capitolo 16

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Lorenzo's pov:

Era incredibile.
Nessun tipo di occhi mi aveva mai tormentato come i puri occhi verdi di Matteo.
L'intera notte non ho fatto altro che sognarli, ritrovarli in ogni angolo del sogno.
Tutto ciò era per colpa di quel fottuto di ieri, Angelo, era troppo simile a Matteo, e il modo in cui mi baciava e che mi toccava mi ha fatto sperare con tutto il mio cuore che quello fosse Matteo, il mio unico e solo.
Matteo sarebbe stato l'unico per me perché non l'avevo deciso io ma il destino, e due anime legate dal destino si sarebbero cercate all'infinito, fino alla fine dei tempi.
Mi alzai dall'letto e mi vestii con un pantalone di tuta nero ed una maglia bianca oversize che mi andava a coprire il sedere che odiavo mostrare.
Durante la giornata mio padre entrava in camera mia solo per consegnarmi il cibo, farmi una delle sue tante ramanzine, per poi andarsene lasciandomi solo come un cane randagio.
Continuavo a guardare l'orologio sperando che il tempo possa passare più velocemente, non vedevo l'ora che venisse la notte per poter uscire e divertirmi, con il pensiero a Matteo.
Sono stato fortunatamente intelligente a portarmi un secondo telefono il giorno in cui sono arrivato qui, quello che avevo quando andavo ancora a scuola con Matteo.
Allungai il braccio verso il comodino accanto al letto e aprii l'ultimo cassetto alzandomi dal letto per poter cercare fino in fondo il telefono ormai vecchio con un caricabatterie e delle cuffiette con il filo.
Lo accesi e lo misi in carica, creai una nuova email ed iniziai a navigare di qua e di la.
Ero molto tentato, anzi, mi stavo trattenendo a stento per non digitare quel maledetto numero che conoscevo a memoria, quando scrollando tra i mille contatti lo ritrovai.
Era già salvato con un cuore accanto, un fottuto cuore.
Non riuscivo a credere quanto fossi stato uno sdolcinato con una persona così crudele, ma ovviamente io ancora non lo sapevo, perché voleva "proteggermi".
stupido.
Chiusi il telefono prima di scoppiare di nuovo in lacrime solo a pensare a Matteo e a tutto quello che c'era prima di essere stati separati e aspettai che si facesse più tardi.
Qualche minuto dopo sentii dei passi fuori dalla stanza, accompagnati da due bussi sulla porta da parte di mio padre.

"Posso entrare?" chiese in una voce neutrale.

"Entreresti anche se ti dicessi di no, che senso ha chiedere?" risposi ironicamente.

"Lo so, moccioso" disse entrando nella mia stanza in modo sorprendentemente calmo.

"Bhè, che vuoi?" domandai.

"Questa sera c'è un'ospite, non voglio che tu faccia nessun rumore, chiaro?"

"L'unica cosa per cui potrebbe sentirmi è se mi metto ad abbaiare, quindi non ti preoccupare caruccio!" esclamai iridescente sapendo che avrei potuto benissimo farlo se non chiudeva quella cazzo di bocca.

"Non sono sicuro sul fatto che tu sappia abbaiare, ma non farlo" aggiunse probabilmente pensando se ci riuscivo veramente o meno.

"Se vuoi posso farti una dimostrazione!"

"Non ci tengo, grazie. Ora vado, tu non fare niente" disse.

"Che vuoi che faccia qui dentro?"

"Non lo so e non mi interessa, adesso basta parlare che mi fai venire il mal di testa" concluse prima di uscire.

"Buon viaggio, fai meglio se non ritorni!" urlai per farglielo sentire non curandomi del fatto che potrebbe rientrare e farmi il culo.

Non ricevetti nessuna risposta, per fortuna.
Guardai nuovamente l'orologio, e quando vidi che erano le sei e mezza decisi di uscire anche questa notte.
presi i cuscini e li modellai sotto le coperte per far sembrare che io dorma come un bambino, mentre sono vai a farmi delle scopate.
Riprovai ad andarmene dalla finestra con lo stesso processo: mi attaccai all'albero ed ero finalmente fuori.
Andai al solito night club ma stavolta, speravo ci fosse Angelo, quello più simile al mio amato Matteo.
Sia chiaro, io non gli sarei mai andato vicino, se lui mi vede e viene, meglio per lui, sennò mi sarei fatto uno qualunque e via.
Mi avvicinai al bancone e presi il solito vodka Lemon e come un déjà-vu, Angelo si avvicinò e pagò per me, io non protestai attenzione all'uomo che tutti la dentro sognavano di scoparsi e iniziai a bere.

The Cruel BossDove le storie prendono vita. Scoprilo ora