capitolo 26

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(punto di vista di Naomi)
Mi sento tremendamente in colpa.
Hanno sparato a Simon, ed è solo colpa mia.
Ci hanno presi, l'unica cosa che mi solleva è che rivedrò mio padre, o almeno lo spero.
Le guardie ci hanno strattonato fino al trono di pietra, c'è una donna che ci guarda con aria di superiorità; ha un viso estremamente familiare, capelli biondi, occhi azzurri come il ghiaccio.
La donna si alza, e scende i due gradini di pietra, cammina lentamente e ci squadra per bene, uno a uno, comincia da Simon.
<<che volevate fare?>> chiede, ma nessuno di noi risponde <<venite dal regno della luce, è evidente>> continua <<perché siete qui?>> nessuno risponde di nuovo <<non lo ripeterò>> grida
Onestamente non so che dire, non conoscendo il nemico è importante non dare informazioni di troppo, è questo che mi ha sempre insegnato mio nonno.
<<va bene>> dice rassegnata, e tira una strana occhiata a Simon, non so bene cosa gli abbia fatto ma il mio amico comincia a contorcersi dal dolore, e io non riesco proprio a stare zitta.
<<la smetta! la prego>> <<la smetta>> urlo.
Lei si gira immediatamente verso di me, e si avvicina lentamente, e Simon smette di lamentarsi dal dolore fortunatamente.
Mi prende il viso, i suoi occhi color ghiaccio incontrano i miei.
<<Naomi>> dice solo, con un sorrisetto che mette i brividi <<finalmente ci conosciamo>>

Naomi Evans - la profezia del sacrifico Nơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ