capitolo 38- solo te

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"e se tu sei la mia droga io sono un drogato." POV CHIARA
Quando torniamo in cortile ci dicono che dobbiamo dividerci, dato che io dovrò andare a fare il corso di pizzeria ed il Chiattillo raggiungere gli altri in un'aula interna.

Vedo che ci dividono in tre piccoli gruppetti e capisco che ogni gruppo andrà a fare un'attività diversa. Accanto a me ci sono Silvia, Rosa e Crazy J, mentre stanno arrivando Carmine, Cucciolo, Cardio Trap e Micciarella. Quest'ultimo ha una sigaretta in mano e la mascella contratta, ha un'aria incazzata.

<di che avete parlato?> mi si accosta Silvia.
<mi ha raccontato la sua storia qui dentro.>
<ti ha parlato anche di Naditza?>
<si, poco però.>
<aro sta mo?>
<non lo so, Silviè.> le si formano gli occhi lucidi, ma copre tutto con un sorriso.
<nun fa niente. Se la starà spassando di sicuro.> le faccio un sorrisino di conforto e le prendo la mano.
<ma poi se la vede con me chesta zoccoletta ca nun me rice cchiù niente.> dice scherzando.
<beh, pensa che abbiamo un'amica che sta qui e non ci dice comunque niente.> dico alludendo a Rosa, che continu a guardare Carmine, convinta di non essere notata.
<terra chiama Rosa. È pregata di lasciare il pianeta Carmine e tornare in patria.> Silvia da uno schiaffetto dietro la testa a Rosa e lei si gira finalmente verso di noi.
<l'hai guardato abbastanza?> dico io.
<nun stavo a guarda ess, stavo vedendo Kubra.> ci risponde l'altra massaggiandosi la testa.
<si e io n aggia chiavato cu l'avvocato.>
<Silvia!> la rimprovero io e mi metto a ridere.
<ja uajo, basta. Entriamo.> Rosa prova a far finire la conversazione, ma noi non ne abbiamo proprio intenzione.

Continuiamo così a tartassarla di domande riguardante il ragazzo e prenderla in giro, fino a quando Tonino il pizzaiolo, stufo ci divide.
<e ja uajo! aggia provato però accusi nun se po fa a pizza. Rifacciamo le coppie, a due stavolta, non a tre.> e guarda noi.
<Giulia, tu vai co Cardio. Carmine, Cucciolo e Micciarella, fateme 'o favore de dividere cheste tre. Tu piccoletto vai co 'a Chiattilla, Carmine tu vai co Rosa e Cucciolo co Silvia.>
Così siamo costrette a dividerci.

Comunque felice raggiungo Micciarella nella sua postazione.
<non mi è andata male, dai.> provo ad attirare la sua attenzione, ma lui continua ad impastare.
<ao, mi senti?> nessuna risposta, solo lui che sbuffa.
<vabbè ho capito sei scazzato.> ed inizio anche io ad impastare.
<e direi che tengo pure ragione a stare accusi.> Poi si allontana e va verso la dispensa, chiudendosi la porta alle spalle. È no caro mio, se deve dire queste cose me le viene a spiegare.
Mollo l'ammasso di farina sul tavolo e lo raggiungo.

<così come scusa?> Entro dentro e lo trovo di spalle, intento a cercare qualcosa. Incrocio le braccia sotto il seno.
<incazzato Chiattì. Song incazzato.> si gira anche lui verso di me.
Noto la sua mascella sempre dura, il suo sguardo duro, il suo respiro quasi pesante.
<si ma spiegami almeno perché.>
<e te lo devo pure dicere perché?!> inizia ad alzare la voce.
<non urlare.> si avvicina a me.
<te nun lo capisci ca te fai parla dietro.> si avvicina a me ed inizia a parlarmi con i nostri visi che quasi si toccano.
<da chi?>
<da tutti. Me stanno ricend ca tu e cchel Chiattillo ve la fate nsieme.> Nego con la testa.
<è passata da una zingara a te Chiattì.> continuo a negare con la testa.
<non li devi ascoltare.>
<perché devi sta cu ess, te poss aiuta ij.> poggia una mano sulla parte laterale del mio collo, accarezzandomi una guancia.
<nun sta cu ess.>
<sta solo cercando di aiutarmi.>
<aro site stati tutt chest tempo?> la sua altra mano va verso il mio fianco e mi inizia a spingere verso il muro.
🔴🔴🔴

Io indietreggio, con il battito del cuore che accelera.
<in sala relax.> ammetto sincera.
<stavate soli?> abbassa lo sguardo, verso le mie labbra.
annuisco.
<nun te sento.> la mano che stava nel fianco inizia ad abbassarsi sempre di più. Arrivando al mio sedere.
<si.> dico.
<e come stavate seduti?> la mano del collo si stacca ed inizia ad accarezzarmi il viso, arrivando poi ai capelli.
<che vuol dire?> dico esitando.
<descrivimi la posizione, come stavate.> mi tira leggermente i capelli per guardarmi negli occhi.
<e tira su la capa.> usa un tono intimidatorio.
<noi... stavamo sul divano.> il suo sguardo si abbassa nuovamente e questa volta si sofferma sul mio seno, leggermente scoperto dal top bianco.
<continua.>
<eravamo vicini, abbiamo parlato.> respirare risulta così difficile in questa situazione.
<vicini accusi?> avvicina il suo corpo al mio. Mi spinge verso di lui con le sue mani sul mio culo.
<sentivi 'o cuorpo suo accusi?> le sue mani entrano dentro i miei pantaloni della tuta.
Sento le sue mani fredde a contatto con la mia pelle dei glutei.
Nego con la testa.
<rispondi.> stringe la presa.
<no.>
<me piace assai quando nun sai come rispondere. Quando si sottomessa a me. Sul a me.> inizia a giocare con l'elastico delle mie mutandine.
Poi di scatto mi abbassa i pantaloni.
<Micciarella, può entrare qualcuno.>
<è cchiù divertente accusi.> risponde solamente, prima di unire le nostre labbra.
Inizia un bacio rude, pieno di voglia.
Le sue mani vagano sulla mia parte bassa del corpo e le mie sul suo petto.
<nun sai quanto ti voglio.>
<quanto voglio toccarti mentre facimm l'ammore.>
<quanto vogli sentì la voce tua ca geme o nome mio.>
Ogni volta che ci stacchiamo dal bacio mi dice cose sconce e poi riunisce le nostre labbra.
<nun reggo cchiù Chiattì.> Inizia a baciarmi voglioso il collo, per poi slacciarmi la zip del top.
Rimango nuovamente praticamente nuda davanti a lui, che rimane vestito.
<spogliati anche te Micciarella. Spogliati ti prego.>
<inginocchiati piccrè.> dice solamente ed io lo ascolto.

Con addosso ormai solo le mutandine nere, mi inginocchio davanti al ragazzo. Non abbandono mai il contatto visivo e arrivo all'altezza del cavallo dei suoi pantaloni.
Con un elastico che aveva al polso Micciarella mi lega velocemente i capelli.

Poi si abbassa insieme i pantaloni ed i boxer.
Vedo la sua erezione davanti a me e
deglutisco.

Alzo lo sguardo, con la bocca semiaperta.
<prendilo in bocca Chiara.>
Inizio a leccare la punta, prendendolo piano piano in bocca.
Inizio poi a succhiare, sentendo tutta la sua lunghezza.
<ahh, prendilo tutto Chiara, tutto.> il mio nome detto da lui suona così bene.
Non riesco a smettere di guardare la sua figura godere così grazie a me.
<sto pe venire Chiattì.> e detto questo geme il mio nome un ultima volta.
Io mi tolgo prima che ricacci il suo liquido bianco dentro di me e resto inginocchiata a guardarlo, estasiata.
Ancora riprendendo fiato sposta il suo sguardo su di me e mi sorride beffardo.
<chest effetto sul te.> mi aiuta ad alzarmi ed unisce le nostre labbra.
Baciarlo è sempre la stessa sensazione, stare con lui è sempre la stessa sensazione.
Un mix di emozione impossibile da spiegare, ma che riesce a farmi perdere ogni minima parte di buon senso che è in me.
Chi avrebbe mai pensato che sarei finita a fare un pompino in una stanza con altre dieci persone dietro la porta. Sperando che nessuno di loro ci abbia sentito o potrei letteralmente sotterrarmi da un momento all'altro.

eii raga, che ne dite di questa scena un po' wild, un po' hard... Ma si sa che Micciarella è così. Comunque fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo e se vi è piaciuto.
❤️🌊

non cambierò || MicciarellaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora