#11 - Estratto da "Va tutto bene"

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Di aurorawritervannucci

Nella mia testa era di nuovo il 26 aprile.

Lui mi aveva rincorso per tutta la casa a petto nudo con i jeans con la zip abbassata che gli cadevano a ogni passo finché non mi aveva intrappolato in un angolo.

"Dammi il coltello." mi aveva ordinato.

Glielo avevo consegnato nonostante la paura. Lo amavo ancora perché non avevo ben capito cosa fosse stato intento a fare e speravo che lui, in cuor suo, amasse ancora me.

Mise la lama a meno di un centimetro dal mio orecchio. Emisi un gemito sommesso di terrore, di più non potevo permettermi perché lui aveva appena fatto lo stesso gesto che avrebbe compiuto la.camyyy molte notti dopo: il suo indice sulle mie labbra.

E io, entrambe le volte, ero rimasto zitto.

"Tu prometti di non dire niente a nessuno di quello che hai visto." mi fece giurare

"Non dirò niente a nessuno di quello che ho visto." dissi fra i singhiozzi, tremando come una foglia

"Tu prometti di non dire niente a nessuno di quello che hai visto, soprattutto a mamma."

"Papà, per favore, dimmi almeno cosa stavi facendo!" mi lamentai. Perché tutti quei giuramenti? Non capivo. Alla fine, avevo solo visto lui e una donna che non conoscevo sul letto suo e di mamma. Certo, il fatto che fossero completamente nudi mi aveva fatto parecchio schifo. D'estate dormivo anche io senza pigiama, ma le mutande le avevo sempre addosso. Invece quel 26 aprile era freddo e aveva anche piovuto...

Lui era inamovibile "Tu prometti di non dire niente a nessuno di quello che hai visto, soprattutto a mamma."

"Non dirò niente a nessuno di quello che ho visto, soprattutto a mamma."

"Va bene, cucciolo, puoi andare." la sua voce tornò dolce e mi sorrise, voleva essere di nuovo papà. Non lo sarebbe stato mai più.

Mio padre non aveva tradito solo mia madre, aveva tradito anche me.

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