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ho finito di prepararmi circa venti minuti fa e sono sdraiata a pancia in su sul letto a distruggermi le mani per l'ansia

sento bussare tre volte alla porta e balzo subito in piedi sistemandomi bene il vestito lungo i fianchi

la donna di prima apre la porta e mi guarda senza alcuna espressione

?: lui è pronto

la seguo confusa fuori dalla stanza e poi giù per le scale finché non mi fa entrare in una stanza dove trovo un uomo girato di spalle

IO: ehm..mi scusi?

appena si gira rimango a bocca aperta, quasi non lo riconoscevo

IO: lo sapevo che c'eravate tu e ward dietro tutto questo
R: di che cosa parli? vuoi ficcare il naso nei miei affari adesso?

chiede venendomi incontro e io indietreggio, non voglio più avere a che fare con lui dopo nassau

R: è questo che vuoi?
IO: cosa?
R: che stai facendo?
?: sapete..mi chiedevo se questo incontro avrebbe creato scintille

solo ora mi rendo conto della presenza di un uomo nella stanza che sta volta però non conosco, ha la barba abbastanza lunga, i capelli neri e non sembra americano

R: chi è lei?
?: io?

chiede indicandosi e raggiungendoci

CA(carlos): mi chiamo carlos singh..è un piacere conoscerla signor cameron..e signorina routledge le domando scusa per le maniere con cui è stata portata qui ma prego..venite, sedetevi

dice indicando due poltrone una vicina all'altra, per quanto non sia entusiasta di questa cosa quest'uomo mi mette paura e farò come mi dice

guardo rafe e lo supero sedendomi per prima

R: maniere rudi? e io invece?

chiede sedendosi affianco a me

CA: si signor cameron, lei è stato ingannato ma il fine giustifica i mezzi, mi dispiace..abbiamo molto di cui parlare

dice girandosi verso di noi con un bicchiere di rum

IO: perché siamo qui?
CA: signorina routledge, signor cameron, noi condividiamo alcuni interessi o meglio obbiettivi
R: non siamo qui per la croce?
CA: esatto, collateralmente si tratta della croce ma soprattutto di qualcosa molto molto più importante, in termini di grandezza..la realizzazione di una grande ricerca

dice guardando un quadro per poi tornare a guardare noi due

CA: sapete, la storia narra che 450 anni fa un soldato spagnolo uscì dal fiume dell'orinoco in venezuela con alcune perle d'oro e quando domandarono al soldato da dove vengono le perle? lui rispose che le aveva ricevute da una pacifica tribù indigena che viveva in una città tutta d'oro..el dorado..e per i successivi 450 anni, tutti cercarono quell'oro, ci provarono tutti, conquistadores, capitani di vascelli, tribù, intere nazioni, combatterono gli uni contro gli altri per raggiungere la fine dell'arcobaleno, migliaia di anime perirono a causa della febbre d'oro e ora tocca a me, tocca a me completare la missione, portare a termine una ricerca che va avanti da quasi cinquecento anni e che forse, forse, è la più grande ricerca nella storia dell'emisfero occidentale e voi due

dice indicandoci per poi ridere leggermente

CA: voi due avrete un ruolo importante in tutto questo

rafe annuisce scocciato

CA: che mi dice signorina routledge? le interessa la storia?
IO: mi interessa di più il futuro

dico cercando di non far capire quanto io sia spaventata e nervosa

R: non ho ascoltato una parola di quello che ha detto, vuole continuare a fare il filosofo?
CA: lei è un tipo diretto signor cameron
IO: che cosa vuole da me?
CA: ho motivo di credere che lei e i suoi amici siate in possesso di qualcosa che può aiutarmi ad ottenere ciò che voglio
IO: e cioè?
CA: un antico manoscritto, un diario in realtà

ho capito a cosa si riferisce e so che lo possediamo noi ma, insomma, è alle outer banks, nel twinke che si trova nel deposito della polizia da almeno un mese, non so nemmeno se sia ancora intatto il van figuriamoci il diario

rafe per la prima volta da quando siamo seduti mi guarda

R: io non so di che cosa stia parlando

dice confuso alternando lo sguardo tra me e carlos singh

IO: è ridicolo, non ho mai sentito parlare di nessun diario
CA: e allora come avete scoperto che la croce si trovava sulla royal merchant?
IO: senta..io vorrei aiutarla ma non posso
CA: speravo proprio che non lo dicesse sa? perché sfortunatamente io non le credo, lei e il suo amico non l'avreste mai trovata senza il diario
IO: lui non è mio amico
CA: non si può essere tutti amici

dice guardando rafe

R: ok, questo è ridicolo, me ne vado, io non so nulla di quel diario quindi..

dice alzandosi ma una guardia lo ferma obbligandolo a farsi indietro

CA: le sembro uno sciocco signor cameron? le sembro forse uno sciocco? lei ha la croce

dice avvicinandosi a lui

CA: so per certo che lei e i suoi amici l'avete trovata perciò uno di voi ha quel diario

rafe mi guarda per qualche secondo per poi riportare l'attenzione su singh

CA: e se davvero non sa niente le consiglio di convincere la sua amica a parlare

dice indicandomi

CA: una volta che avrò quel diario..sarete liberi di andare

dice sorridendo guardando anche me

~

CA: godetevi il panorama durante la permanenza

dice aprendo le braccia mentre ci fa entrare nella stanza di prima

CA: devo avvisarvi però, la mia pazienza non è di certo infinita, avete un giorno di tempo, andate alla finestra e ne avrete la dimostrazione

dice sorpassandoci lasciando due pacche sulla spalla a rafe

CA: a lei lo spettacolo piacerà

dice indicandomi per poi uscire dalla stanza che viene nuovamente chiusa

R: ehi..ehi, non ha nient'altro da dire?

chiede cercando di aprire la porta

IO: è chiusa a chiave

dico andando verso la finestra aprendo le tende per guardare fuori, rafe mi affianca e vedo una guardia scortare portis in veranda

R: chi è quel tipo?
IO: lo conosco, sia chiama jimmy portis, stava cercando di aiutarmi

dico scuotendo la testa confusa, vedo singh guardare verso di noi tirando fuori una pistola

R: ooh

va nella stessa direzione in cui hanno portato jimmy e subito dopo si sente uno sparo che fa sobbalzare sia me che rafe

spalanco gli occhi cercando di regolarizzare il respiro

R: questo diario..ehi, niente cazzate, non raccontarmi cazzate ok? ce lo hai tu?

chiede guardandomi anche lui visibilmente agitato, mi giro verso di lui e scuoto la testa

R: ashley..
IO: no

dico guardandolo negli occhi, non l'ho mai visto cosi spaventato

a luci spente || jj maybankDove le storie prendono vita. Scoprilo ora