Capitolo 2

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[una settimana dopo,
venerdi 16 febbraio]

«Quindi pronto a partire? Hai preso tutto?»
«Felix se non fai partire questa auto immediatamente scendo e ci vai da solo a Gimpo ok?» In risposta alzò le mani e mise subito in moto, evidentemente l'ultima volta lasciò lo stereo acceso al massimo volume poiché l'abitacolo si riempì subito di una musica assordante che mi fece cacciare un urlo poco virile. Con uno scatto abbassai e fulminai il mio amico con lo sguardo, mentre se la rideva davanti a me. In quella coppia io sono il papà che si prende sempre cura del figlio piccolo dispettoso pronto a fare casini.  Quando varcammo l'entrata del casello per l'autostrada mi rilassai qualche secondo contro il sedile e incrociai le braccia al petto. «Hai più risposto al cugino di Hyunjin?»
«No... piuttosto perché stiamo andando a Gimpo se lui é di Seoul?»
«Si é trasferito all'appartamento sopra il cugino per l'università, fa tirocinio all'ospedale della zona.»Annuii e mi girai a guardare fuori il finestrino. «Sicuro di stare bene? Non mi sembri molto felice di questa uscita... se lo stai facendo solo per me ti ringrazio, ma sappi che non è necess-» Mi girai verso di lui e mugolai negando gonfiando leggermente le guance, portai una mano chiusa a pugno contro la sua spalla spingendolo debolmente e facendolo lamentare di essere alla guida. «Scherzi? Mi fa piacere accompagnarti, sto bene e non preoccuparti. Pensa a guidare piuttosto» Girai il volto tornando a guardare fuori e strinsi le labbra in una linea reprimendo subito il sorriso, cercando di non farmi vedere. Sono felice di andare fuori città, il problema sono i miei pensieri intrusivi che mi fanno sentire male. Sapere di avere un migliore amico felice della sua vita mentre frequenta non solo un'università, che gli darà la possibilità di trovare lavoro appena laureato, ma anche un ragazzo bello e intelligente che studia medicina, unito al fatto di essere circondato da persone con ambizioni e occupazioni, le quali a differenza mia hanno qualcosa per cui combattere nella vita, mi fanno sentire inferiore e per niente sodisfatto di me stesso. Non ne ho mai parlato con nessuno di questo mio malessere e cerco di nasconderlo il più possibile per non far pesare la mia presenza già abbastanza insipida e problematica. «Il ginocchio invece come va? Continui a tenerla la fascia vero?» Tornai con l'attenzione al mio amico alla guida, mantenendo però lo sguardo sulla strada davanti a me impassibile. Portai una mano sul ginocchio destro d'istinto annuendo. «Sta li, ultimamente fa male e penso sia per il freddo, ma fa niente tanto ormai ci ho fatto l'abitudine lo sai» Tirai fuori il telefono dallo zaino e lo collegai alla macchina per mettere la musica, l'aria stava diventando pesante a causa del silenzio e non era nostra abitudine spostarci in macchina in quella maniera. Tendevamo a fare talmente tanto baccano da farci riprendere addirittura dagli sconosciuti intorno a noi quando uscivamo. Feci partire la musica appena finito di parlare e poco dopo l'umore migliorò decisamente facendoci dimenticare il tutto fino a quando non arrivammo a destinazione. Parcheggiò sul retro di un palazzo e scese una volta spenta la macchina, in silenzio feci la stessa cosa e afferrai lo zaino tenendolo per una bretella. «Ah~ finalmente siamo arrivati!» Si stiracchiò inarcando la schiena e sporgendo il petto all'infuori. Mi guardai intorno cercando di capire dove fossi finito, la strada era circondata di alberi semispogli pronti a fiorire tra qualche settimana e la schiera di piccoli palazzi rendeva l'aria leggermente cupa dovuta dal colore sbiadito delle pareti esterne. Mi ritrovai a seguirlo verso l'entrata di un palazzo senza proferire parola avendo paura di disturbare anche gli uccelli presenti sulle piante, c'era troppo silenzio in quella zona. La settimana precedente quando mi scrisse di venire qui gli raccontai del presunto cugino di Hyunjin e del suo messaggio su instagram. Felix rimase abbastanza stupito della questione perché, a detta sua, non si esponeva più di tanto con il suo profilo privato sui social. Mi disse anche di essere più piccoli di lui di due anni e che, nonostante la giovane età, gestisse un negozio di musica, per il resto nient'altro; letteralmente uno sconosciuto che potrei incontrare anche da un momento all'altro. Scommettiamo che me lo ritrovo davanti a casa di Hyunjin?  A questo pensiero sperai con tutto me stesso di sbagliarmi, percepivo già le gambe tremare per l'ansia di doverlo vedere subito dopo averlo ignorato per messaggio.
Seguii Felix fino al primo piano dopo essersi fatto aprire il portone dal suo ragazzo, da quello che mi ha detto durante il tragitto in macchina non era la prima volta che veniva ma nonostante questo continuava a scordarsi sempre la copia delle chiavi che gli aveva dato. «Avete fatto prima del solito, non pensavo arrivaste a quest'ora» Ci fece entrare nel suo appartamento e mi tolsi le scarpe dopo aver salutato con un gesto lento della mano senza dare troppo nell'occhio, un leggero baccano proveniente dalla stanza accanto arrivò alle mie orecchie appena varcai la soglia della porta del salone. «Venite di la e scusate il disordine, ma Minho hyung ha avuto la brillante idea di invitare i nostri amici oggi che aveva riposo e ci siamo messi a giocare a justdance. C'è giusto un po' di confu-» Non collegai subito il nome alla persona e poco dopo ci fermammo tutti e tre davanti l'ingresso. Notai inizialmente un ragazzo intento a twerkare contro il bacino del suo amico sulle note di una canzone reggae-ton straniera, quando spostai gli occhi sul terzo ragazzo mi accorsi del telefono tra le sue mani con l'intento di fare un video ai suoi amici. Sgranai leggermente gli occhi non aspettandomi una scena del genere e mi morsi l'intento della guancia per non scoppiare a ridere. «-sione. Yah... ragazzi la smettete di fare i deficienti? E tu Minho finiscila di strusciarti addosso a Changbin» Sbottò con tono accusatorio, ma allo stesso tempo divertito, non rispettando gli onorifici e si avvicinò al divano afferrando il telecomando per mettere in pausa la musica. Rimasi in silenzio alle spalle del mio amico puntando il mio sguardo prima sul ragazzo pieno di muscoli intento a ridere guardando il video appena registrato sul telefono e poi spostai gli occhi sul ragazzo che si chiamava Minho. Esatto quel Minho. L'unico Minho che è cugino di Hyunjin. Lo stesso che mi scrisse una settimana fa su instagram e al quale non risposi. I capelli castani scompigliati gli davano un'aria leggermente trasandata, le labbra a cuoricino leggermente socchiuse mentre riprendeva fiato per il ballo di poco fa, il petto che si muoveva su e giù coperto da una maglia aderente nera che metteva in risalto i pochi muscoli che aveva. Lo sguardo felino puntato su di me mi portò a girare subito il volto imbarazzato puntandolo sul tappeto, una stretta allo stomaco mi fece desiderare di rimpicciolirmi fino a sparire.
«Oh, guardate chi si fa vivo! Felix da quanto tempo non venivi qui fatti abbracciare» Venne tirato via dalla mia visuale da quattro braccia e lo riempirono di scappellotti in testa mentre si salutavano, Hyunjin nel frattempo si era seduto sul divano smanettando con il telefono e io rimasi fermo sul posto infilando le mani nelle tasche della mia giacca cercando di non sentirmi fuori luogo e non calcolato come sempre. «In realtà ci siamo visti per il capodanno cinese ai primi di febbraio, te lo sei già scordato?» Li ascoltai distrattamente osservandoli inizialmente per poi spostare lo sguardo intorno a me cercando di temporeggiare, sussultai leggermente quando incrociai per l'ennesima volta lo sguardo con l'unica persona interessata a darmi attenzioni senza però proferire parola. «Ragazzi lui é Jisung, Hannie loro sono Bang Chan e Changbin hyung nonché i migliori amici di Hyunjin,. Ti ricordi? Ti avevo parlato a capodanno di loro» Annuii incerto non ricordando minimamente quando mi avesse parlato di loro e assecondai i suoi movimenti quando mi afferrò dalle spalle per avvicinarmi ai ragazzi e presentarci a vicenda. Non feci in tempo a sporgere il braccio per presentarmi che i due ragazzi vennero spostati di prepotenza da una terza figura e la mia mano, rimasta sospesa tra i nostri corpi, venne afferrata di prepotenza dall'intruso. «Io invece sono Minho, piacere» Arrossii leggermente mentre ricambiai la stretta sentendo la sua pelle calda a contatto con la mia leggermente fredda. «Come mai tutto questo entusiasmo nel conoscerlo?»
«Mah chi lo sa» Rispose subito tenendo lo sguardo fisso su di me, la mia mano ancora bloccata nella sua presa ferrea intenta ad agitarsi debolmente in segno di presentazione.
Strinsi le labbra imbarazzato in un sorriso tirato e mormorai un «Jisung» nonostante lo sapesse già. «Bel nome» Mi fece l'occhiolino e ritirai la mano sentendomi leggermente a disagio per la sua sfacciataggine e confidenza non richiesta.
Nella stanza per qualche minuto regnò il silenzio più assoluto e sentii gli sguardi degli altri puntati tutti su di noi. Sentii il mio amico in quel momento al mio fianco trattenere una risata e gli lanciai uno sguardo fulminante con la coda dell'occhio.
«Perché ho come l'impressione che si siano già conosciuti questi due?» Spostai subito lo sguardo sul ragazzo più basso del gruppo sporgendomi oltre Felix per vederlo appena lo sentii borbottare sottovoce. «Perché gli ho scritto su Instagram, ma non ha risposto» Minho aprí bocca spezzando il silenzio e trattenni uno sbuffo sentendo l'ansia iniziare a salire per essere stato messo allo scoperto così velocemente. Distolsi lo sguardo dagli altri e mi nascosi leggermente dentro le spalle di Felix sentendolo ridere leggermente. «Anzi direi di più che il caro Jisungie mi abbia appeso su Ig lasciandomi con il visualizzato.» Mi morsi la lingua sentendo il nomignolo con il quale mi aveva chiamato e storsi il naso. «Minho che viene ghostato ancora prima di provarci? Questa è da segnare ragazzi, forse abbiamo trovato qualcuno pronto a rimetterlo in riga e fargli capire che il mondo non è ai suoi piedi» Scoppiarono a ridere tutti, tranne il sottoscritto e feci una faccia confusa non capendo molto il significato della frase. Stanno dando per scontato che io possa stringere amicizia con lui?
«Yah Yah Yah! - Minho si girò verso Hyunjin ridendo e gli puntò il dito indice contro - Porta rispetto ai più grandi e poi non ho bisogno del mondo ai miei piedi per sentirmi bello. So di esserlo e di piacere agli altri!» Gonfiò il petto pavoneggiandosi, le spalle tirate indietro e lo sguardo fiero che si trasformò in una smorfia quando il più grande del gruppo, Chan, gli diede uno schiaffo sull'addome per farlo stare zitto.
«Jin che ne dici se gli mostri la camera dove dormirà?» Felix accorse in mio aiuto percependo il leggero imbarazzo da parte mia e sospirai di sollievo silenziosamente quando mi ritrovai a seguire la figura di Hyunjin diretto verso la mia futura camera da letto che mi avrebbe ospitato per quei tre giorni di permanenza. Osservai la piccola stanza che mi avrebbe ospitato per quei due giorni e notai subito un letto singolo vicino al muro con un comodino.  «Hai il bagno da quel lato, il problema è che comunica con la camera di Minho dell'altro appartamento quindi quando vedi la spia rossa accesa da fuori significa che è occupato da lui e viceversa.» Annuii distratto troppo concentrato a guardarmi intorno e appena lo vidi uscire dalla stanza mi lasciai cadere a peso morto sul letto, sdraiato malamente cercai di tirare fuori il telefono dalla tasca dei pantaloni e, dopo esserci riuscito a fatica, scrissi a mamma di essere arrivato sano e salvo per poi spegnerlo e lasciarlo sulla coperta a schermo in giù in silenzioso. Non volendo sentire nessuno fino all'ora di cena, nonostante mancassero poco meno di due ore, chiusi gli occhi rimanendo in quella posizione fino ad addormentarmi.

Sono già esausto di stare qui e non è nemmeno finito il primo giorno.

Limbo - Han JisungWhere stories live. Discover now