

Evitai di far salire ancora la mia rabbia, e, come se nulla fosse, uccisi quell'uomo con un colpo di pistola in testa poi mi voltai verso Viktor la cui faccia era piuttosto attenta sul controllare la vita o la morte di quel parassita sicuramente deceduto.

"Devo andare" dissi semplicemente.

Lui annuì e provò a prendermi in giro salutandomi in modo militare per poi fare l'occhiolino ad una ragazza in fondo alla stanza, ottenendo da parte mia una pistola puntata dritto sul cuore insieme ad una risatina.
Tornai alla macchina e decisi di farmi un giro della città prima di darmi un po' di sfogo con qualcuno.
La prima cosa che mi venne in mente era il night club a cui ero solito andare, ma che da un po' di tempo non frequentavo più.
Parcheggiai la macchina e mi incamminai verso l'entrata, e appena entrai, il mio sguardo cadde su un ragazzo biondo per la precisione. Era lo stesso biondo che aveva Lorenzo e i suoi tratti femminili assomigliavano molto a quella copia di basso costo, per dire.
Ma non era Lorenzo.
I suoi occhi erano azzurri e feroci, indipendenti, mentre quelli di Lorenzo erano di gran lunga diversi.
I suoi occhi dimostravano la sua delicatezza e la sua maestosità.
Ma io avevo bisogno di sfogarmi e qualcuno che somigliava alla persona che amo, era la scelta migliore se non volevo catturare un'altra volta quel tesoro.
Mi avvicinai senza dire una parola mentre lui mi stava guardando con un sorrisetto sulle labbra.
Gli afferrai i fianchi e lui spinse da subito il bacino contro il mio.
Si soffermò un attimo a guardarmi, poi mi afferrò la mano e mi portò in una camera.
Mi buttò sul letto, spogliandomi totalmente lasciandomi solo i boxer che però tolse molto presto anche quelli. Si inginocchiò davanti a me iniziando a fare movimenti lenti con la mano portandomi and ansimare.
Continuava, ma per i miei gusti troppo lentamente.
Lo invitai a fare più veloce, e lui obbedì, facendomelo venire duro.
Dopo ciò inglobò il mio grande lucido iniziando a succhiarmelo, mentre io ansimai decidendo di ricambiare il favore.
Lo spostai, facendolo alzare da terra e mii stesi facendolo salire con il viso verso il mio bacino e il suo sedere sulla mia faccia.
Capendo quello che volevo fare incominciò a succhiare di nuovo la mia anima, mentre io gli aprii le natiche mettendo in mostra la sua apertura e infilandoci la mia lingua al suo interno.
La mossi in ogni singolo angolo e posto mentre mollai ogni tanto qualche pacca sul suo sedere.
Ad un certo punto però, rotai la posizione.
Lo misi subito sul letto e tenendogli i fianchi gli alzai il sedere, mettendolo a pecorina.
Entrai da subito dentro mentre lui gemette ferocemente aggrappandosi ai cuscini bianchi.
In tutta questa scopata io stavo immaginando Lorenzo, il mio corpo e la mia mente erano con lui.
Lorenzo era il mio angelo, l'unico angelo che riusciva a portarmi alla pazzia.
Iniziai a spingere più forte e lui si contorse.
La sua vita era abbastanza stretta, e mi ricordava terribilmente quella di Lorenzo, il che, non può evitare di farmelo diventare ancora più duro di prima.
Lui godeva dalla mia lussuria che restava nel suo corpo mente glie lo sbattevo dentro.
Continuammo finché lui non cadde esausto sul letto sporcandolo, mentre io sporcai il suo interno, immaginando Lorenzo al posto di quel ragazzo del quale probabilmente mi sare scordato dopo qualche ora.

"Non sei niente male." disse la comparsa.

"Sono tutt'altro" aggiunsi soddisfatto di quel complimento sporco.

Mi vestii velocemente e uscii dalla stanza, poi successivamente da quell'edificio.
Rientrai in macchina, quando all'improvviso il telefono iniziò a squillare, guardai lo schermo e risposi.

"Dimmi Christian."

"Ho delle notizie brutte." disse.

"A cosa mi devo aspettare?" risposi.

"È su Lorenzo..."

Strinsi la mandibola a causa del nervoso.

"Voglio sapere immediatamente cosa è successo." dissi con autorità.

"Ecco... In questo momento è fuori con un ragazzo. Alto, capelli neri e occhi verdi, e sambra che abbiano tutte le intenzioni di scopare." continuò Christian.

"Dove si trovano." gli ordinai inserendo la chiave e accendendo il motore per potersi riscaldare per bene prova che io possa sfrecciare.

"Ti mando le coordinate." rispose chiudendo la chiamata.

Non ci credo.
Davvero pensavo che mentre ero qui a scopare con uno sconosciuto lui non avrebbe fatto lo stesso?
Per di più quel ragazzo era praticamente me!
Poggiai la testa sul volante della macchina e cercai di trattenere il mio nervoso, solo Satana e tutti i suoi demoni potevano immaginare quello che avrei fatto a quel ragazzo.
Poco dopo mi arrivò un messaggio da parte di Christian con le coordinate di dove si trovava il mio angelo insieme a
quel parassita.
Impostai il GPS e iniziai a dirigermi verso la posizione data.
Nel tragitto rischiai di commettere cinque incidenti e di schiantarmi quattro volte in qualche palo, ma non mi interessava.
Appena arrivato parcheggiai la macchina intravedendo la figura di Christian.
Avanzai verso di lui con rabbia, e alla mia domanda di dove si trovavano i soggetti, lui mi indicò un bar lì vicino.
Entrai immediatamente in quella struttura, e tra tutti i ragazzi che si trovavano, andai dal barista a fargli qualche domanda.

"Scusi, ha per caso visto un ragazzo biondo con occhi azzurri insieme ad un altro identico a me?" Chiesi cercando di apparire più calmo possibile.

"Si guardi, sono venuti da me a fare casino per poi andarsene nei corridoi, se li conosce la prego di avvisarli che la prossima volta non torneranno qui dentro." indicandomi un corridoio pieno di luci rosse.

Corsi con un fastidio quasi impossibile da descrivere, trovando Lorenzo e l'altro che si limonavano in mezzo al corridoio.

"Lorenzo!" Gli urlai attirando l'attenzione di tutti e due.

Egli si staccò dall'alto, mentre mi guardava stupito quasi incredulo.

"E tu che cazzo ci fai qui!?"

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Dalixdesix

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