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Arabella Pov
Era passato un giorno, non riuscivo a smettere di pensare alle parole di mia madre.
"Tutto okay Bella?" mi chiese Amanda.
"Si si tutto alla grande." risposi giocando col ciondolo della mia collana.
Indossavo un vestito di raso lungo blu scuro, e tacchi neri, Amy era vestita come me, ma il vestito era rosa antico.
"Eccoci." dissero i ragazzi arrivando vestiti con smoking e capelli impeccabili. Alex indossava i miei stessi colori, e i suoi immancabili occhiali da sole.
"Che eleganza." dissi scherzando con Alex.
"Anche tu. Stai molto bene con questo vestito. Stai sempre bene con tutto, ma così ancora di più." era impacciato e nervoso, lo si notava da come continuava a guardarsi intorno a toccarsi il collo.
"Tutto bene?" gli chiesi mettendogli una mano sulla spalla, lui fece di sì con la testa.
"Andiamo piccioncini?" disse Jamie dando una gomitata ad Nick. Non la smetteranno mai quei due...

Arrivammo nella villa di un'agenzia che aveva invitato artisti e produttori famosi.
"Miles!" disse Alex abbracciando un ragazzo minuto.
"Turner!" rispose dandogli una pacca sulla spalla.
"Arabella!" disse abbracciandomi.
"Ho sentito parlare molto di te, ovviamente." disse facendomi l'occhiolino, Alex facendo finta di nulla fece le spallucce, questo Miles già mi stava simpatico.
I ragazzi mi spiegarono di avere una band chiamata The Last Shadow Puppets di cui non sapevo nulla.
"Un giorno devi venire ad un nostro concerto." disse Miles ridendo.
"Oh ne vedrai delle belle!" aggiunse Matt ridendo.
"Okay..." dissi facendo finta di aver capito cosa intendessero.
La villa era molto grande, c'erano un sacco di persone, mi sembrò di riconoscere addirittura il frontman della band Goo Goo Dolls. Incontrammo il loro produttore, non che membro degli Shadow Puppets, il frontman degli Strokes, che Alex lo tartassò di domande, e molti altri artisti.

Eravamo seduti ad un tavolino con persone che non conoscevo, infatti parlai tutto il tempo con Amanda, che anche lei era a disagio.
"Grazie mille." dissi al cameriere che mi portò un tagliere di salumi.
"Amy, vado a cercare Alex." dissi alzandomi.
"Torna al più presto, non mi lasciare qui da sola." disse pregandomi, io risi e andai in terrazza, sicura di trovare Alex a fumare. Fu così, era appoggiato al davanzale, il fumo lo avvolgeva, e di tanto intanto si sentivano i suoi sospiri. Rimasi a guardarlo per un pò.
"Bells." disse senza girarsi.
"Ma, come?" chiesi non capendo come avesse fatto a capire della mia presenza. Lui buttò la sigaretta in un posacenere che si trovava vicino a lui. Si girò e lentamente venne verso di me.
"Riconosco i tuoi passi, e il tuo profumo, lo riconoscerei tra mille." disse accensando un sorriso.
"Wow." dissi sorridendo.
"Che ci facevi qui da solo?"
"Al contrario di quanto possa sembrare non mi piace molto stare agli eventi con così tanta gente." rispose sistemandosi nervosamente il colletto della camicia, che al contrario del solito era stretto da una cravatta.
"Nemmeno a me se devo essere sincera."
"Allora andiamocene, non se ne accorgeranno."
"Sei serio?" gli chiesi confusa.
"Si." mi prese per il polso e mi portò verso l'uscita. Scrissi un veloce messaggio ad Amanda avvisandola, e rispose con 'Brutta traditrice.' risi alla sua risposta.
"Vorremmo andare ad Holland Park." disse Turner al tassista che in poco tempo ci portò a destinazione. Non avevo idea di dove fossimo, non ero mai stata in questo posto. Alex pagò il taxi e mi portò in un punto del parco magnifico. C'erano dei ruscelli, e un sacco di fiori. Alcune coppie erano sdraiate sull'erba e alcune sedute sulle panchine.
"Che bel posto Al!" dissi girandomi verso di lui sorridendo. Lui fece lo stesso mi porto sotto un'albero. Si allentò la cravatta e si sedette per terra. Feci lo stesso e mi appoggiai la testa sulla sua spalla.
"Bells." disse alzandomi il viso con un dito. I miei occhi erano puntati sui suoi, e iniziai ad essere agitata.
"Si?"
"Ti voglio dire una cosa."
"Anche io..." dissi con il cuore che batteva all'impazzata.
"Dimmela prima tu." disse sospirando.
Avevo paura di quello che stavo per dire, avevo paura di rovinare tutto quello che stavamo costruendo, avevo paura di aprirmi, avevo paura di ammettere quello che provavo per lui.
"Io... Io credo, insomma..." mi bloccai e deglutii a vuoto.
"Tu credi?" disse sorridendo, probabilmente aveva capito cosa io volessi dire ma voleva sentirlo dire da me.
"Credo di provare qualcosa di molto grande per te." dissi tutto d'un fiato. Lui sorrise e una scintilla gli spuntò negli occhi.
"Tu cosa volevi dirmi?" gli chiesi torturandomi il labbro.
"Secondo te Arabella?" mi chiese serio.
"Dimmelo tu." dissi con tono di sfida.
In risposta mi baciò, fu un bacio intenso pieno di passione, mi posò la mano sulla guancia per prolungare il bacio.
Ci staccammo per riprendere fiato e lo abbracciai.
Ad interrompere il bacio fu un signore abbastanza anziano che si avvicinò a noi con un enorme mazzo di rose colorate in mano.
"Scusate l'interruzione, vi ho visti e sembrate una bellissima coppia, posso per caso offrirvi una rosa?" chiese porgendoci il mazzo.
Stavo per ribattere dicendo che non eravamo una coppia, ma beh, ora che ci eravamo confidati non sapevo cos'eravamo.
"Grazie mille." disse Al prendendo dal mazzo una rosa nera.
"Vi auguro un buon proseguimento" disse il signore sorridendo.
"Grazie mille, anche a lei, è stato gentilissimo." dissi sorridedogli.
Al si girò verso di me e mi diede la rosa.
"Ogni volta che vedo una rosa nera penso alla prima che ti regalai, al ciondolo della tua collana, ai tuoi occhi, ai tuoi capelli e a te." disse dandomi un veloce bacio sull'angolo delle labbra.
"Io volta penso a quando mi hai regalato quella rosa quando mi lasciai e a quanto tu sia sempre stato disponibile per me." dissi dandogli un bacio sulla guancia.
Appoggiai nuovamente la testa sulla sua spalla, osservando la rosa, guardandomi intorno, e guardando il ragazzo di cui mi stavo innamorando.

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Eii, grazie mille per tutte le visualizzazioni, mancano 104 giorni e vedrò le mie scimmiette😭😭

Do me a favour|| Alex TurnerWhere stories live. Discover now